Li salvi chi può! Parte II
Per proseguire nella diffusione delle buone pratiche di Restauro e Conservazione che gli Archivi di Stato quotidianamente mettono in campo per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano, si illustra in questo piccolo contributo un intervento effettuato dai restauratori del Laboratorio di Restauro dell’Archivio di Stato di Torino, Battista Pittari e Marco Fagiolo, su materiale contemporaneo, dopo aver raccontato nel marzo scorso il restauro di un documento del Seicento.
Presso la sezione Corte dell’Istituto è conservato l’archivio del Comitato Nazionale per la Celebrazione del Primo Centenario dell'Unità d'Italia, noto come “Italia ‘61”. Il Comitato, istituito in seguito alla Legge 1235 del 30 dicembre 1959 sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, aveva sede in Torino ed era fornito di personalità giuridica di diritto pubblico; lo scopo primario della celebrazione dell’Unità italiana venne a coniugarsi con l’esaltazione del progresso tecnico raggiunto dalla città industriale per eccellenza, in cui, per l’occasione, si costruirono strutture a firma dei più importati architetti dell’epoca e si allestirono mostre ed eventi finalizzati ad esaltare i pregi della Nazione intera.
Nel periodo di attività il Comitato organizzò mostre, convegni, spettacoli, manifestazioni sportive ed eventi collaterali. I progetti più importanti furono gli allestimenti della Mostra storica dell’Unità italiana (all’interno del Palazzo Carignano per l’occasione restaurato), della Mostra delle Regioni italiane e dell’ Esposizione Internazionale del Lavoro.
Alla chiusura delle manifestazioni, il Comitato venne sciolto e le rimanenti attività furono affidate al Ministero del Tesoro e nello specifico alla Ragioneria Regionale dello Stato di Torino. L’archivio del cessato Comitato, conservato in otto casse, venne preso in consegna dall’Archivio di Stato di Torino nel 1983.
Dopo 38 anni di attesa, nel maggio 2021, il fondo è divenuto oggetto di riordino, mostrando come l’esistenza del Comitato abbia lasciato viva traccia nelle carte: accanto alle tipologie tradizionali di atti come verbali, registri di protocollo e materiale contabile si conservano anche documenti relativi a concorsi, progetti e disegni, rassegna stampa, materiale fotografico e pubblicazioni.
Durante le operazioni di riordino e inventariazione del materiale iconografico, la dott.ssa Irene Scalco, archivista libera professionista, ha rinvenuto un importante nucleo di 46 diapositive 7x7 su vetro a colori con intelaiatura in plastica, risalenti al 1961.
Assai interessanti i soggetti ritratti: il comprensorio di Italia '61 visto dall’alto, il fiume Po con battelli fluviali, alcune immagini dei cantieri dei padiglioni delle Regioni, il Palazzo del Lavoro di Nervi con interni, il Palavela e l’iconica monorotaia – smantellata nel 1963 –, nonché, a documentare la mostra storica, le facciate di Palazzo Carignano e Palazzo Madama, la statua di Pietro Micca, il busto di Camillo Cavour e la cancellata di Palazzo Reale.
Lo stato di conservazione del materiale non era ottimale: le diapositive presentavano infatti sporcizia superficiale (dovuta alle scatole in cui erano conservate), piccole incrostazioni sulle cornici e polvere sui vetri. Su alcune di esse si riscontrava la presenza di muffe sia all’esterno sia all’interno dei vetri dove è collocata la pellicola fotografica. L’alluminio era corroso in più punti.
La prima operazione effettuata è stata la spolveratura con pennello a setole morbide e panno elettrostatico per la rimozione delle polveri superficiali.
In seguito le diapositive sono state smontate dalle cornici e trattati i singoli pezzi. Sulle cornici in plastica e alluminio si è intervenuti a secco con bisturi per la rimozione di piccole incrostazioni.
L’intervento successivo è stato eseguito sui vetri con trattamenti ad umido con soluzione idroalcolica applicata con bastoncini in cotone e laddove erano presenti anche muffe è stata utilizzata una soluzione di alcool etilico e disinfettante (0,03%) per la loro rimozione.
Infine, per la necessaria e duratura conservazione del materiale, che una volta restaurato ha ritrovato collocazione all’interno dell’archivio del Comitato, le diapositive sono state ricomposte nella struttura originale e inserite in un contenitore idoneo alla conservazione realizzato su misura.