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“Leitentscheidungsverfahren” , un tentativo di armonizzare e di velocizzare le decisioni giurisdizionali

Disegno di legge - RFT
Giustizia
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“Leitentscheidungsverfahren” – Un tentativo di armonizzare e di velocizzare le decisioni giurisdizionali – Disegno di legge - RFT

Abstract: La lentezza della giustizia civile, è un fenomeno comune a molti ordinamenti europei. L’esigenza di ridurre i “tempi della giustizia”, è stata avvertita anche nella RFT. Tentare di dare – tempestivamente – ai giudici di merito un “orientamento” (fornito dal BGH) potrebbe essere uno strumento per evitare che processi, nei quali viene chiesta la risoluzione di questioni giuridiche identiche (o analoghe), è sembrato al ministero della Giustizia, una “via” per prevenire processi identici, che aggravano il lavoro dei giudici e, al contempo, ostano alla definizione – sollecita – di altri processi.

Il “Leitentscheidungsverfahren”

Se vengono instaurate migliaia di procedimenti civili aventi lo stesso oggetto e il medesimo petitum oppure “richieste“ analoghe, cio’ costituisce un aggravio notevole per la giurisdizione civile. Come è avvenuto in occasione del cosiddetto Dieselskandal (scandalo per i motori diesel truccati in modo da eludere la normativa in materia di gas di scarico nocivi (si veda, sul punto, il mio articolo pubblicato da Filodiritto)); cause presso che’ ”identiche”, vengono iniziate spesso pure per clausole illecite apposte a contratti di assicurazione o predisposte da banche e fatte firmare ai clienti; altresí in materia di lavoro.

Di frequente, le questioni giuridiche da risolvere e sollevate da “consumatori”, sono identiche. Fino a quando le “Rechtsfragen” non sono state decise dal “Bundesgerichtshof” (Cassazione), i giudici di merito sono “sommersi” da cause di questo genere, aggravando il carico di lavoro in modo rilevante.

Reputa il ministero della Giustizia – che ha predisposto un disegno di legge (“Entwurf zur Einführung eines Leitentscheidungsverfahrens”) – di poter ovviare al predetto “inconveniente”, introducendo, al § 552 b della “Zivilprozessordnung” (Codice di procedura civile), il predetto procedimento e aggiungendo al § 148 ZPO il (nuovo) comma 4. Anche il § 565 ZPO viene “riformato”.

Le “nuove Leitentscheidungen” sono da distinguere dalle “Leitsatzentscheidungen”, che, da tempo, vengono elaborate dal BGH e che hanno per oggetto l’”Auslegung”, (l’interpretazione) di norme di diritto materiale o processuale oppure hanno funzione di colmare lacune normative (“Gesetzeslücken”); questo, nei casi, in cui vi è divergenza tra le decisioni riguardanti uno stesso "Sachverhalt”. In altre parole, s’intende assicurare un’”einheitliche Rechtsprechung”, necessaria per non ledere la fiducia dei cittadini nella giurisdizione. Quest’ultimo “sistema” non ha, pero’, dato i “frutti” sperati.

Le “Leitsatzentscheidungen”, attualmente, vengono contrassegnate appositamente nell’elenco annuale delle “Entscheidungen” del BGH.

Se le questioni giuridiche, la cui risoluzione, prevedibilmente, è di importanza per molti procedimenti (analoghi), pendenti dinanzi ai giudici di merito, vengono risolte dal BGH per effetto di una “Leitentscheidung” a conclusione di un “Leitentscheidungsverfahren”, i giudici di merito, dinanzi ai quali sono da risolvere questioni analoghe, possono decidere con speditezza.

Prevenire “Massenverfahren”

Se in un “Massenverfahren” viene proposta “Revision” (impugnazione), il “Bundesgerichtshof” ha facolta’, “dieses Verfahren zu einem Leitentscheidungsverfahren zu bestimmen”, vale a dire, prendere spunto da questo procedimento, per risolvere questioni giuridiche, che si prevede verranno, in futuro, spesso proposte. La scelta del BGH, ricadrà su un procedimento, nel quale è da affrontare un vasto spettro di “Rechtsfragen”, non ancora deciso dalla Corte Suprema. Le questioni da risolvere, sono “individuate” dallo stesso BGH.

I giudici di merito, dinanzi ai quali pendono procedimenti, che attendono la risoluzione di questioni analoghe/identiche, hanno facolta’, previo consenso delle parti, di sospendere la decisione in attesa che il BGH provveda a definire il “Leitentscheidungsverfahren”. La decisione del BGH puo’ intervenire anche in caso di rinuncia alla “Revision” o di definizione, in altro modo, della controversia. La “Leitentscheidung” costituisce un “orientamento” per i giudici di merito con riferimento alle questioni risolte dal BGH. In tal modo, viene accresciuta la “Rechtssicherheit” (certezza del diritto) e, al contempo, si previene la proposizione di (nuove ) cause dinanzi ai giudici di merito.

La “Rechtssicherheit” è fondamentale per il “prestigio” della Giustizia; bisogna prevenire, che si possa dire (si veda Erasmo da Rotterdam in una delle sue opere): ”L’insensato cambia come la luna, il saggio resta costante come il sole”. Disdegnava – Erasmo - i cortigiani, quali individui “straordinariamente servili e abbietti”, la cui opera è caratterizzata dal ricorso “a cavilli rispolverati per l’occasione, in modo che cio’, pur essendo ingiustissimo, si presenti con una certa apparenza di legalità”.

La “Leitsatzentscheidung” viene adottata con “Beschluss” (ordinanza), ”ohne mündliche Verhandlung“ e deve essere motivata, ma la motivazione è circoscritta alle sole questioni risolte.

Rilievi critici

La “soluzione” proposta dal ministero della Giustizia, è stata criticata sotto piu’ punti di vista.

E’ stato detto, che di vera “Beschleunigung” si potrebbe parlare, se ai giudici di merito fosse attribuita una “Vorlagemöglichkeit”, vale a dire, la facolta’, di rivolgersi direttamente al BGH, prospettando allo stesso, la necessita’ di risolvere questioni giuridiche, di cui i giudici di merito si attendono una frequente proposizione nel futuro (per esempio, in materia di clausole inserite frequentemente in contratti di assicurazione o bancari ai danni di consumatori; anche in materia di controversie di lavoro.)

Altro “Kritikpunkt” è, che le parti devono prestare il loro consenso alla sospensione. La sospensione sarebbe dovuto essere rimessa al “pflichtgemäßem Ermessen” (discrezionalita’) dei giudici di merito.

Secondo il disegno di legge del ministero della Giustizia, il BGH ha facolta’ di emanare una “Leitentscheidung”, a conclusione di un “Leitentscheidungsverfahren”, soltanto nell’ambito di un procedimento dinanzi ad esso BGH. Non pare, che in tal modo, si possa ovviare a “Klagewellen” (ondate di citazioni in giudizio), che riguardano spesso diritti di consumatori e che, anche secondo il disegno di legge de quo, devono attendere parecchio tempo, prima di sapere, quale sara’ “l’orientamento” del BGH.

Anche l’asserita “Beschleunigungsfunktion” (funzione di accelerare la definizione delle cause) viene messa in dubbio in quanto i giudici di merito avranno un “orientamento” per le loro decisioni, non prima dell’”approdo” – dinanzi al BGH - di una controversia, poi scelta dallo stesso BGH per una “Leitentscheidung”.

I “suggerimenti” dell’Associazione Magistrati (DRB)

Secondo il DRB (Associazione Magistrati), il disegno di legge de quo, avrebbe dovuto prevedere - se le questioni giuridiche da risolvere sono semplici - la possibilita’ di decidere – anche senza il consenso delle parti – a seguito di una “Videoverhandlung” (udienza a mezzo video conferenza), come prevista dal § 128 a, ZPO (CPC).

Associazioni di consumatori criticano la mancata previsione, che a estranei al “Leitentscheidungsverfahren”, sia impedita ogni presa di posizione, nonostante “Leitverfahrensentscheidungen” avranno “de facto” una non trascurabile “Bindungswirkung” (effetto vincolante); una partecipazione, specie di associazioni di consumatori inserite nell’elenco di cui al § 4 dell’"Unterlassungsklagegesetz”, sarebbe almeno opportuna. Viene suggerita un’integrazione del § 552 b ZPO, nel senso che il giudice della “Revision”, dovrebbe fissare un termine – di circa due mesi – al fine di consentire la “Stellungnahme” da parte delle predette associazioni; cio’, analogamente a quanto previsto dal § 279 a del “Bundesverfassungsgerichtsgesetz”, che prevede la facolta’ di “Stellungnahmen Dritter”.

Altra richiesta avanzata, è quella, di prevedere, espressamente, l’interruzione della prescrizione durante il periodo di sospensione, in attesa della pronunzia, che interverrà al termine della conclusione del “Leitentscheidungsverfahren”, in quanto non si tratta di un “Verfahrensstillstand” ai sensi del § 204, Abs. 2, S. 3, ZPO.

Le intenzioni del ministero della giustizia, cosí sembra, possono essere valutate positivamente, purche’, per mezzo del “Leitentscheidungsverfahren”, non si intenda, come qualcuno paventa, limitare le garanzie sancite dall’art. 97 della Costituzione federale (“I giudici sono indipendenti (“unabhängig”) e soggetti soltanto alla legge” (“nur dem Gesetz unterworfen”), seguendo, magari, la tendenza, attualmente riscontrabile in qualche Stato europeo, di “rafforzare” gli altri poteri a danno di quello giudiziario.

Si vedra’.

Intanto, è bene “den Teufel nicht an die Wand zu malen” (non eccedere in prospettive fosche (“nere”)). Tuttavia, è altrettanto bene, ricordare, sin da ora, che alle dittature, la strada è stata, spesso, spianata attraverso una “normalizzazione” consistita nell’intimidire e nel “mettere fuori gioco”, coloro, che, per legge e nei perimetri fissati dalla stessa, erano preposti a garantire (o hanno tentato, di garantire), l’esercizio di una funzione di “controllo” anche sull’operato di chi (indovinate, a chi mi riferisco…). E’ soltanto da sperare, che il “Leitentscheidungsverfahren”, non venga utilizzato come “grimaldello” per sminuire l’autonomia decisionale dei giudici nella RFT.

A proposito di “normalizzazione”, qualche ultrasettantenne ricorderà, l’uso di questo termine, al quale, in Cecoslovacchia, dopo l’invasione del 1967, si è fatto ricorso…

Va ricordato pure, che “operazioni” di intimidazione (e altre di questo genere e di sperato, analogo, effetto.), “riescono” molto bene – anche in ambito locale – laddove il popolino si addimostra piuttosto stupidino ed è fermamente convinto, che l’autocrazia sia il “non plus ultra”. Ma tant’e’.

“Addomesticare” il piu’ possibile i controlli, con le buone o, all’occorrenza, con altri “mezzi”, è il sogno di ogni autocrate. Si sa, che – per i piu’- sono i risultati, che contano e non i mezzi impiegati.