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Malagiustizia e TV spazzatura: i danni causati da Forum

Contro "Forum" e la giustizia da bar
Forum e la tv spazzatura
Forum e la tv spazzatura

Ad ogni avvocato, così come ad ogni medico, commercialista, ingegnere, architetto e qualsiasi valido professionista moderno   almeno una volta nella vita, è capitato un cliente che, dopo aver ricevuto una risposta replica, magari con saccenza, “Ma non è così. Ho letto su Google che …”

Il primo giustificato istinto del professionista sarebbe quello di colpire violentemente il cliente con i codici e i manuali su cui si è preparato, ha studiato, ha superato l’esame di abilitazione e costantemente si aggiorna. Ma oggi purtroppo tra i problemi sul lavoro che un professionista deve affrontare abbiamo anche quella di doverci confrontare con gli informati della rete, i tuttologi di internet che, finalmente, grazie allo strumento digitale, possono fregiarsi di un titolo per i loro contatti online.

Non potendo infatti appendere una laurea, e forse nemmeno un diploma, molti si fregiano del titolo di “Laureato all’università della vita” cui possono addirittura aggiungere un master alla scuola della strada.

Speriamo che venga riconosciuta come malattia professionale lo stress provocato dal cliente informato in rete.

Ma noi avvocati in questo siamo ad un livello più alto rispetto ad altri professionisti: noi dobbiamo anche preoccuparci di affrontare i fan di Forum, quella fortunatissima trasmissione televisiva che va in onda da oltre trentacinque anni in un orario destinato ad una fascia di pubblico che non cerca certo l’impegno mentale o culturale prima dell’ora di pranzo che, probabilmente, sta preparando, e che ama anche seguire serie americane che si svolgono in seriose aule di tribunale dove prevale uno stile colloquiale e gli avvocati compiono miracoli convincendo giurie e giudici conversando amabilmente a cena o al bar con questi ultimi.

Questo pubblico è un frequentatore di studi legali e, oltre alla frase “Ho letto su Google che…” aggiunge “Ho visto a Forum che…”

Cosa dobbiamo rispondere? Cosa possiamo fare per far capire ad un pubblico che non riesce a capire la differenza tra proprietà e possesso o tra sentenza e lodo arbitrale, che quello è solo spettacolo e che, tra l’altro, in un giudizio arbitrale non si possono pronunziare divorzi, addebiti di separazioni, riconoscimenti di figli e moltissimi dei “casi” che vengono portati in quell’”aula”?

Forum è un programma che ha contribuito a dare l’immagine peggiore del sistema giudiziario specialmente in Italia ed è, a parere di chi scrive, un programma fortemente diseducativo.

Se rimanesse confinato nel suo studio, con i suoi pittoreschi protagonisti che, palesemente, recitano una parte caricando i toni, rimarrebbe un programma innocuo cui la sussiegosa conduttrice cerca di dare una patina di credibilità; uno di quei programmi di TV urlata, insulti e vetrine per caratteristi improbabili che caratterizzano i pomeriggi e, non a caso, definiti tv spazzatura?

Il problema di Forum è il suo pubblico a cui viene data l’immagine di una “giustizia” replicabile nella realtà e ad un nostro potenziale cliente, graniticamente convinto delle proprie ragioni, che cerca quel tipo di giustizia rapida, semplice e spettacolarizzata che crede esista realmente, è difficile far comprendere non solo che, forse, ha torto, ma anche che non possiamo parlare con il giudice magari fissando un appuntamento; non possiamo dirgli che la sua partecipazione in udienza è completamente inutile se non deleteria.

Quel cliente non riesce a comprendere come mai dobbiamo aspettare novanta giorni per una citazione e perché controparte non venga chiamata a giurare il vero (ma questo lo ha visto a "Law and Order")

È da programmi come Forum e da alcuni suo spinoff che nasce l’ignoranza della Giustizia e del sistema giudiziario.

Forum ha verosimilmente contribuito, ponendone le basi, a programmi serali in cui si parla di efferati delitti, magari in fase iniziale di indagini, dove si sfidano innocentisti e colpevolisti e si sentono testimoni che spuntano a sorpresa come funghi d’inverno.

A seguito di alcuni programmi di questo genere abbiamo assistito a minacce di morte agli avvocati difensori di chi il pubblico aveva già condannato in video e sulla rete.

Show must go on, mi verrà sicuramente ribattuto; del resto, tutto quanto fa spettacolo. D’accordo, ma ciò che fa spettacolo, non fa Giustizia.

Chi ne fa le spese di ciò? Noi avvocati sicuramente, che dobbiamo far cadere quelle che per alcuni clienti sono certezze e un’immagine della Giustizia che non è quella reale, ma anche il vero sistema giudiziario, quello con cui, poi, il cittadino si deve confrontare e che percepirà come un nemico dove vince chi ha più appoggi: come in un programma televisivo dove vince chi ha più applausi e fan che strillano e strepitano più degli altri.