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La Nuova Transizione 4.0

Industria 4.0
Industria 4.0

Indice:

1. Introduzione

2. Il nuovo piano di agevolazioni

3. Bonus investimenti in beni strumentali nuovi

4. Transizione 4.0: Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

4.1 Ambito agevolazioni

4.2 Beni materiali e immateriali 4.0

4.3 Innovazione green e digitale

5. Beneficiari dell’agevolazione e investimenti agevolabili

5.1 Beni materiali Industria 4.0

5.2 Beni immateriali Industria 4.0

5.3 Beni materiali non 4.0

5.4 Beni immateriali non 4.0

6. Strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile (smart working)

7. Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

8. Innovazione green e digitale

9. Formazione 4.0

10. Conclusioni

 

1. Introduzione

La Fabbrica 4.0 è stata definita già prima del 2017, anno di pubblicazione della legge 232 Industria 4.0, come la quarta rivoluzione industriale che aiuterà la trasformazione dell’azienda manifatturiera per mezzo delle nuove tecnologie digitali.

Nel corso di questi ultimi anni si conferma come un grande cambiamento basato su un nuovo approccio rispetto a come era stato inteso il concetto di fabbrica.

Non si tratta solo di introdurre le nuove tecnologie, robot, macchinari controllati da CNC o PLC, interconnessione dei dispositivi alla rete informatica aziendale; piuttosto come l’opportunità di combinare le diverse tecnologie creando un sistema integrato con le filiere produttive.

Integrazione e combinazione, quindi, sono ancora oggi i principi a cui tendere nell’implementazione di un progetto Industria 4.0, più propriamente ridefinito col termine Transizione 4.0.

Non basta quindi rendere “intelligente” la fabbrica ma si tratta di interconnettere intere catene del valore e filiere produttive così da creare un vero e proprio “sistema”.

La digitalizzazione ha un ruolo fondamentale nell’accelerare tale processo di mutamento attraverso l’interconnessione ovvero la capacità di raccogliere e scambiare informazioni con i vari sistemi aziendali: il sistema gestionale, il sistema di pianificazione, progettazione e non ultima la vendita del prodotto.

Particolare attenzione si porrà nei prossimi anni al coinvolgimento, lungo questa catena, di risorse esterne all’azienda quali fornitori e clienti.

Quindi la Transizione 4.0 rappresenta una opportunità per rendere più efficiente (internamente) e più efficace (internamente ed esternamente) il modello produttivo e più in generale il modello di business capaci di intercettare nuovi mercati e soddisfare nuovi bisogni.

Le direttrici di supporto a tali investimenti innovativi sono essenzialmente due:

  • la prima è di supporto agli investimenti con l’obiettivo di incentivare in particolare il rinnovo del parco macchine, gli investimenti in tecnologia e le spese in Ricerca & Sviluppo;
  • la seconda punta allo sviluppo delle nuove competenze necessarie attraverso l’incentivazione di piani di formazione. Questo aspetto costituisce il vero motore dello sviluppo legato al progetto Transizione 4.0; senza adeguata formazione e quindi crescita di competenze l’innovazione dei macchinari, l’interconnessione, rimarrebbero implementazioni sterili.

 

2. Il nuovo piano di agevolazioni

In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il testo della legge nr. 178 del 30 dicembre 2020 che fissa i nuovi incentivi e definisce le modalità per accedere alle agevolazioni per tutte le attività che implementeranno progetti di Industria 4.0 ora ridenominata Transizione 4.0.

 

3. Bonus investimenti in beni strumentali nuovi

Estesa fino al 31 dicembre 2022, con modifiche, la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, le novità (potenziamento e diversificazione delle aliquote agevolative, incremento delle spese ammissibili, ampliamento dell’ambito oggettivo) si applicano agli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020.

4. Transizione 4.0: Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

L’articolo 1, commi 1051-1063 e 1065, nell’ambito di un più ampio rafforzamento del programma Transizione 4.0 diretto ad accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, e per rilanciare il ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza legata al COVID-19, estende fino al 31 dicembre 2022 la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, potenziando e diversificando le aliquote agevolative, incrementando le spese ammissibili e ampliandone l’ambito applicativo. Viene altresì anticipata la decorrenza dell’innovata disciplina al 16 novembre 2020.

4.1 Ambito agevolazioni

  • Beni materiali e immateriali non 4.0

4.2 Beni materiali e immateriali 4.0

  • Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

4.3 Innovazione green e digitale

  • Formazione 4.0

5. Beneficiari dell’agevolazione e investimenti agevolabili

Il comma 1051 stabilisce che potranno accedere alle agevolazioni le imprese che, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, in tale ultimo caso, se entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Possono accedere al credito d'imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, ivi incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.

5.1 Beni materiali Industria 4.0

  • Credito di imposta 50% per il 2021 e 40% per il 2022 per investimenti fino a 2,5 milioni
  • Credito di imposta 30% per il 2021 e 20% per il 2022 per investimenti fino a 10 milioni
  • Credito di imposta 10% fino a 20 milioni

Il credito di imposta può essere utilizzato in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione per i beni industria 4.0

5.2 Beni immateriali Industria 4.0

  • Credito di imposta 20% fino a 1 milione di euro
  • Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni immateriali 4.0 mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.

Il credito di imposta può essere utilizzato in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni ordinari dall’anno di avvenuta interconnessione per i beni industria 4.0

5.3 Beni materiali non 4.0

  • Anno 2021 credito di imposta pari al 10% del costo sostenuto
  • Anno 2022 credito di imposta pari al 6% del costo sostenuto

Limite di spesa fino a 2 milioni di euro.

Per le aziende con ricavi fino ai 5 milioni di euro è prevista la fruizione in una unica quota annuale.

5.4 Beni immateriali non 4.0

  • Anno 2021 credito di imposta pari al 10% del costo sostenuto
  • Anno 2022 credito di imposta pari al 6% del costo sostenuto

Limite di spesa fino a 1 milione di euro.

Per le aziende con ricavi fino ai 5 milioni di euro è prevista la fruizione in una unica quota annuale

 

6. Strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile (smart working)

  • Anno 2021 credito di imposta pari al 15% del costo sostenuto

Per le aziende con ricavi fino ai 5 milioni di euro è prevista la fruizione in una unica quota annuale

 

7. Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

Prorogato nella forma attuale al 2022, le aliquote vengono così modificate:

  • Ricerca e Sviluppo: si passa dal 12% al 20% con un beneficio massimo che passa da 3 a 4 milioni di euro
  • Innovazione tecnologica e Design si passa dal 6% al 10% con beneficio massimo che passa da 1,5 a 2 milioni di euro
  • Innovazione tecnologica finalizzata a industria 4.0 si passa dal 10% al 15% con un beneficio massimo che passa da 1,5 a 2 milioni di euro.

È obbligatoria una relazione tecnica asseverata.

 

8. Innovazione green e digitale

prorogato nella forma attuale al 2022.

  • Il credito di imposta è riconosciuto in misura del 15% con un beneficio massimo fino a 2 milioni di euro.

È obbligatoria una relazione tecnica asseverata.

 

9. Formazione 4.0

prorogato nella forma attuale al 2022.

Vengono inserite le anche le seguenti spese:

a) le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;

b) i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione. Sono escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità;

c) i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;

d) le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

 

10. Conclusioni

Abbiamo quindi un importante ed articolato piano di agevolazioni con uno stanziamento complessivo pari a 24 miliardi di euro.

L’auspicio è che le aziende colgano questa opportunità non solo per avere un vantaggio fiscale ma soprattutto per intraprendere quella trasformazione che è necessaria e in un certo senso inevitabile se si vuole competere nel mercato globale.