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Investimenti in Start up nel 2021: oltre il miliardo di euro

Nel 2021 i finanziamenti alle StartUp italiane sono raddoppiati e hanno superato la quota di 1,4 miliardi di euro
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Investimenti in Start up nel 2021: oltre il miliardo di euro


Nel 2021 i finanziamenti alle StartUp italiane sono raddoppiati e hanno superano la quota di 1,4 miliardi di euro (+118% rispetto al 2020). Un dato rilevante per il nostro ecosistema che finalmente supera la soglia rappresentativa del miliardo di euro di investimenti annui, mostrando una crescita annua senza precedenti.


Investimenti in Start up nel 2021 superano un miliardo di euro ma non è abbastanza: i dati

I dati sono stati attestati dall’Osservatorio Startup Hi-tech in un recente studio condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem.

Questi risultati sono stati confermati dallo stesso Ministero dello Sviluppo economico (MISE), in uno studio in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale. Pubblicando i dati riguardanti Startup e Pmi innovative relativi all’ultimo trimestre del 2021, il MISE ha infatti confermato la tendenza, già registrata durante tutto l’anno, della forte spinta all’innovazione che si sta realizzando nel nostro Paese.

Nel quarto trimestre 2021, le StartUp innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese risultano 14.077, con un capitale sociale in aumento rispetto al terzo trimestre (+24,5 milioni di euro, +2,68%), attestatosi in media a circa 65 mila euro a impresa.

Sono in aumento anche i finanziamenti degli attori formali (ovvero i fondi di Venture Capital (VC) indipendenti, i fondi di Corporate Venture Capital (CVC) aziendali e il Governmental Venture Capital (GVC) o Finanziarie Regionali) e attori informali (che includono Venture Incubator, Family Office, Club Deal, Angel Network, Independent Business Angel, piattaforme di Equity Crowdfunding e aziende non dotate di fondo strutturato di CVC).


Investimenti in Start up nel 2021 superano un miliardo di euro ma non è abbastanza: gli investitori internazionali

Come evidenzia EconomyUp I veri autori del cambiamento sono però i finanziamenti internazionali, questi hanno determinato in maniera significativa l’incremento degli investimenti del 2021, passando da circa 130 milioni di euro del 2020 ad oltre 435 milioni nell’anno corrente, e portando così il comparto (che lo scorso anno aveva registrato una forte contrazione) ad un vero e proprio exploit con un valore più che triplicato, e tornando a costituire circa un terzo dell’intero ecosistema come nel 2019.

I capitali attratti dall’ecosistema startup hi-tech da parte di player esteri nel 2021 provengono prevalentemente dagli Stati Uniti (74%), seguiti dall’Europa (25%) e in minore parte dall’Asia (0,43%).


Investimenti in Start up nel 2021 superano un miliardo di euro ma non è abbastanza: le parole degli esperti

Nonostante ciò, permane elevato il divario con il resto del mondo, nonché tra nord e sud Italia.

Ma quali potrebbero essere i rimedi? Cosa ne pensano i principali esperti?

Cristina Angelilli, presidente di InnovUp, associazione italiana delle aziende innovative, chiede interventi urgenti per colmare il divario con gli altri paesi e per consentire alle start up di crescere e diventare Scale Up (società innovativa con un business model avanzato e un prodotto già affermato sul mercato).

Servono nuove regole per il riconoscimento di incubatore certificato basati sulla valutazione delle strutture, attrezzature e performance di periodo, ma anche l’istituzione di un ufficio per orientare e collegare gli incubatori con il Ministero e Invitalia. Inoltre, andrebbero incrementati gli incentivi pubblici come il credito d’imposta in ricerca, sviluppo e innovazione.

Alberto Onetti, presidente dell’Osservatorio Mind the Bridge (società di consulenza sull’innovazione), pone invece l’accento sulla necessità di maggiori investimenti da parte delle grandi imprese in aziende tecnologiche più giovani (CVC); investimenti necessari per la loro stessa sopravvivenza alla luce della trasformazione digitale in corso.

Purtroppo, in Italia, svantaggiata dall’essere partita in ritardo rispetto agli altri paesi, le start up sono ancora troppo giovani e lontane dalla fase di Scale Up. Non avendo già attraversato tutte le fasi dello sviluppo le nostre giovani imprese non possono infatti proiettarsi agevolmente verso una crescita a livello internazionale, più appetibile per gli investitori.

Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech, su EconomyUp auspica maggiori misure a livello istituzionale che facciano seguito alla recente iniezione di ulteriori 2 miliardi al Fondo Nazionale Innovazione. L’iniezione di liquidità dello stato dovrebbe essere strutturale e non una misura “una tantum”, ciò al fine di generare un circolo virtuoso in grado di crescere autonomamente.

Le StartUp che operano all’interno di Paesi europei più sviluppati sono sostenute da un mercato pubblico/privato del venture capital che raccoglie decine di miliardi l’anno, concedendo maggiori opportunità di crescita.

Al fine di evitare che le nostre giovani imprese di maggior successo si trasferiscano all’estero negli stadi successivi alla fondazione è necessario ridurre sempre di più questo “gap” con la concorrenza internazionale. Ma abbiamo bisogno anche di misure che favoriscano il ritorno di nostre aziende, nate e formate in Italia e poi costrette a rivolgersi altrove per poter esprimere il loro potenziale. Bisogna rendere più attrattivo il nostro ecosistema!