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Mattarella Bis? Eppure a dicembre proposto DDL per divieto di rielezione

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

Mattarella Bis? Eppure il dicembre proposto DDL per divieto di rielezione

Una buona parte dei partiti della politica parlamentate ha scelto, dopo giorni confusi e difficili, di salire al Colle da Sergio Mattarella per chiedere di rimanere lì dov’è.

L’elezione del Presidente della Repubblica si appresta a diventare una sorta di bis in idem, come si dice in gergo giuridico, dell’esperienza di Giorgio Napolitano.

Eppure proprio a dicembre scorso (meno di un mese fa), è stato depositato in Parlamento un disegno di legge per vietare la rielezione del Presidente della Repubblica.

Sia chiaro: la Costituzione, ad oggi, non esclude il Mattarella bis.

Ma è con il DDL n. 2468 (la Repubblica 02.12.2021), presentato al Senato, che alcuni parlamentari hanno proposto “Modifiche agli articoli 85 e 88 della Costituzione in materia di non rieleggibilità del Presidente della Repubblica e di esercizio del potere di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato”.

Si tratta di una iniziativa a firma dei senatori Dario Parrini, Luigi Zanda e Gianclaudio Bressa. Come si pone il tutto, quantomeno, con la parte politica che ha chiesto la rielezione del Presidente Mattarella? Domanda a cui dovranno rispondere i cittadini consapevoli e che non sfugge dall’imbarazzo politico di coloro che meno di un mese fa hanno proposto tale norma per poi sostenere, oggigiorno, un ulteriore mandato presidenziale.

Letteralmente questo DDL costituzionale è composto da soli 2 articoli che si riportano per dare immediatezza di lettura:

“Art. 1. (Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica) 1. Al primo comma dell'articolo 85 della Costituzione sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e non è rieleggibile.».

Art. 2. (Abolizione del cosiddetto «semestre bianco») 1. Il secondo comma dell'articolo 88 della Costituzione è abrogato”.

Un fatto che, pur essendo solo proposta di natura giuridico-costituzionale, la dice lunga sul piano politico rispetto a quanto sta accadendo in questi momenti delicati. Un’elezione presidenziale alquanto inedita, ma che si pone in scia istituzionale con quanto accaduto nel secondo decennio di questo millennio.

 Un po’ contradditoria, quindi, una certa politica che così facendo non fa altro che alimentare la frangia di sfiduciati e, di riflesso, l’antipolitica stessa.

Chissà se questo non sarà un ulteriore alibi per tutti coloro che non vanno più a votare e che, scongiurandolo al massimo, non andranno nelle prossime occasioni.