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Opportunità per gli imprenditori italiani in Irlanda: i fondi pubblici

© SERENA DE PALMA
© SERENA DE PALMA

Indice:

1. Finanziamenti alle imprese in Irlanda

2. Enterprise Ireland (EI) e Industrial Development Authority (IDA)

3. EI e start up innovative

4. La vocazione internazionale delle imprese irlandesi

5. Presenza e attività di EI in Italia (Milano)

6. I numeri di EI

 

1. Finanziamenti alle imprese in Irlanda

In Irlanda gli investimenti di denaro pubblico nell’imprenditoria privata hanno numeri importanti e sono gestiti da due grandi enti statali: Enterprise Ireland (EI) e Industrial Development Authority (IDA).

I due enti hanno competenze simili ma si dividono il mercato principalmente in base alla dimensione dell’impresa e al contesto territoriale dove l’impresa ha intenzione di stabilirsi.

 

2. Enterprise Ireland (EI) e Industrial Development Authority (IDA)

EI si occupa prevalentemente di imprese con numero di dipendenti non superiore a 10, erogando

1. finanziamenti e contributi a fondo perduto (grant),

2. formazione,

3. servizi consulenziali di supporto al marketing e allo sviluppo.

Le imprese sono considerate eligible per i finanziamenti se

1. i loro prodotti o servizi hanno un elevato coefficiente di innovatività, e

2.una forte potenzialità di sviluppo che dovrà portare, nell’arco di 3 anni,

a. al raggiungimento di 1 milione di euro di fatturato vendite

b. alla creazione di 10 posti di lavoro.

IDA si occupa invece di aziende straniere interessate a stabilirsi in Irlanda (nel complesso o relativamente a specifici rami d’azienda) di dimensioni medio grandi, con un progetto imprenditoriale che contempli la creazione di posti di lavoro, con investimenti e fatturati di una certa importanza.

 

3. EI e start up innovative

Molti giovani imprenditori italiani nei settori dello sviluppo software e dell’information technology hanno pensato all’Irlanda come ecosistema ideale per avviare e sviluppare la propria attività. EI rappresenta il primo approdo per le piccole realtà considerate HPSU (High Potential Start-Ups). Sul sito di EI è spiegata in modo chiaro ed esaustivo la procedura per richiedere i finanziamenti (https://www.enterprise-ireland.com/en/funding-supports/Company/HPSU-Funding/Competitive-Start-Fund-All-Sectors.html) e i requisiti per ottenerli.

EI può contribuire

I. fino a €50.000, erogati in due tranche, a fronte di una partecipazione al capitale della società che non può superare il 10% delle quote societarie (Competitive Start Fund – CSF);

II. fino a € 250.000 nella forma del co-investimento al 50% con l’impresa beneficiaria (High Potential Start-Ups - HPSU);

III. altre forme di finanziamento, quali ad esempio il Market Discovery,  che copre fino al 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di € 150.000, per valutare l’espansione del prodotto sviluppato dall’impresa in un mercato target determinato.

EI di contro non richiede alcuna presenza negli organi direzionali della società ma unicamente una rendicontazione delle spese su base trimestrale. I denari contribuiti da EI dovranno essere spesi per risolvere problematiche sul piano tecnico, implementare il business plan, corrispondere gli stipendi dei lavoratori, viaggi e consulenze. Si tratta in sostanza di una modalità di investimento molto simile a quella del venture capital.

 

4. La vocazione internazionale delle imprese irlandesi

Le start up finanziate da EI hanno tutte vocazione internazionale rispetto ai propri prodotti o servizi, anche in ragione del fatto che il mercato interno dell’Irlanda, paese di 4.7 milioni di abitanti, è comunque limitato.

Ipotizziamo quindi che una start up italiana decida di diventare “irlandese” rispetto a struttura (costituendo una società di diritto irlandese) che sarà proprietaria di eventuali brevetti, marchi e asset vari, e che riceva i contributi allo sviluppo da parte di enti irlandesi come EI e IDA.

Per le start up innovative, pertanto, l’Irlanda è solo il primo passaggio, o meglio, la “rincorsa” da prendere prima di spiccare il salto verso i mercati internazionali ai quali il prodotto o servizio sviluppato in Irlanda era destinato sin dal principio.

Lo Stato irlandese è di supporto anche in questa seconda e importantissima fase di lancio del prodotto, attraverso le 39 sedi in diversi paesi del mondo (una anche in Italia, a Milano), che forniscono alle aziende irlandesi supporto in termini di finanziamenti, formazione, networking nel mercato target.

Nel 2017 le imprese produttrici di software clienti di EI hanno esportato i propri prodotti per un valore di oltre 2 miliardi di euro.

 

5. Presenza e attività di EI in Italia (Milano)

Attraverso il mio Italian Desk, attivo sia a Milano sia a Dublino, collaboro da tempo con Enteprise Ireland Milano per fornire supporto strategico, anche attraverso la consulenza legale e fiscale, alle imprese irlandesi interessate al mercato italiano.

Sul fronte invece della comunità di imprenditori italiani in Irlanda, ho testimonianza di storie imprenditoriali di successo che racconterò con piacere in articoli successivi, nelle quali il contributo degli enti statali irlandesi ha giocato un ruolo fondamentale.

 

6. I numeri di EI

I numeri di EI nel 2018 sono significativi:

I. oltre 500.000 euro di investimenti in start up innovative ogni anno,

II. un fondo speciale di 1.25 milioni di Euro istituito nel 2018 per start up innovative (CSF, Competitive Start Fund) solo nel settore retail,

III. 630 milioni di euro assegnati a EI nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020,

IV. 200.000 nuovi posti di lavoro,

V. 132 start up che hanno beneficiato dei contributi per crescere e consolidarsi.