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Milano e la crescita degli investimenti nelle startup

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Milano e la crescita degli investimenti nelle startup

 

Non solo turismo ed eventi, Milano ha tutti gli ingredienti per essere annoverata tra i principali hub tecnologici e imprenditoriali europei. Infrastrutture, capitali, talento, internazionalizzazione, made in Italy sono le parole all’ordine del giorno: gli imprenditori condividono la mission della città.

Tra gennaio e settembre 2022, secondo PitchBook, più di 1.3 miliardi di euro sono stati investiti nelle start-up, a Milano. Un aumento del 90% rispetto ai dati dell'intero anno 2021 e battendo tutti i record degli anni precedenti.

Una nuova epoca di sviluppo “rinascimentale”?

Milano è la terza città europea per investimenti ricevuti durante i primi nove mesi del 2022, dietro solamente a Londra e Parigi, rispettivamente seconda e prima in classifica. Made in Italy, quindi progetti in ambito agroalimentare e moda, ma anche fintech, software, cleantech e sostenibilità, ovverosia temi di prerogativa spiccatamente nordeuropea.

La crescita di queste imprese e dei nuovi progetti è stata favorita da un contesto normativo e sociale attraente.

La legislazione ha creato un contesto normativo, ci riferiamo allo Start-up Act e interventi successivi, favorevole alla nascita di società a responsabilità limitata sempre più protagoniste sul mercato. Dalla normativa di diritto societario con interventi sulla costituzione, sulle categorie di quote, sui metodi alternativi di finanziamento, agli interventi in materia fiscale, il Legislatore ha provato, con esiti positivi, a rendere questa forma societaria “per fare business” molto più dinamica e flessibile alle richieste del mercato.

A ciò si aggiunga il contesto milanese, costituito da ottime università, più di 5.000 aziende e imprenditori, una buona infrastruttura di trasporto pubblico e comunicazioni nonché la sua naturale propensione all’internalizzazione ed all’innovazione.

Pregi e anche qualche difetto. Il costo della vita è mediamente più alto delle altre città europee, con eccezione di Parigi e Londra, ma, a differenze delle città citate, anche il livello salariale non è in linea con la media europea. Ciò rende molto competitivo l’ingresso di società estere sul mercato italiano ma rende più problematica la vita agli imprenditori nostrani.

In conclusione, i numeri ci dicono che Milano si trova in una evidente curva ascendente in quanto sviluppo imprenditoriale e il futuro non potrà che essere pieno di occasioni e possibilità.