Rapporto sulle operazioni di pagamento in Italia

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Rapporto sulle operazioni di pagamento in Italia

 

Nella giornata del 6 febbraio 2025, la Banca d’Italia ha pubblicato il Rapporto sulle operazioni di pagamento in Italia, con l’obiettivo di offrire un’analisi precisa e dettagliata delle operazioni fraudolente legate ai principali strumenti di pagamento digitali, sulla base delle dei dati segnalati dai prestatori di servizio (PSP) che operano in Italia.

Il Rapporto riveste un'importanza significativa, sottolineando che la fiducia nei sistemi di pagamento rappresenta un bene pubblico essenziale. La prevenzione e la riduzione dei rischi legati alle frodi nell'uso dei pagamenti digitali sono priorità fondamentali per le Autorità di vigilanza. Il rapporto analizza i dati relativi al periodo che va dal primo semestre 2022 al primo semestre 2024, concentrandosi sui principali strumenti di pagamento come carte, bonifici e prelievi ATM.

Come è noto, il termine “frode” si riferisce all’operazione con uno strumento di pagamento effettuata senza il consenso del legittimo titolare o a seguito di una manipolazione operata a danno di quest’ultimo da parte del frodatore. Le banche centrali europee hanno costantemente lavorato per monitorare le frodi e sviluppare misure destinate a prevenirle e ridurne l'impatto.

Le frodi possono essere esaminate anche da un punto di vista geografico, distinguendo per ciascun strumento le operazioni “nazionali” da quelle transfrontaliere, sia all'interno che all'esterno dello Spazio Economico Europeo. Nel primo semestre del 2024, il 61% del valore totale delle operazioni fraudolente con carte di pagamento riguardava transazioni transfrontaliere. Per quanto riguarda i bonifici, la percentuale di operazioni fraudolente transfrontaliere era inferiore (27% in valore e 17% in volume).

Sono distinguibili tre principali categorie di frodi:

  • manipolazione del pagatore: il truffatore induce l’utente ad impartire un’istruzione di pagamento al PSP, in buona fede, verso un conto che l'utente crede appartenga a un beneficiario legittimo. Questo tipo di frode è particolarmente comune nei bonifici.
  • modifica di un ordine di pagamento da parte del frodatore: il frodatore intercetta e altera un ordine di pagamento valido durante la comunicazione elettronica tra il dispositivo dell’utente pagatore e il PSP;
  • emissione di un ordine di pagamento da parte di un frodatore: Il truffatore ottiene in modo illecito informazioni sensibili e dati riservati, come numeri di carte di credito, PIN e credenziali di accesso (username, password) ai conti bancari, contattando gli utenti tramite e-mail (phishing), SMS (smishing), WhatsApp o telefonate (vishing), per poi effettuare ordini di pagamento.

I tassi di frode sui vari strumenti di pagamento in Italia sono quasi equivalenti a quelli delle principali giurisdizioni europee. Per quanto riguarda le carte di pagamento, l'Italia registrava un tasso di frode inferiore rispetto ai principali Paesi europei sia in valore che in volume, con percentuali rispettivamente pari allo 0,019% e allo 0,010%.  Nel caso della moneta elettronica  il tasso di frode in Italia era superiore sia in valore che in volume : 0,042% e 0,026%, rispetto alla media UE (0,022% e 0,012%). Il dato più recente per l'Italia (0,025% e 0,021%, in valore e volume, rispettivamente nel primo semestre del 2024) mostra comunque una diminuzione, suggerendo una convergenza verso la media europea anche in questo settore. I tassi di frode relativi ai prelievi da ATM sono generalmente molto bassi in tutti i Paesi (inferiori allo 0,01%), in linea con i dati italiani, sia in volume che in valore.