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L’Europa del green pass: cosa succede da settembre?

Piccolo vademecum su come gli Stati europei hanno rinunciato (o continuano a utilizzare) al certificato vaccinale
Parigi, Europa
Parigi, Europa

Green pass in Europa: che succede da settembre?

I 27 Stati europei hanno adottato, e continuano ad adottare, politiche differenti per quanto riguarda il certificato vaccinale (EUDCC, ossia European Digital Covid Certificate) – o green pass, come è ormai noto in Italia.

Di sicuro colpiscono, a fronte dell’inasprimento delle misure nel nostro Paese, quegli Stati che invece hanno deciso di revocare la certificazione verde, o di farne addirittura a meno.

Ma quali sono gli Stati che hanno rinunciato al green pass, e perché?
 

Green pass in Europa: quali Stati hanno detto no?


Oltre al no dell’Inghilterra, è la Danimarca a “liberarsi” dal passaporto vaccinale. Lo ha fatto il 10 settembre dopo averlo mantenuto per ben 548 giorni, ossia da aprile 2020. Una linea dura che sembra aver ripagato la nazione danese con l’80% di vaccinati completi.

La Svezia poi continua nel suo rifiuto deciso del green pass: “Le autorità di vari paesi stabiliscono restrizioni legate alla pandemia, ad esempio richiedendo la prova della vaccinazione all'ingresso in musei, eventi sportivi o caffè. Il governo svedese non ha stabilito tali restrizioni”.

Così sul sito ufficiale svedese dedicato alla salute online (e al certificato verde).

Anche il Belgio ha deciso oggi di revocare la certificazione vaccinale per i propri cittadini, mantenendola però per chi viene dall’estero.

La situazione della Spagna, invece, è rimasta invariata da agosto, quando un tribunale regionale della Galizia ha giudicato non valido l’obbligo di vaccinazione, subito dopo l’Andalusia e la Cantabria.

Un altro passo indietro importante lo ha fatto la Germania. La vaccinazione del Paese è appena al 62% (vaccinati con seconda dose), eppure il governo, anche a causa delle elezioni imminenti, non è riuscito a far passare l’obbligo vaccinale neanche per luoghi sensibili come ospedali, scuole, carceri e centri d’accoglienza.
 

Green pass in Europa: quali Stati continuano a dire sì?

Una sorta di omogeneità alla misura del green pass sembra invece unire il resto d’Europa.

Dal Centro Europa, dove si continua a mantenere intatto l’obbligo vaccinale pur non mancando le polemiche (Lussemburgo, Austria), ai Paesi dell’Est europeo (Repubblica CecaEstonia, Lettonia, Lituania e Romania).

Le due nazioni in cui le proteste si fanno sentire di più, in relazione soprattutto alla severità delle misure legate al green pass, rimangono la Francia, in cui le proteste contro l’obbligo vaccinale si protraggono ormai da 8 settimane (pur con una partecipazione in progressivo calo) e l’Italia.

È di ieri infatti la notizia dell’estensione del green pass ai lavoratori, sia pubblici che privati, del Bel Paese.