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La frode nelle pubbliche forniture nel decreto legislativo 231/2001

Pubbliche forniture
Pubbliche forniture

Indice:

1. Premessa

2. Che cosa si intende per contratto di fornitura?

3. Quando ricorre la frode?

4. Quale è la differenza con il reato di inadempimento di pubbliche forniture?

5. In quali casi è stato ravvisato il reato?

 

1. Premessa

Il recepimento della cosiddetta Direttiva P.I.F. (2017/1371) sulla base della legge di delegazione europea 2018 porterà all’inserimento nell’articolo 24 del decreto legislativo 231/2001 del delitto di frode nelle pubbliche forniture (articolo 356 c.p.).

Tale fattispecie punisce chiunque commette frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura o nell'adempimento degli altri obblighi contrattuali indicati nell'articolo 355 (che fa riferimento agli obblighi che derivano da un contratto di fornitura concluso con lo Stato, con un altro ente pubblico, o con un'impresa esercente servizi pubblici o di pubblica necessità).

Tra l’altro – secondo lo schema di decreto legislativo approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri il 23 gennaio scorso - tutti i reati-presupposto ex articolo 24 rileveranno non solo se commessi in danno dello Stato o di altro ente pubblico ma anche se commessi in danno dell'Unione europea.

All’ente sarà applicabile la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote (minimo: 100 quote); se, in seguito alla commissione del delitto, l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità o è derivato un danno di particolare gravità, si applica la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote.

In ogni caso, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere c), d) ed e):

c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;

d) l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli gia' concessi;

e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

 

2. Che cosa si intende per contratto di fornitura?

Per contratto di fornitura non si intende uno specifico tipo di contratto, ma, in generale, ogni strumento contrattuale destinato a fornire alla P.A. beni o servizi.

Il delitto di frode nelle pubbliche forniture è ravvisabile non soltanto nella fraudolenta esecuzione di un contratto di somministrazione (articolo 1559 codice civile), ma anche di un contratto di appalto (articolo 1655 codice civile); l'articolo 356 codice penale, infatti, punisce tutte le frodi in danno della pubblica amministrazione, quali che siano gli schemi contrattuali in forza dei quali i fornitori sono tenuti a particolari prestazioni (Cass., VI, 27 maggio 2019).

 

3. Quando ricorre la frode?

Ai fini della configurabilità del delitto, non è sufficiente il semplice inadempimento del contratto, richiedendo la norma incriminatrice un quid pluris che va individuato nella malafede contrattuale, ossia nella presenza di un espediente malizioso o di un inganno, tali da far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti. (Cass., VI, 11 febbraio 2011, n. 5317).

Il reato è caratterizzato dal dolo generico, consistente nella coscienza e volontà di consegnare cose diverse da quelle pattuite: non sono perciò necessari specifici raggiri né che i vizi della cosa fornita siano occulti, ma è sufficiente la dolosa inesecuzione del contratto pubblico di fornitura di cose o servizi, con la conseguenza che ove ricorrano anche i suddetti elementi caratterizzanti la truffa è configurabile il concorso tra i due delitti (Cass., VI, 18 settembre 2014, n. 38346).

Va aggiunto che il reato di truffa in danno di ente pubblico è, a sua volta, reato presupposto ai sensi del decreto legislativo 231.

 

4. Quale è la differenza con il reato di inadempimento di pubbliche forniture?

L’inadempimento contrattuale preso in considerazione dall’articolo 355 codice penale consiste nella mancata consegna, totale o parziale, ovvero nella ritardata consegna, delle cose od opere dovute; ipotesi per le quali occorre la sola constatazione dell’illiceità civile dell’inadempimento per la configurazione del reato, che può essere doloso o colposo secondo che vi sia la volontà di cagionare la mancanza della fornitura, ovvero la colpa (imprudenza, negligenza) dell’agente.

Nelle ipotesi previste dall’articolo 356 codice penale, che in genere riguardano gli inadempimenti che si concretano nella consegna di cosa od opera completamente diversa da quella pattuita, o di cosa od opera affetta da vizi o difetti, si richiede anche un comportamento, da parte del privato fornitore, non conforme ai doveri di lealtà e moralità commerciale e di buona fede contrattuale: ed in questo consiste l’elemento frode. Non si richiede, pertanto, un comportamento tendente a trarre in inganno il committente ed a dissimulare le deficienze della fornitura, ma semplicemente la malafede nell’eseguire il contratto in difformità dei patti (Cass., III, 28 dicembre 2018, n.58448).

 

5. In quali casi è stato ravvisato il reato?

Ad esempio, nelle seguenti fattispecie:

  • Fornitura per una mensa scolastica di un alimento per origine e preparazione diverso e meno pregiato di quello previsto nel capitolato di appalto;
  • consegna a vari enti ospedalieri committenti dei materiali per uso ortopedico di marche diverse da quella pattuita: la frode doveva apprezzarsi nell'aver taciuto la sostituzione dell'oggetto della fornitura senza avvisare i committenti pubblici;
  • affermazione di responsabilità del titolare di una ditta appaltatrice di lavori di adeguamento dell'impianto elettrico di un edificio pubblico eseguiti in difformità rispetto alla normativa antinfortunistica e al contenuto dell'appalto; l'appaltatore, a lavori ultimati, aveva rilasciato una dichiarazione attestante la conformità di essi alla suddetta normativa e alle previsioni contrattuali;
  • nel corso della esecuzione dell'opera, era emerso che la stessa era stata realizzata con materiali aventi caratteristiche diverse e inferiori a quelle prescritte dal capitolato di appalto;
  • consegna di aliud pro alio nell’esecuzione di un contratto di somministrazione.

È interessante rilevare che del reato di frode nelle pubbliche forniture può rispondere anche colui il quale, pur non essendo parte del contratto di fornitura, abbia assunto l'obbligo di darne esecuzione, anche parzialmente (ad esempio: chi si sia obbligato a trasportare ed a consegnare all'ente pubblico la merce oggetto di un contratto stipulato tra questi ed un terzo) (Cass., III, 22 marzo 1991, n. 3264).