x

x

Libertà di opinione, di stampa e diritto a rettifica nella RFT

Meinungsfreiheit, Pressefreiheit und Gegendarstellungsrecht
Libertà di opinione, di stampa e diritto a rettifica nella RFT
Libertà di opinione, di stampa e diritto a rettifica nella RFT

I L’articolo 5 GG e i precedenti storici - II L’articolo 5 GG e la sua particolare importanza - III  Meinungs-freiheit und Meinungsäußerungsfreiheit - IV Informationsfreiheit - V Pressefreiheit - VI Massenkommunikative Vermittlungsleistung - VII Stato e Meinungsmonopole - VIII Recht zur Gegendarstellung - IX Landespressegesetz Baden-Würtemberg: a) Sorgfaltspflicht; b) Gegendarstellungsrecht; c) Attuazione giudiziale del Gegendarstellungsrecht - X Bayrisches Pressegesetz - XI Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse - XII Thyringer Pressegesetz - XIII Berliner Pressegesetz - XIV Saarländisches Mediengesetz - XV Conclusioni

 

I L’articolo 5 GG e i precedenti storici

“Ognuno ha il diritto di manifestare e di diffondere liberamente la propria opinione con la parola, lo scritto o con immagini, nonché di avere accesso alle fonti di informazione comunemente accessibili. La libertà di stampa e di cronaca mediante radio e cinema è assicurata. Non può essere attuata censura”. Così dispone l’articolo 5, comma 1, del GG (Costituzione federale) della RFT. Il comma 2 di questo articolo prevede che i diritti di cui al comma 1 trovano limiti in norme contenute in leggi ordinarie, in disposizioni a tutela dei minori e nel diritto a tutela dell’onore della persona. Va detto sin d’ora che il Grundgesetz (GG) contiene soltanto i principi fondamentali in materia di Meinungs- und Presserfreiheit, mentre la disciplina concreta di questi diritti rientra nella competenza dei Länder.

L’articolo 5 GG ha i propri precedenti storici nella cosiddetta Paulskircheverfassung del 1849 e precisamente nel § 143 della stessa. Questa disposizione veniva concepita, allora, più come “Abwehrrecht gegenüber dem Staat”, che come “Grundrecht”. Innovazioni sostanziali non si ebbero nella Costituzione del 1871 (anche se va detto che il “Pressegesetz” del 1874 conteneva una disciplina analitica del “Pressewesen”, disciplina rimasta poi pressoche’ invariata nei successivi 45 anni), mentre la “Meinungs- und Presse-freiheit” è stata accolta nel cosiddetto Grundrechtskatalog della Costituzione di Weimar del 1919; tuttavia l’interpretazione che ne venne data a proposito della Pressefreiheit, fu piuttosto restrittiva in quanto veniva privilegiata la “soziale Gebundenheit” di questo diritto. Forse anche per questo motivo la Costituzione  federale del 1949 contempla, accanto alla Pressefreiheit, anche la Informationsfreiheit.

II L’articolo 5 GG e la sua particolare importanza

L’articolo 5, commi 1 e 2 GG, contengono 5 Grundrechte di particolare importanza ed è stato detto che questo articolo “gehört zu den umfangreichsten und aufwendigsten Regelungen des Grundrechts-katalogs”. Non è più riscontrabile, come in passato, la “staatsabgewandte, negatorische Abwehrhaltung”, ma è stato previsto che allo Stato incombono una serie di “Freiheitsverbürgungen und Gewährleistungs-pflichten”. Le garanzie sancite nei commi predetti, chiamate anche “Kommunikationsgrundrechte”, sono presupposti indispensabili per il buon funzionamento di una democrazia e di uno Stato di diritto.

Alle persone viene assicurato che possono manifestare le loro opinioni senza impedimenti e senza dover temere ritorsioni. La „Meinungs(äußerungs)freiheit” va considerta “Grundlage jeder Freiheit überhaupt”. Rende possibile  la “öffentliche Meinungsbildung und den demokratischen Willens-bildungsprozess” (in questo senso ved. BVerfGE 7, 198 (208)). Libertà di opinione presuppone anche libertà di informazione. Entrambe queste “Gewährleistungen” sono essenziali per il corretto funzionamento di una - vera -democrazia.

Informazione e comunicazione costituiscono “unverzichtbare Wesenselemente einer freien Demokratie”. L’articolo 5 GG assicura sia la “öffentliche” che la “individuelle Meinungsbildung”.

L’articolo 5, comma 1, 1^ parte del Grundgesetz tutela la “Freiheit zur Meinungsäußerung und zur Meinungsbildung”, indipendentemente dalla qualita’ di cittadino o meno nonché delle persone giuridiche private. Non invece delle persone giuridiche pubbliche (“juristische Personen öffentlichen Rechts”).

La “Freiheit der Meinungsäußerung” tutela anche “unrichtige Tatsachenbehauptungen” (affermazioni di fatti non rispondenti a verità) a meno che le stesse non siano state fatte “im Bewusstsein ihrer Unwahrheit” (BVerfGE 99, 185 196 f)); a tal fine si tiene conto degli elementi di conoscenza disponibili al momento dell’esternazione. Di notevole importanza è anche il disposto del § 98, comma 1, StPO, che proibisce il sequestro “selbstrecherchierten Materials” nei casi in cui sussiste “Zeugnisver-weigerungsrecht”.

III Meinungs-freiheit und Meinungsäußerungsfreiheit

Come già sopra accennato, la “Meinungsfreiheit” di cui all’articolo 5, comma 1, GG va intesa come “Meinungs ä u ß e r u n g s freiheit” (libertà di esternazione della propria opinione). È infatti ovvio che un’opinione, sino a quando non viene manifestata, anche in uno Stato dittatoriale, non viene punita. Il BVerfGE ha definito Meinungsäußerungsfreiheit” ogni forma di Meinungskundgabe”:“Jeder soll frei sagen können, was er denkt, um andere zu überzeugen”. Va rilevato che il giornalismo è considerato un “offener Begabungsberuf”, con divieto di organizzarlo in “Zwangskörperschaften” (vige il divieto della cosiddetta Verkammerung).

Il comma 1 dell’articolo 5 GG garantisce  anche la “negative Meinungsfreiheit”, vale a dire il diritto di non (dover) manifestare la propria opinione nonché a non (dover) manifestare un’opinione altrui come propria.

Un “Eingriff in die Meinungsäußerungsfreiheit und Meinungsverbreitungsfreiheit” sussiste tutte le volte in cui pubblici poteri intervengono per rendere impossibile o ostacolare o rendere più gravosa la “Ausübung” di questi diritti; ciò anche se è prevedibile che il loro esercizio verrà sottoposto a sanzione. “Eingiff” sussiste altresì,  qualora siano esercitate pressioni per manifestare la propria opinione o per diffondere un’altrui opinione come propria.

IV Informationsfreiheit

Per quanto concerne specificamente la “Informationsfreiheit”, la stessa consiste nel diritto - incondizionato - di accedere liberamente alle fonti di informazione comunemente accessibili. Questo diritto costituisce un necessario completamento della “Meinungs- und Medienfreiheit”.

Per “Informationsquellen” si intendono tutti i media, tutti i supporti, cartacei ed informatici, atti a fornire notizie ed informazioni, siano esse di carattere privato o pubblico, destinate ad essere percepibili da parte di un numero indeterminato di persone.

L’“Informationsfreiheit” assicura “das ungehinderte Unterrichten(lassen)”, vale a dire, consente il procurarsi - senza impedimento alcuno - di informazioni nonché il recepimento delle stesse. Garantisce altresì, oltre al diritto di installare ed utilizzare gli occorrenti mezzi tecnici per la ricezione delle informazioni, la libera scelta delle fonti di informazione e l’accessibilità diretta alle stesse (BVerfGE 103, 44 (60)). La c.d. negative Informationsfreiheit fa sì che ogni persona ha diritto di essere tutelata da “staatlicherseits aufgedrängter Information” (il che si avrebbe in caso di costrizione di ricevere, per esempio, un determinato giornale). Le autorità pubbliche hanno però la facoltà di limitare o di vietare - per legge o per regolamento - l’accessibilità ad informazioni in loro possesso in determinati casi, se vi è un interesse pubblico che osta all’accessibilità (totale o parziale).

Costituisce “Eingriff in die Informationsfreiheit” qualsiasi impedimento o aggravamento delle modalità concernenti l’accessibilità alle informazioni. È vietata qualsiasi limitazione - da parte della PA – ad informazioni che non siano nella disponibilita’ della stessa. È fatto altresì divieto, porre in essere “mittelbare Beeinträchtigungen” quali possono essere obblighi di registrazione.

V Pressefreiheit

E passiamo al diritto di Pressefreiheit vero e proprio. Questo diritto - definito “Urgestein e Grundstock des demokratischen Verfassungsstaates” nonché “ständiges Verbindungs- und Kontrollorgan zwischen Volk und seinen gewählten Vertretern in Parlament und Regierung” (ved. BVerfGE 20, 162 (174ff)) - è riconosciuto dal GG a tutte le persone, cittadini e non, maggiorenni e minorenni nonché ad imprese e società operanti nel settore della stampa (intesa in senso lato,  vale a dire, esteso a tutti coloro a coloro che forniscono una “massenkommunikative Vermittlungsleistung” o comunque svolgono un’attività ricollegabile alla medesima, ivi comprese le attività dirette all’acquisizione delle informazioni (BVerfGE 10, 118 (121)). Non deve trattarsi necessariamente di attività esercitata professionalmente o prevalentemente in tale modo (BVerfGE 95, 28 (34f)). Va anche rilevato che la “Pressefreiheit” può ritenersi effettivamente esistente, se nello Stato vi è un numero relativamente elevato di “Presserzeugnisse”.

Per stampa ai sensi dell’articolo 5 GG, comma 1, si intendono “Presserzeugnisse” destinati ad un numero indeterminato di persone. Se non vi è tale destinazione, si parla di “Individualkommunikation” e la tutela accordata alla stessa è quella prevista dall’articolo 10 GG. Il concetto di “Presse” va adeguato allo sviluppo socio-tecnologico. È stato detto che deve essere “dynamisch interpretiert”, per cui vi rientrano, a pieno titolo, pure supporti e mezzi elettronici di diffusione.

La tutela costituzionale della Pressefreiheit non può essere subordinata alla natura del contenuto del “Presseerzeugnis” (quali possono essere seriosità, originalità, qualità) in quanto i Costituenti hanno accolto il “wertfreien, formalen Pressebegriff” (BVerfGE 66, 116 (134)).La tutela viene accordata al contenuto complessivo dello “stampato”, sia esso periodico o meno (BVerfGE 95, 28 (35f)).

VI Massenkommunikative Vermittlungsleistung

La Pressefreiheit tutela la “massenkommunikative Vermittlungsleistung” in tutte le estrinsecazioni della stessa, qualora abbia una qualche attinenza con l’attività di informazione, ivi compresa la “Beschaffung von Informationen”. Vi è libertà di costituzione di imprese che hanno per oggetto l’informazione e libertà per quanto riguarda forma e contenuto del “Presseerzeugnis” (BVerfGE 97, 125 (144)), il commercio dei prodotti, l’accesso al giornalismo.

Viene garantito il cosiddetto Redaktionsgeheimnis, il rapporto di fiducia tra stampa ed informatori. Di particolare importanza è lo “Zeugnisverweigerungsrecht (aus beruflichen Gründen) für Presseangehörige” sancito dal § 53, comma 1, nn. 5 e 3 StPO (CPP) e dal § 383, comma 1, n. 5, ZPO (CPC) che prevede lo „Zeugnisverweigerungsrecht aus persönlichen Gründen”.

Alla stampa non è consentita procurarsi informazioni con modalità illecite; viene invece generalmente ritenuta non sanzionabile la diffusione di informazioni di cui terzi sono venuti in possesso, sia pure illecitamente, a meno che la diffusione, di per se’, non costituisca reato e qualora la conoscenza della notizia abbia notevole rilevanza per l’opinione pubblica. Altrimenti - alla stampa - non sarebbe possibile adempiere la funzione di controllo (che le è propria), vale a dire, a rendere pubbliche anche situazioni di disagio (o di illegalità, di cui, magari, l’autorità giudiziaria non è venuta a conoscenza).

Alla stampa viene assicurato anche il cosiddetto Tendenzschutz, nel senso che essa è libera di propagare ideologie e/o “politische Meinungsrichtungen”; si parla in proposito anche di “Tendenzbestimmungsrecht” o di “Tendenzautonomie” (BVerfGE 52, 283 (296f)). Ciò nonostante, nessun redattore può essere obbligato a redigere (o a far pubblicare) articoli contro la propria coscienza; d’altra parte l’editore non è obbligato a pubblicare tutto quanto scritto dal giornalista.

VII Stato e Meinungsmonopole

Lo Stato è obbligato a contrastare il formarsi di “Meinungsmonopole” e a garantire la “privatrechtliche und privatwirtschaftliche Ausrichtung der Presse”. È questa la cosiddetta staatliche Neutralitätspflicht che  è di particolare importanza in sede di concessione di sovvenzioni e di contributi alla stampa (BVerfGE 80, 124 (133)), anche se va rilevato che non esiste - nella RFT - un “Anspruch auf Presseförderung durch den Staat”. Comunque, sovvenzioni e contributi possono essere erogati soltanto se  previsti da una legge e rispettando il principio di parità/uguaglianza (il cosiddetto Gleichheitssatz); inoltre i “Vergabekriterien” devono essere “inhaltsunabhängig”. Questo lo esige il principio della “Staatsfreiheit”.

Vi è poi obbligo dello Stato di garantire la “institutionelle Eigenständigkeit” della stampa (la “Einrichtungsgarantie”). Una stampa effettivamente libera, non soggetta a direttive da parte dello Stato o comunque di enti pubblici, è una caratteristica di un ordinamento veramente democratico, è indispensabile per il “funzionamento” di uno Stato che non sia una dittatura (magari anche mascherata); adempie ad una funzione pubblica, consentendo uno spettro di informazioni il più possibile ampio e varieggiato, rispecchia la “Meinungsvielfalt” e ha altresì una non trascurabile funzione di controllo di chi sta al governo, ovviamente anche a livello locale.

VIII Recht zur Gegendarstellung

E passiamo al “Recht zur Gegendarstellung”, detto anche “Gegendarstellungsanspruch”, che viene definito come diritto spettante ad una persona, fisica o giuridica (privata), di far pubblicare una propria esposizione dei fatti in un determinato “medium” che, in precedenza, sono stati oggetto di un articolo pubblicato dallo stesso “medium”. Si parla in proposito anche di “Recht auf Richtigstellung”: Il “Gegendarstellungsanspruch” si basa, sostanzialmente, sul principio: “Audiatur et altera pars” ed è pure espressione dell’interesse pubblico ad un’ informazione corretta e rispondente a verita’. Il „Gegendarstellungsrecht” era stato previsto, per la prima volta, già nel Pressegesetz” del 1874 ed attualmente è ricollegabile all’allgemeinen Persönlichkeitsrecht”, sancito dal combinato disposto degli articoli 2, comma 1, GG (“Jeder hat das Recht auf freie Entfaltung seiner Persönlichkeit, soweit er nicht die Rechte anderer verletzt und nicht gegen di verfassungsmäßige Ordnung oder gegen das Sittengesetz verstößt”) e 1, comma 1,G G (“Die Würde des Menschen ist unantastbar. Sie zu achten und zu schützen ist Verpflichtung des Staates”).

Nella legislazione attuale, il “Gegendarstellungsanspruch” ha avuto concreta attuazione nei “Pressegesetze”, nei “Rundfunk- und Mediengesetze” dei Länder (come già accennato nella parte introduttiva del presente articolo, il “Pressewesen”, nella RFT, è di competenza dei Länder) nonché nel “Rundfunkstaatsvertrag” (§ 56); è stato definito quale “spezieller Anspruch des Medienzivilrechtes” che garantisce ad ogni persona, anche giuridica (per esempio ad una società per azioni o ad un’ associazione) di richiedere ed ottenere una “Gegendarstellung”, la quale deve però essere circoscritta ad un’esposizione dei fatti. In tal modo i legislatori dei Länder hanno perseguito lo scopo, perlomeno indiretto, di “richiamare” i giornalisti alla loro “Sorgfaltspflicht” che consiste nell’obbligo, “so gut zu recherchieren, dass sie keine falschen Behauptungen veröffentlichen”. Infatti, ripetute “Gegendarstellungen” “minano” la credibilità dei media. Una “Gegendarstellung”, con le modalità e le forme che vedremo,  produce effetti molto più utili (specie per il “Betroffenen”) che per esempio un comunicato stampa per contrastare assunti non rispondenti a verità (ed obiettività). Uno dei casi più clamorosi di “Gegendarstellung” è stata quella, in cui uno dei media più diffusi nella RFT ha dovuto pubblicare in prima pagina una “Gegendartsellung” su richiesta del presidente del Bundestag.

IX Landespressegesetz Baden-Würtemberg

Vediamo ora le norme più importanti che disciplinano la “Pressefreiheit” nel “Landespressegesetzdel Baden-Würtemberg” nonche’ quelle che regolano il “Gegendarstellugsanspruch” in alcuni altri Länder della RFT. Va rilevato che i “Pressegesetze” dei Länder sono simili tra di loro, anche se non mancano differenze di un certo rilievo, alcune delle quali saranno esposte qui di seguito.

Il “Landespressegesetz del Baden-Würtemberg” del 1964 (“Gesetz über die Presse” e che ha sostituito la legge del 1949 n. 1032 nonche’ una serie di norme regolamentari), sancisce, al § 1, la “Pressefreiheit” (“Die Presse ist frei. Sie dient der demokratische Grundordnung”). Il comma 2 statuisce  che la “Freiheit der Presse unterliegt nur den Beschränkungen, die durch das Grundgesetz unmittelbar und, in seinem Rahmen, durch dieses Gesetz zugelassen sind” (la libertà di stampa può subire soltanto le limitazioni previste direttamente dal GG e, nell’ambito dello stesso, dalla presente legge). Sono vietati provvedimenti di qualsiasi natura intesi a limitare la libertà di stampa. Non possono essere istituiti ordini professionali della stampa, con appartenenza obbligatoria agli stessi.

L’esercizio dell’attività giornalistica nonché la costituzione di case editrici o di altre imprese nel settore della stampa, non possono essere soggetti ad autorizzazione di qualsivoglia natura. La stampa adempie una funzione pubblica, se si procura o diffonde notizie di pubblico interesse (“von Allgemeininteresse”), prende posizione in ordine alle stesse, critica o contribuisce, in altro modo, alla formazione dell’opinione pubblica e/o privata.

Il § 4 sancisce l’“Informationsrecht der Presse”, stabilendo che le autorità sono obbligate a fornire alla stampa notizie atte a consentirne l’adempimento della funzione pubblica propria di essa stampa. Tuttavia, questo diritto viene meno: 1) se e nei limiti in cui la regolare definizione di un procedimento in atto potrebbe essere ritardata, aggravata, resa difficoltosa o impossibile, 2) per motivi di segretezza, 3) qualora venisse leso un interesse pubblico prevalente o un interesse privato meritevole di tutela.

Sono comunque vietati provvedimenti intesi a proibire - in via generale - ad autorità di fornire notizie alla stampa. L’editore di un giornale o di un periodico, ha diritto chiedere all’autorità che i comunicati stampa non gli vengano resi accessibili in un momento posteriore rispetto alla concorrenza del settore.

IX a) Sorgfaltspflicht

La “Sorgfaltspflicht” della stampa (§6) consiste nell’obbligo, incombente agli organi di stampa, di verificare con diligenza, compatibilmente con le circostanze del caso, prima della pubblicazione, tutte le notizie in ordine a verità, contenuto e provenienza. Vi è obbligo di non pubblicare notizie, la cui diffusione costituisce reato. Molto rigorosa è la normativa concernente il sequestro di “Druckwerke” che può essere disposto, in linea di massima, soltanto da un giudice. Le “vorläufigen Sicherstellungen” da parte del PM o di organi di polizia per scopi diversi dalla “Beweissicherung”, sono lecite soltanto se si tratta di reati gravi. In caso di inammissibilità del sequestro o se il medesimo è avvenuto “offensichtlich ungerechtfertigt”, è dovuto un congruo risarcimento su richiesta dell’interessato; idem, se il sequestro è stato mantenuto, senza che ne sussistessero i presupposti. “Verletzungen der Presseordnung” vengono puniti con la reclusione fino ad un anno o con pena pecuniaria. Molte violazioni in materia di stampa sono sanzionate come “Ordnungswidrigkeiten”, per le quali sono previste sanzioni amministrative fino a 5.000 Euro. Da notare è che i reati in materia di stampa, nel Baden-Würtemberg, si prescrivono in un anno, se si tratta di “Verbrechen”, in 6 mesi in caso di “Vergehen”, mentre per le “Ordnungswidrigkeiten” è prevista una “Verjährungsfrist” di tre mesi. Il termine prescrizionale decorre dalla data di pubblicazione o di diffusione del “Druckwerk”.

IX b) Gegendarstellungsrecht

Il “Landespressegesetz” del Baden-Würtemberg disciplina in modo molto particolareggiato il “Gegendarstellungsanspruch”. È stato definito dalla Corte costituzionale federale (BVerfGE 63, 131 (142f)) quale facoltà, spettante ad una persona oggetto di una notizia riferita sulla stampa, “mit seiner e i genen Darstellung entgenzutreten” (di contrastare la notizia con la propria versione). Il Gegendardstellungs-anspruch cosituisce una “medienspezifische Schranke”, è un mezzo di tutela contro effetti che media possono causare nella sfera individuale di una persona. La rapidità ed efficacia di questo mezzo, non è equiparabile agli strumenti che diritto civile e penale pongono a disposizione di chi è stato leso nel proprio onore e/o nella propria reputazione per fatti e notizie (riferiti dai media) che lo riguardano. Ha statuito la Corte costituzionale federale che “spetta alla persona (singola) di decidere, se ed in quale ambito, terzi possono disporre della propria personalità (BVerfGE 35, 202 (220)). Con il Gegendarstellungsrecht, alla persona oggetto della notizia, viene conferita la facoltà “mit seiner Darstellung jener der Medien entgegenzutreten”; in difetto di questa facoltà, la persona finirebbe, “zum bloßen Objekt öffentlicher Erörtenung herabgewürdigt zu werden” (BVerGE 63, 131 (142f)).

Il redattore responsabile e l’editore della stampa periodica sono obbligati a pubblicare la Gegendarstellung redatta dalla persona che è stata oggetto, nella pubblicazione, di fatti ivi riportati.

L’obbligo di pubblicazione della Gegendarstellung non sussiste se: 1) la persona (o l’istituzione) non ha interesse alla pubblicazione, 2) la Gegendarstellung ha un contenuto esorbitante rispetto a quanto è stato pubblicato o se 3) si tratta di pubblicazioni con fini meramente commerciali. La Gegendarstellung deve limitarsi a riportare fatti e non può avere contenuto costituente reato; deve essere redatta per iscritto e firmata dall’interessato o dal di lui rappresentante legale. La pubblicazione della Gegendarstellung può essere richiesta, se la stessa perviene al redattore responsabile o all’editore almeno entro tre mesi a decorrere dalla data dell’avvenuta pubblicazione.

La Gegendarstellung deve essere pubblicata - nella prima edizione successiva al giorno in cui è pervenuta al giornale o al periodico, pronto per essere stampato - nella medesima parte e con lo stesso rilievo grafico, col quale è stata stampata la notizia oggetto della Gegendarstellung; non è consentito omettere parte del contenuto della stessa oppure fare aggiunte al testo, ne’ la Gegendarstellung puo’ essere pubblicata sotto forma di “Leserbrief”. La pubblicazione deve essere gratuita.

IX c) Attuazione giudiziale del Gegendarstellungsrecht

La “Durchsetzung des Gegendarstellungsanspruchs”, in caso di rifiuto di pubblicazione dello stesso, può avvenire giudizialmente nel senso che, su richiesta dell’interessato, l’autorità giudiziaria dispone che il redattore responsabile e l’editore provvedano alla pubblicazione della Gegendartsellung come sopra specificata. Il procedimento è disciplinato dalla Zivilprozessordnung - ZPO (CPC) e la materia è regolata dai §§ 935, 937, 938 (paragrafi simili agli artt. 700 e segg. CPC italiano, anche se non è richiesta l’irreparabilità del pregiudizio, bastando che la “Verwirklichung des Rechtes” venga anche soltanto “wesentlich erschwert”). Il ricorrente è facoltizzato a richiedere l”Erlass einer einstweiligen Verfügung”. Si parla anche di “Sicherungsverfügung”, che non deve essere poi seguita da “Hauptverfahren”. Va anche rilevato che l’”Antrag auf einstweilige Verfügung” non deve contenere elementi a comprova della “Glaubhaftigkeit des Anspruchs”.

La normativa sin qui illustrata, non trova applicazione per notizie veritiere relativamente a sedute pubbliche di organi legislativi o deliberativi del Bund, dei Länder, dei Comuni nonche’ di organi giudiziari.

X Bayrisches Pressegesetz

Per quanto concerne il Gegendarstellungsanspruch previsto dal “Bayrischen Pressegesetz” del 2000, l’articolo 10 di questa legge prevede che la persona richiedente la Gegendarstellung, deve essere “unmittelbar betroffen”. Inoltre è previsto, qualora sussistano dubbi in ordine all’autenticità della firma apposta in calce alla Gegendarstellung, che possa essere richiesto l’invio della stessa con firma autenticata. La pubblicazione della “rettifica” può essere rifiutata unicamente qualora essa abbia “strafbaren Inhalt” (contenuto costituente reato).

Meno rigorosa rispetto al “Landespressegesetz del Baden-Würtemberg”, è la disciplina concernente l’ampiezza della Gegendarstellung in quanto il “Bayrisches Pressegesetz” prevede che la Gegendarstellung “soll  den Umfang des beanastandeten Textes nicht wesentlich überschreiten”. Secondo la legge bavarese, la Gegendarstellung deve essere chiesta “unverzüglich” e non vi è menzione, nella stessa, del termine (massimo) di tre mesi per chiedere la “rettifica”. Queste, in sintesi, le differenze più rilevanti della legge bavarese rispetto a quella del B.-W.

XI Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse

L’Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse” del 1958 contiene il Gegendarstellungs-anspruch nel § 10 e prescrive che l’interessato alla Gegendarstellung deve chiederla ohne schuldhaftes Zögern”.Colui che prende posizione in ordine alla Gegendarstellung nella stessa edizione, deve limitarsi ad esporre fatti. La Gegendarstellung deve essere gratuita, a meno che nella stessa non sia ravvisabile la “Überschreitung des Umfanges des beanstandeten Textes”. In caso di rifiuto della pubblicazione della Gegendarstellung da parte del redattore e dell’editore, l’autorita’ giudizaria ordinaria puo’ emanare una “einstweilige Verfügung”, anche se non vi e’ pericolo di reiterazione. Come e’ agevole constatare, le differenze della legge dell’Assia rispetto alle due predette sono pur sempre di una certa rilevanza e non meramente marginali.

XII Thyringer Pressegesetz

Nel 1991 - dopo la riunificazione - è entrato in vigore il “Thyringer Pressegesetz” che è molto simile al “Landespressegesetz del B-W”, dal quale però si distingue in quanto la Gegendarstellung può essere pubblicata sotto forma di Leserbrief, sia pure non contro la volontà del richiedente la Gegendarstellung.

XIII Berliner Pressegesetz

Il “Berliner Pressegsetz” del 1965 prevede espressamente che la normativa sulla Gegendarstellung è applicabile anche alle trasmissioni televisive e radiofoniche (al cosiddetto elektronischen Verbreitungsweg). La Gegendarstellung, se chiesta con riferimento ad una trasmissione radiotelevisiva, deve essere trasmessa senza dilazione alcuna e “zu einer gleichwertigen Sendezeit, wie die beanstandete Sendung”.

XIV Saarländisches Mediengesetz

Anche il “Saarländische Mediengesetz” del 2002 contiene l’obbligo non solo del redattore o dell’editore della stampa periodica, ma anche del “Rundfunkveranstalter” di pubblicare risp. di trasmettere - senza dilazione- la Gegendarstellung su richiesta della persona o dell’istituzione che è stata oggetto di una “Tatsachenbehauptung”.

XV Conclusioni 

Pare che si possa dire che la normativa ora illustrata garantisca non soltanto le “Meinungs- und Tatsachenäßerungen” nei media, ma costituisca pure una tutela adeguata della persona contro “Einwirkungen der Medien auf die Individualsphäre” e che sia stato trovato un “giusto” o perlomeno accettabile “equilibrio” tra  possibili “Beeinträchtigungen der Ehre und der freien Meinungsäußerung sowie freier Berichterstatung”.

Secondo la Corte costituzionale federale, un “funktionsfähiges Gegendarstellungsrecht”, la cui ampiezza e portata è da rapportare allo “Schutzzweck” del diritto fondamentale, deve essere garantito in uno Stato di diritto, per cui affermazioni con effetti meramente marginali sulla personalità della persona oggetto della “Behauptung”, non legittimano il ricorso al Gegendarstellungsrecht (in questo senso ved. BVerfGE 97, 125 (148)).

Il Gegendarstellungsrecht, (che viene visto come “notwendiges Korrelat zur verfassungsrechtlichen Gewährleistung der Pressefreiheit” ed e’ stato anche definito come Gegenrecht zu den Medien-freiheiten”),presuppone, da un lato, la “sachgerechte Auslegung der angegriffenen Äußerung” (la corretta valutazione del contenuto dell’assunto che si reputa lesivo), dall’altro lato, richiede che la Gegendarstellung possa essere formulata in modo da produrre gli effetti necessari e desiderati.

Soltanto così possono essere assicurate sia la “Freiheit der Berichterstattung”, sia la tutela dell’onore e della reputazione delle persone.

I L’articolo 5 GG e i precedenti storici - II L’articolo 5 GG e la sua particolare importanza - III  Meinungs-freiheit und Meinungsäußerungsfreiheit - IV Informationsfreiheit - V Pressefreiheit - VI Massenkommunikative Vermittlungsleistung - VII Stato e Meinungsmonopole - VIII Recht zur Gegendarstellung - IX Landespressegesetz Baden-Würtemberg: a) Sorgfaltspflicht; b) Gegendarstellungsrecht; c) Attuazione giudiziale del Gegendarstellungsrecht - X Bayrisches Pressegesetz - XI Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse - XII Thyringer Pressegesetz - XIII Berliner Pressegesetz - XIV Saarländisches Mediengesetz - XV Conclusioni

 

I L’articolo 5 GG e i precedenti storici

“Ognuno ha il diritto di manifestare e di diffondere liberamente la propria opinione con la parola, lo scritto o con immagini, nonché di avere accesso alle fonti di informazione comunemente accessibili. La libertà di stampa e di cronaca mediante radio e cinema è assicurata. Non può essere attuata censura”. Così dispone l’articolo 5, comma 1, del GG (Costituzione federale) della RFT. Il comma 2 di questo articolo prevede che i diritti di cui al comma 1 trovano limiti in norme contenute in leggi ordinarie, in disposizioni a tutela dei minori e nel diritto a tutela dell’onore della persona. Va detto sin d’ora che il Grundgesetz (GG) contiene soltanto i principi fondamentali in materia di Meinungs- und Presserfreiheit, mentre la disciplina concreta di questi diritti rientra nella competenza dei Länder.

L’articolo 5 GG ha i propri precedenti storici nella cosiddetta Paulskircheverfassung del 1849 e precisamente nel § 143 della stessa. Questa disposizione veniva concepita, allora, più come “Abwehrrecht gegenüber dem Staat”, che come “Grundrecht”. Innovazioni sostanziali non si ebbero nella Costituzione del 1871 (anche se va detto che il “Pressegesetz” del 1874 conteneva una disciplina analitica del “Pressewesen”, disciplina rimasta poi pressoche’ invariata nei successivi 45 anni), mentre la “Meinungs- und Presse-freiheit” è stata accolta nel cosiddetto Grundrechtskatalog della Costituzione di Weimar del 1919; tuttavia l’interpretazione che ne venne data a proposito della Pressefreiheit, fu piuttosto restrittiva in quanto veniva privilegiata la “soziale Gebundenheit” di questo diritto. Forse anche per questo motivo la Costituzione  federale del 1949 contempla, accanto alla Pressefreiheit, anche la Informationsfreiheit.

II L’articolo 5 GG e la sua particolare importanza

L’articolo 5, commi 1 e 2 GG, contengono 5 Grundrechte di particolare importanza ed è stato detto che questo articolo “gehört zu den umfangreichsten und aufwendigsten Regelungen des Grundrechts-katalogs”. Non è più riscontrabile, come in passato, la “staatsabgewandte, negatorische Abwehrhaltung”, ma è stato previsto che allo Stato incombono una serie di “Freiheitsverbürgungen und Gewährleistungs-pflichten”. Le garanzie sancite nei commi predetti, chiamate anche “Kommunikationsgrundrechte”, sono presupposti indispensabili per il buon funzionamento di una democrazia e di uno Stato di diritto.

Alle persone viene assicurato che possono manifestare le loro opinioni senza impedimenti e senza dover temere ritorsioni. La „Meinungs(äußerungs)freiheit” va considerta “Grundlage jeder Freiheit überhaupt”. Rende possibile  la “öffentliche Meinungsbildung und den demokratischen Willens-bildungsprozess” (in questo senso ved. BVerfGE 7, 198 (208)). Libertà di opinione presuppone anche libertà di informazione. Entrambe queste “Gewährleistungen” sono essenziali per il corretto funzionamento di una - vera -democrazia.

Informazione e comunicazione costituiscono “unverzichtbare Wesenselemente einer freien Demokratie”. L’articolo 5 GG assicura sia la “öffentliche” che la “individuelle Meinungsbildung”.

L’articolo 5, comma 1, 1^ parte del Grundgesetz tutela la “Freiheit zur Meinungsäußerung und zur Meinungsbildung”, indipendentemente dalla qualita’ di cittadino o meno nonché delle persone giuridiche private. Non invece delle persone giuridiche pubbliche (“juristische Personen öffentlichen Rechts”).

La “Freiheit der Meinungsäußerung” tutela anche “unrichtige Tatsachenbehauptungen” (affermazioni di fatti non rispondenti a verità) a meno che le stesse non siano state fatte “im Bewusstsein ihrer Unwahrheit” (BVerfGE 99, 185 196 f)); a tal fine si tiene conto degli elementi di conoscenza disponibili al momento dell’esternazione. Di notevole importanza è anche il disposto del § 98, comma 1, StPO, che proibisce il sequestro “selbstrecherchierten Materials” nei casi in cui sussiste “Zeugnisver-weigerungsrecht”.

III Meinungs-freiheit und Meinungsäußerungsfreiheit

Come già sopra accennato, la “Meinungsfreiheit” di cui all’articolo 5, comma 1, GG va intesa come “Meinungs ä u ß e r u n g s freiheit” (libertà di esternazione della propria opinione). È infatti ovvio che un’opinione, sino a quando non viene manifestata, anche in uno Stato dittatoriale, non viene punita. Il BVerfGE ha definito Meinungsäußerungsfreiheit” ogni forma di Meinungskundgabe”:“Jeder soll frei sagen können, was er denkt, um andere zu überzeugen”. Va rilevato che il giornalismo è considerato un “offener Begabungsberuf”, con divieto di organizzarlo in “Zwangskörperschaften” (vige il divieto della cosiddetta Verkammerung).

Il comma 1 dell’articolo 5 GG garantisce  anche la “negative Meinungsfreiheit”, vale a dire il diritto di non (dover) manifestare la propria opinione nonché a non (dover) manifestare un’opinione altrui come propria.

Un “Eingriff in die Meinungsäußerungsfreiheit und Meinungsverbreitungsfreiheit” sussiste tutte le volte in cui pubblici poteri intervengono per rendere impossibile o ostacolare o rendere più gravosa la “Ausübung” di questi diritti; ciò anche se è prevedibile che il loro esercizio verrà sottoposto a sanzione. “Eingiff” sussiste altresì,  qualora siano esercitate pressioni per manifestare la propria opinione o per diffondere un’altrui opinione come propria.

IV Informationsfreiheit

Per quanto concerne specificamente la “Informationsfreiheit”, la stessa consiste nel diritto - incondizionato - di accedere liberamente alle fonti di informazione comunemente accessibili. Questo diritto costituisce un necessario completamento della “Meinungs- und Medienfreiheit”.

Per “Informationsquellen” si intendono tutti i media, tutti i supporti, cartacei ed informatici, atti a fornire notizie ed informazioni, siano esse di carattere privato o pubblico, destinate ad essere percepibili da parte di un numero indeterminato di persone.

L’“Informationsfreiheit” assicura “das ungehinderte Unterrichten(lassen)”, vale a dire, consente il procurarsi - senza impedimento alcuno - di informazioni nonché il recepimento delle stesse. Garantisce altresì, oltre al diritto di installare ed utilizzare gli occorrenti mezzi tecnici per la ricezione delle informazioni, la libera scelta delle fonti di informazione e l’accessibilità diretta alle stesse (BVerfGE 103, 44 (60)). La c.d. negative Informationsfreiheit fa sì che ogni persona ha diritto di essere tutelata da “staatlicherseits aufgedrängter Information” (il che si avrebbe in caso di costrizione di ricevere, per esempio, un determinato giornale). Le autorità pubbliche hanno però la facoltà di limitare o di vietare - per legge o per regolamento - l’accessibilità ad informazioni in loro possesso in determinati casi, se vi è un interesse pubblico che osta all’accessibilità (totale o parziale).

Costituisce “Eingriff in die Informationsfreiheit” qualsiasi impedimento o aggravamento delle modalità concernenti l’accessibilità alle informazioni. È vietata qualsiasi limitazione - da parte della PA – ad informazioni che non siano nella disponibilita’ della stessa. È fatto altresì divieto, porre in essere “mittelbare Beeinträchtigungen” quali possono essere obblighi di registrazione.

V Pressefreiheit

E passiamo al diritto di Pressefreiheit vero e proprio. Questo diritto - definito “Urgestein e Grundstock des demokratischen Verfassungsstaates” nonché “ständiges Verbindungs- und Kontrollorgan zwischen Volk und seinen gewählten Vertretern in Parlament und Regierung” (ved. BVerfGE 20, 162 (174ff)) - è riconosciuto dal GG a tutte le persone, cittadini e non, maggiorenni e minorenni nonché ad imprese e società operanti nel settore della stampa (intesa in senso lato,  vale a dire, esteso a tutti coloro a coloro che forniscono una “massenkommunikative Vermittlungsleistung” o comunque svolgono un’attività ricollegabile alla medesima, ivi comprese le attività dirette all’acquisizione delle informazioni (BVerfGE 10, 118 (121)). Non deve trattarsi necessariamente di attività esercitata professionalmente o prevalentemente in tale modo (BVerfGE 95, 28 (34f)). Va anche rilevato che la “Pressefreiheit” può ritenersi effettivamente esistente, se nello Stato vi è un numero relativamente elevato di “Presserzeugnisse”.

Per stampa ai sensi dell’articolo 5 GG, comma 1, si intendono “Presserzeugnisse” destinati ad un numero indeterminato di persone. Se non vi è tale destinazione, si parla di “Individualkommunikation” e la tutela accordata alla stessa è quella prevista dall’articolo 10 GG. Il concetto di “Presse” va adeguato allo sviluppo socio-tecnologico. È stato detto che deve essere “dynamisch interpretiert”, per cui vi rientrano, a pieno titolo, pure supporti e mezzi elettronici di diffusione.

La tutela costituzionale della Pressefreiheit non può essere subordinata alla natura del contenuto del “Presseerzeugnis” (quali possono essere seriosità, originalità, qualità) in quanto i Costituenti hanno accolto il “wertfreien, formalen Pressebegriff” (BVerfGE 66, 116 (134)).La tutela viene accordata al contenuto complessivo dello “stampato”, sia esso periodico o meno (BVerfGE 95, 28 (35f)).

VI Massenkommunikative Vermittlungsleistung

La Pressefreiheit tutela la “massenkommunikative Vermittlungsleistung” in tutte le estrinsecazioni della stessa, qualora abbia una qualche attinenza con l’attività di informazione, ivi compresa la “Beschaffung von Informationen”. Vi è libertà di costituzione di imprese che hanno per oggetto l’informazione e libertà per quanto riguarda forma e contenuto del “Presseerzeugnis” (BVerfGE 97, 125 (144)), il commercio dei prodotti, l’accesso al giornalismo.

Viene garantito il cosiddetto Redaktionsgeheimnis, il rapporto di fiducia tra stampa ed informatori. Di particolare importanza è lo “Zeugnisverweigerungsrecht (aus beruflichen Gründen) für Presseangehörige” sancito dal § 53, comma 1, nn. 5 e 3 StPO (CPP) e dal § 383, comma 1, n. 5, ZPO (CPC) che prevede lo „Zeugnisverweigerungsrecht aus persönlichen Gründen”.

Alla stampa non è consentita procurarsi informazioni con modalità illecite; viene invece generalmente ritenuta non sanzionabile la diffusione di informazioni di cui terzi sono venuti in possesso, sia pure illecitamente, a meno che la diffusione, di per se’, non costituisca reato e qualora la conoscenza della notizia abbia notevole rilevanza per l’opinione pubblica. Altrimenti - alla stampa - non sarebbe possibile adempiere la funzione di controllo (che le è propria), vale a dire, a rendere pubbliche anche situazioni di disagio (o di illegalità, di cui, magari, l’autorità giudiziaria non è venuta a conoscenza).

Alla stampa viene assicurato anche il cosiddetto Tendenzschutz, nel senso che essa è libera di propagare ideologie e/o “politische Meinungsrichtungen”; si parla in proposito anche di “Tendenzbestimmungsrecht” o di “Tendenzautonomie” (BVerfGE 52, 283 (296f)). Ciò nonostante, nessun redattore può essere obbligato a redigere (o a far pubblicare) articoli contro la propria coscienza; d’altra parte l’editore non è obbligato a pubblicare tutto quanto scritto dal giornalista.

VII Stato e Meinungsmonopole

Lo Stato è obbligato a contrastare il formarsi di “Meinungsmonopole” e a garantire la “privatrechtliche und privatwirtschaftliche Ausrichtung der Presse”. È questa la cosiddetta staatliche Neutralitätspflicht che  è di particolare importanza in sede di concessione di sovvenzioni e di contributi alla stampa (BVerfGE 80, 124 (133)), anche se va rilevato che non esiste - nella RFT - un “Anspruch auf Presseförderung durch den Staat”. Comunque, sovvenzioni e contributi possono essere erogati soltanto se  previsti da una legge e rispettando il principio di parità/uguaglianza (il cosiddetto Gleichheitssatz); inoltre i “Vergabekriterien” devono essere “inhaltsunabhängig”. Questo lo esige il principio della “Staatsfreiheit”.

Vi è poi obbligo dello Stato di garantire la “institutionelle Eigenständigkeit” della stampa (la “Einrichtungsgarantie”). Una stampa effettivamente libera, non soggetta a direttive da parte dello Stato o comunque di enti pubblici, è una caratteristica di un ordinamento veramente democratico, è indispensabile per il “funzionamento” di uno Stato che non sia una dittatura (magari anche mascherata); adempie ad una funzione pubblica, consentendo uno spettro di informazioni il più possibile ampio e varieggiato, rispecchia la “Meinungsvielfalt” e ha altresì una non trascurabile funzione di controllo di chi sta al governo, ovviamente anche a livello locale.

VIII Recht zur Gegendarstellung

E passiamo al “Recht zur Gegendarstellung”, detto anche “Gegendarstellungsanspruch”, che viene definito come diritto spettante ad una persona, fisica o giuridica (privata), di far pubblicare una propria esposizione dei fatti in un determinato “medium” che, in precedenza, sono stati oggetto di un articolo pubblicato dallo stesso “medium”. Si parla in proposito anche di “Recht auf Richtigstellung”: Il “Gegendarstellungsanspruch” si basa, sostanzialmente, sul principio: “Audiatur et altera pars” ed è pure espressione dell’interesse pubblico ad un’ informazione corretta e rispondente a verita’. Il „Gegendarstellungsrecht” era stato previsto, per la prima volta, già nel Pressegesetz” del 1874 ed attualmente è ricollegabile all’allgemeinen Persönlichkeitsrecht”, sancito dal combinato disposto degli articoli 2, comma 1, GG (“Jeder hat das Recht auf freie Entfaltung seiner Persönlichkeit, soweit er nicht die Rechte anderer verletzt und nicht gegen di verfassungsmäßige Ordnung oder gegen das Sittengesetz verstößt”) e 1, comma 1,G G (“Die Würde des Menschen ist unantastbar. Sie zu achten und zu schützen ist Verpflichtung des Staates”).

Nella legislazione attuale, il “Gegendarstellungsanspruch” ha avuto concreta attuazione nei “Pressegesetze”, nei “Rundfunk- und Mediengesetze” dei Länder (come già accennato nella parte introduttiva del presente articolo, il “Pressewesen”, nella RFT, è di competenza dei Länder) nonché nel “Rundfunkstaatsvertrag” (§ 56); è stato definito quale “spezieller Anspruch des Medienzivilrechtes” che garantisce ad ogni persona, anche giuridica (per esempio ad una società per azioni o ad un’ associazione) di richiedere ed ottenere una “Gegendarstellung”, la quale deve però essere circoscritta ad un’esposizione dei fatti. In tal modo i legislatori dei Länder hanno perseguito lo scopo, perlomeno indiretto, di “richiamare” i giornalisti alla loro “Sorgfaltspflicht” che consiste nell’obbligo, “so gut zu recherchieren, dass sie keine falschen Behauptungen veröffentlichen”. Infatti, ripetute “Gegendarstellungen” “minano” la credibilità dei media. Una “Gegendarstellung”, con le modalità e le forme che vedremo,  produce effetti molto più utili (specie per il “Betroffenen”) che per esempio un comunicato stampa per contrastare assunti non rispondenti a verità (ed obiettività). Uno dei casi più clamorosi di “Gegendarstellung” è stata quella, in cui uno dei media più diffusi nella RFT ha dovuto pubblicare in prima pagina una “Gegendartsellung” su richiesta del presidente del Bundestag.

IX Landespressegesetz Baden-Würtemberg

Vediamo ora le norme più importanti che disciplinano la “Pressefreiheit” nel “Landespressegesetzdel Baden-Würtemberg” nonche’ quelle che regolano il “Gegendarstellugsanspruch” in alcuni altri Länder della RFT. Va rilevato che i “Pressegesetze” dei Länder sono simili tra di loro, anche se non mancano differenze di un certo rilievo, alcune delle quali saranno esposte qui di seguito.

Il “Landespressegesetz del Baden-Würtemberg” del 1964 (“Gesetz über die Presse” e che ha sostituito la legge del 1949 n. 1032 nonche’ una serie di norme regolamentari), sancisce, al § 1, la “Pressefreiheit” (“Die Presse ist frei. Sie dient der demokratische Grundordnung”). Il comma 2 statuisce  che la “Freiheit der Presse unterliegt nur den Beschränkungen, die durch das Grundgesetz unmittelbar und, in seinem Rahmen, durch dieses Gesetz zugelassen sind” (la libertà di stampa può subire soltanto le limitazioni previste direttamente dal GG e, nell’ambito dello stesso, dalla presente legge). Sono vietati provvedimenti di qualsiasi natura intesi a limitare la libertà di stampa. Non possono essere istituiti ordini professionali della stampa, con appartenenza obbligatoria agli stessi.

L’esercizio dell’attività giornalistica nonché la costituzione di case editrici o di altre imprese nel settore della stampa, non possono essere soggetti ad autorizzazione di qualsivoglia natura. La stampa adempie una funzione pubblica, se si procura o diffonde notizie di pubblico interesse (“von Allgemeininteresse”), prende posizione in ordine alle stesse, critica o contribuisce, in altro modo, alla formazione dell’opinione pubblica e/o privata.

Il § 4 sancisce l’“Informationsrecht der Presse”, stabilendo che le autorità sono obbligate a fornire alla stampa notizie atte a consentirne l’adempimento della funzione pubblica propria di essa stampa. Tuttavia, questo diritto viene meno: 1) se e nei limiti in cui la regolare definizione di un procedimento in atto potrebbe essere ritardata, aggravata, resa difficoltosa o impossibile, 2) per motivi di segretezza, 3) qualora venisse leso un interesse pubblico prevalente o un interesse privato meritevole di tutela.

Sono comunque vietati provvedimenti intesi a proibire - in via generale - ad autorità di fornire notizie alla stampa. L’editore di un giornale o di un periodico, ha diritto chiedere all’autorità che i comunicati stampa non gli vengano resi accessibili in un momento posteriore rispetto alla concorrenza del settore.

IX a) Sorgfaltspflicht

La “Sorgfaltspflicht” della stampa (§6) consiste nell’obbligo, incombente agli organi di stampa, di verificare con diligenza, compatibilmente con le circostanze del caso, prima della pubblicazione, tutte le notizie in ordine a verità, contenuto e provenienza. Vi è obbligo di non pubblicare notizie, la cui diffusione costituisce reato. Molto rigorosa è la normativa concernente il sequestro di “Druckwerke” che può essere disposto, in linea di massima, soltanto da un giudice. Le “vorläufigen Sicherstellungen” da parte del PM o di organi di polizia per scopi diversi dalla “Beweissicherung”, sono lecite soltanto se si tratta di reati gravi. In caso di inammissibilità del sequestro o se il medesimo è avvenuto “offensichtlich ungerechtfertigt”, è dovuto un congruo risarcimento su richiesta dell’interessato; idem, se il sequestro è stato mantenuto, senza che ne sussistessero i presupposti. “Verletzungen der Presseordnung” vengono puniti con la reclusione fino ad un anno o con pena pecuniaria. Molte violazioni in materia di stampa sono sanzionate come “Ordnungswidrigkeiten”, per le quali sono previste sanzioni amministrative fino a 5.000 Euro. Da notare è che i reati in materia di stampa, nel Baden-Würtemberg, si prescrivono in un anno, se si tratta di “Verbrechen”, in 6 mesi in caso di “Vergehen”, mentre per le “Ordnungswidrigkeiten” è prevista una “Verjährungsfrist” di tre mesi. Il termine prescrizionale decorre dalla data di pubblicazione o di diffusione del “Druckwerk”.

IX b) Gegendarstellungsrecht

Il “Landespressegesetz” del Baden-Würtemberg disciplina in modo molto particolareggiato il “Gegendarstellungsanspruch”. È stato definito dalla Corte costituzionale federale (BVerfGE 63, 131 (142f)) quale facoltà, spettante ad una persona oggetto di una notizia riferita sulla stampa, “mit seiner e i genen Darstellung entgenzutreten” (di contrastare la notizia con la propria versione). Il Gegendardstellungs-anspruch cosituisce una “medienspezifische Schranke”, è un mezzo di tutela contro effetti che media possono causare nella sfera individuale di una persona. La rapidità ed efficacia di questo mezzo, non è equiparabile agli strumenti che diritto civile e penale pongono a disposizione di chi è stato leso nel proprio onore e/o nella propria reputazione per fatti e notizie (riferiti dai media) che lo riguardano. Ha statuito la Corte costituzionale federale che “spetta alla persona (singola) di decidere, se ed in quale ambito, terzi possono disporre della propria personalità (BVerfGE 35, 202 (220)). Con il Gegendarstellungsrecht, alla persona oggetto della notizia, viene conferita la facoltà “mit seiner Darstellung jener der Medien entgegenzutreten”; in difetto di questa facoltà, la persona finirebbe, “zum bloßen Objekt öffentlicher Erörtenung herabgewürdigt zu werden” (BVerGE 63, 131 (142f)).

Il redattore responsabile e l’editore della stampa periodica sono obbligati a pubblicare la Gegendarstellung redatta dalla persona che è stata oggetto, nella pubblicazione, di fatti ivi riportati.

L’obbligo di pubblicazione della Gegendarstellung non sussiste se: 1) la persona (o l’istituzione) non ha interesse alla pubblicazione, 2) la Gegendarstellung ha un contenuto esorbitante rispetto a quanto è stato pubblicato o se 3) si tratta di pubblicazioni con fini meramente commerciali. La Gegendarstellung deve limitarsi a riportare fatti e non può avere contenuto costituente reato; deve essere redatta per iscritto e firmata dall’interessato o dal di lui rappresentante legale. La pubblicazione della Gegendarstellung può essere richiesta, se la stessa perviene al redattore responsabile o all’editore almeno entro tre mesi a decorrere dalla data dell’avvenuta pubblicazione.

La Gegendarstellung deve essere pubblicata - nella prima edizione successiva al giorno in cui è pervenuta al giornale o al periodico, pronto per essere stampato - nella medesima parte e con lo stesso rilievo grafico, col quale è stata stampata la notizia oggetto della Gegendarstellung; non è consentito omettere parte del contenuto della stessa oppure fare aggiunte al testo, ne’ la Gegendarstellung puo’ essere pubblicata sotto forma di “Leserbrief”. La pubblicazione deve essere gratuita.

IX c) Attuazione giudiziale del Gegendarstellungsrecht

La “Durchsetzung des Gegendarstellungsanspruchs”, in caso di rifiuto di pubblicazione dello stesso, può avvenire giudizialmente nel senso che, su richiesta dell’interessato, l’autorità giudiziaria dispone che il redattore responsabile e l’editore provvedano alla pubblicazione della Gegendartsellung come sopra specificata. Il procedimento è disciplinato dalla Zivilprozessordnung - ZPO (CPC) e la materia è regolata dai §§ 935, 937, 938 (paragrafi simili agli artt. 700 e segg. CPC italiano, anche se non è richiesta l’irreparabilità del pregiudizio, bastando che la “Verwirklichung des Rechtes” venga anche soltanto “wesentlich erschwert”). Il ricorrente è facoltizzato a richiedere l”Erlass einer einstweiligen Verfügung”. Si parla anche di “Sicherungsverfügung”, che non deve essere poi seguita da “Hauptverfahren”. Va anche rilevato che l’”Antrag auf einstweilige Verfügung” non deve contenere elementi a comprova della “Glaubhaftigkeit des Anspruchs”.

La normativa sin qui illustrata, non trova applicazione per notizie veritiere relativamente a sedute pubbliche di organi legislativi o deliberativi del Bund, dei Länder, dei Comuni nonche’ di organi giudiziari.

X Bayrisches Pressegesetz

Per quanto concerne il Gegendarstellungsanspruch previsto dal “Bayrischen Pressegesetz” del 2000, l’articolo 10 di questa legge prevede che la persona richiedente la Gegendarstellung, deve essere “unmittelbar betroffen”. Inoltre è previsto, qualora sussistano dubbi in ordine all’autenticità della firma apposta in calce alla Gegendarstellung, che possa essere richiesto l’invio della stessa con firma autenticata. La pubblicazione della “rettifica” può essere rifiutata unicamente qualora essa abbia “strafbaren Inhalt” (contenuto costituente reato).

Meno rigorosa rispetto al “Landespressegesetz del Baden-Würtemberg”, è la disciplina concernente l’ampiezza della Gegendarstellung in quanto il “Bayrisches Pressegesetz” prevede che la Gegendarstellung “soll  den Umfang des beanastandeten Textes nicht wesentlich überschreiten”. Secondo la legge bavarese, la Gegendarstellung deve essere chiesta “unverzüglich” e non vi è menzione, nella stessa, del termine (massimo) di tre mesi per chiedere la “rettifica”. Queste, in sintesi, le differenze più rilevanti della legge bavarese rispetto a quella del B.-W.

XI Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse

L’Hessisches Gesetz über Freiheit und Recht der Presse” del 1958 contiene il Gegendarstellungs-anspruch nel § 10 e prescrive che l’interessato alla Gegendarstellung deve chiederla ohne schuldhaftes Zögern”.Colui che prende posizione in ordine alla Gegendarstellung nella stessa edizione, deve limitarsi ad esporre fatti. La Gegendarstellung deve essere gratuita, a meno che nella stessa non sia ravvisabile la “Überschreitung des Umfanges des beanstandeten Textes”. In caso di rifiuto della pubblicazione della Gegendarstellung da parte del redattore e dell’editore, l’autorita’ giudizaria ordinaria puo’ emanare una “einstweilige Verfügung”, anche se non vi e’ pericolo di reiterazione. Come e’ agevole constatare, le differenze della legge dell’Assia rispetto alle due predette sono pur sempre di una certa rilevanza e non meramente marginali.

XII Thyringer Pressegesetz

Nel 1991 - dopo la riunificazione - è entrato in vigore il “Thyringer Pressegesetz” che è molto simile al “Landespressegesetz del B-W”, dal quale però si distingue in quanto la Gegendarstellung può essere pubblicata sotto forma di Leserbrief, sia pure non contro la volontà del richiedente la Gegendarstellung.

XIII Berliner Pressegesetz

Il “Berliner Pressegsetz” del 1965 prevede espressamente che la normativa sulla Gegendarstellung è applicabile anche alle trasmissioni televisive e radiofoniche (al cosiddetto elektronischen Verbreitungsweg). La Gegendarstellung, se chiesta con riferimento ad una trasmissione radiotelevisiva, deve essere trasmessa senza dilazione alcuna e “zu einer gleichwertigen Sendezeit, wie die beanstandete Sendung”.

XIV Saarländisches Mediengesetz

Anche il “Saarländische Mediengesetz” del 2002 contiene l’obbligo non solo del redattore o dell’editore della stampa periodica, ma anche del “Rundfunkveranstalter” di pubblicare risp. di trasmettere - senza dilazione- la Gegendarstellung su richiesta della persona o dell’istituzione che è stata oggetto di una “Tatsachenbehauptung”.

XV Conclusioni 

Pare che si possa dire che la normativa ora illustrata garantisca non soltanto le “Meinungs- und Tatsachenäßerungen” nei media, ma costituisca pure una tutela adeguata della persona contro “Einwirkungen der Medien auf die Individualsphäre” e che sia stato trovato un “giusto” o perlomeno accettabile “equilibrio” tra  possibili “Beeinträchtigungen der Ehre und der freien Meinungsäußerung sowie freier Berichterstatung”.

Secondo la Corte costituzionale federale, un “funktionsfähiges Gegendarstellungsrecht”, la cui ampiezza e portata è da rapportare allo “Schutzzweck” del diritto fondamentale, deve essere garantito in uno Stato di diritto, per cui affermazioni con effetti meramente marginali sulla personalità della persona oggetto della “Behauptung”, non legittimano il ricorso al Gegendarstellungsrecht (in questo senso ved. BVerfGE 97, 125 (148)).

Il Gegendarstellungsrecht, (che viene visto come “notwendiges Korrelat zur verfassungsrechtlichen Gewährleistung der Pressefreiheit” ed e’ stato anche definito come Gegenrecht zu den Medien-freiheiten”),presuppone, da un lato, la “sachgerechte Auslegung der angegriffenen Äußerung” (la corretta valutazione del contenuto dell’assunto che si reputa lesivo), dall’altro lato, richiede che la Gegendarstellung possa essere formulata in modo da produrre gli effetti necessari e desiderati.

Soltanto così possono essere assicurate sia la “Freiheit der Berichterstattung”, sia la tutela dell’onore e della reputazione delle persone.