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Proposta di legge – Azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi di consumatori

RFT
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Proposta di legge – Azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi di consumatori – RFT

 

Abstract: “Verbandsklagerecht”, vale a dire, la legittimazione di associazioni ad agire non soltanto in difesa di diritti propri, ma anche di quelli degli associati, verrà introdotta, nell’ordinamento della RFT, nel quale, finora, sussisteva in materia di ecologia e nel settore del diritto amministrativo.

 

Tutela collettiva di interessi dei consumatori

Verso la fine del mese di marzo c. a., il ministro della Giustizia della RFT, ha presentato un disegno di legge volto ad attuare, nella legislazione interna, la Direttiva UE 2020/1828, introducendo le “Verbandsklagen” **

“Pratiche” commerciali di imprese e società, contrarie ai diritti dei consumatori, possono danneggiare (e, spesso, danneggiano) una moltiplicità di consumatori. Per ovviare a ciò, il ministero della Giustizia, ha ritenuto necessario predisporre, in attuazione della Direttiva di cui sopra, una normativa atta a porre rimedio a questi abusi (non certo infrequenti); rimedio, non (soltanto) a tutela dei singoli consumatori, ma che rappresenti un “kollektiven Rechtsschutz der Verbraucher”, una tutela giuridica della collettività dei consumatori.  ***

 La Direttiva UE 2020/1828 del 25.11.20, obbliga gli Stati membri, a prevedere due tipi di “Verbandsklagen”. Associazioni di consumatori, devono avere il diritto di agire in giudizio proponendo “Abhilfeklagen” e “Unterlassungsklagen” al fine di salvaguardare diritti dei consumatori. Va notato, che l’ordinamento giuridico vigente della RFT, “non conosce” le “Abhilfeklagen”.

È necessario, che a violazioni, alle quali conseguono danni per una molteplicità di consumatori (delle volte sparsi sull’intero territorio nazionale), si possa porre riparo con un  provvedimento avente efficacia non circoscritta al singolo consumatore e al singolo caso, ma alla “verbraucherwidrigen Geschäftspraktik”, che riguarda una moltitudine di “Verbraucher”. In tal modo, una “marea” di processi, instaurati da singoli consumatori, a difesa dei propri diritti individuali, può essere evitata e i loro diritti tutelati, in via collettiva, attraverso un unico processo. Si prevede, che cosí potranno essere evitati circa 21.000 “Individualverfahren” l’anno, con un “risparmio”, per i cittadini, che viene stimato in 7.800.000 Euro l’anno.

È da notare, che la Direttiva 2020/1828 UE, deve essere attuata, negli Stati membri, entro il 25.6.23.

Va osservato, che il disegno di legge predisposto dal ministero della Giustizia (in attuazione della succitata Direttiva), è il frutto di innumerevoli richieste fatte da consumatori e loro associazioni (non soltanto nella RFT, ma poi pure in ambito comunitario). Anche la Direttiva 2020/1828, pur sostitutiva di una precedente dell UE, ha tardato a vedere la luce e i consumatori erano, spesso, presso chè “auf sich allein gestellt”. Per anni e anni, si sono trovati in una posizione, non certo invidiabile. Hanno prosperato associazioni di vario tipo, non sempre – e del tutto – dalla parte dei consumatori, che, delle volte, erano quasi tentati, di fasi giustizia da sè. Mi viene in mente quanto scritto da Eraclito (535-475 a. C.) “Combattere deve il popolo per salvare la legge, come per salvare le mura della città”.

Si appalesa la necessità, nella RFT, di unificare, in un’apposita legge (“VRUG”), la normativa       attualmente sparsa nella ZPO (CPC) e in altre disposizioni.

Il presente articolo avrà per oggetto soltanto la prima parte del progetto di legge di riforma. La seconda sarà pubblicata in seguito.

 

Legittimazione alla proposizione della “Verbandsklage” – Competenza per materia e per territorio

Il disegno di legge prevede, che, in caso di controversie civili, nelle quali una moltitudine di consumatori agisce in giudizio contro un’impresa, i legittimati a proporre “Verbandsklage”, sono quelli indicati nel § 2. Piccoli imprenditori (coloro, che occupano meno di 50 dipendenti e il cui bilancio annuale non è superiore a 10 mio. Euro), sono considerati consumatori (“Verbraucher”).

La legittimazione a proporre “Verbandsklage  ** , spetta 1) ad associazioni di consumatori, che non percepiscono più del 5% dei loro mezzi finanziari da imprese nonchè 2) a quelle iscritte nella lista prevista dal § 4 dell’UKlG e 3) ad associazioni aventi sede in un altro Stato dell’UE, iscritte nell’elenco previsto dalla Direttiva 2020/1828.

Qualora sussistano dubbi circa i presupposti di legittimazione, il giudice ordina, che l’associazione comprovi la provenienza delle proprie entrate.

Per le associazioni di consumatori, che sono finanziate prevalentemente dalla mano pubblica, sussiste la presunzione assoluta, che non percepiscano più del 5% dei loro mezzi finanziari da imprese.

Competente, per materia e territorio, per le “Verbandsklagen” è, in via esclusiva, la Corte d’appello del distretto, nel quale viene proposta la predetta “Klage”. È in facoltà dei Governi  dei “Länder”, designare, mediante “Rechtsverordnung” (regolamento), un’unica  Corte d’appello competente per tutte queste cause oppure stabilire la competenza dell’”Obersten Landesgericht” (Corte Suprema del “Land”), se nel “Land” sono istituite più Corti d’appello e se la predetta designazione si prospetta utile per la definizione delle cause in materia di “Verbandsklage”.

Una “Verbandsklage” è ammissibile, se il legittimato a proporla, è in grado di fornire elementi validi a comprova, che: 1) con l’”Abhilfeklage” (o con la “Musterfeststellungsklage”), s’intendono tutelare i diritti di almeno 50 consumatori.

Inammissibile è una “Verbandsklage”, se viene finanziata da un terzo 1) che è concorrente dell’impresa, contro la quale viene agito in giudizio o dipendente di quest’ultima oppure 2) se è da ritenere, che possa influire in modo negativo sul procedimento o sulla decisione della causa promossa da un’associazione di consumatori.

Qualora sussistano rilevanti dubbi circa il finanziamento (e, quindi, dell’ammissibilità) della “Verbandsklage” da parte di un terzo, il giudice è facoltizzato a richiedere dall’attrice di provare la provenienza dei mezzi finanziari e l’esistenza (eventuale) di un accordo concluso con un terzo finanziatore.

Il § 6, Abs. 1, prevede, che, se il giudice ordina, che venga prodotto un documento oppure se ha disposto la produzione di atti, l’obbligato viene informato, che, in caso di mancata ottemperanza, a questi può essere irrogato un “Ordnungsgeld” nell’ammontare fino a 250.000 Euro.

Persistendo il mancato adempimento da parte dell’obbligato, l’”Ordnungsgeld” viene “inflitto” con ordinanza (“Beschluss”). Quest’ordinanza è “ripetibile”, anche più volte, se l’obbligato continua nell’inadempimento.

Una volta pendente la causa, con la quale è stata instaurata una “Verbandsklage”, contro l’impresa convenuta, non può essere proposta altra “Verbandsklage” avente per oggetto lo stesso “Streitgegenstand”, a meno che la causa non abbia avuto termine, senza decisione nel merito.

Qualora lo stesso giorno vengano depositate più “Verbandsklagen” con il medesimo oggetto, trova applicazione il § 147 ZPO (CPC), con conseguente provvedimento di riunione (“Prozessverbindung”).

 

Transazioni

Come verranno disciplinate le transazioni giudiziali e le conciliazioni?

Le parti potranno addivenire a una transazione giudiziale, anche con effetti per i consumatori iscritti nel “Verbandsklageregister”.

La transazione deve essere approvata dal giudice. L’approvazione è disposta con “Beschluss”, se reputa, che la transazione sia equa con riferimento agli interessi delle parti, in particolare, dei consumatori. Altrimenti, viene emanato un “Ablehnungsbeschluss” (provvedimento di rigetto).

 È ammissibile un “Austritt aus dem Vergleich”? La risposta è affermativa. Infatti, ogni consumatore iscritto nel “Verbandsklageregister“, è facoltizzato – entro un mese a decorrere dalla data di comunicazione della transazione al “Verbandsklageregister” – di comunicare al “Bundesamt für Justiz”, il proprio “Austritt”. I consumatori, che hanno comunicato (tempestivamente) il loro “Austritt”, non sono vincolati alla transazione.

In pendenza della “Verbandsklage”, il consumatore non è legittimato a proporre – nei confronti dell’imprenditore – una “Klage” avente lo stesso oggetto, lo stesso “petitum” o la medesima richiesta di accertamento.

 

Obblighi di informazione

L’associazione legittimata a proporre “Verbandsklage”, ha l’obbligo, di informare – sul proprio sito Internet: 1) delle “Klagen”, che intende proporre, 2) di quelle già proposte, 3) del “Verfahrensstand” (stato del procedimento).

 Vi è un ulteriore obbligo di informazione – sempre sullo stesso sito Internet – che sui consumatori ricadranno gli effetti di una “Verbandsklage”, se avranno iscritto – nel “Verbandsklageregister” –  “Ansprüche oder Rechtsverhältnisse”.

Qualora un procedimento avente ad oggetto una “Verbandsklage”, termini con l’emanazione di un’ordinanza o di una sentenza non impugnabile oppure con una transazione, il relativo provvedimento deve essere pubblicato, in forma anonima, sul sito Internet della parte attrice per la durata di mesi sei a decorrere dalla data, in cui il procedimento ha avuto termine. Le spese di pubblicazione, sono “Kosten des Rechtsstreites” (spese di lite).

 

“Abhilfeklagen” – “Abhilfeurteile” – “Abhilfeendurteile”

Con l’”Abhilfeklage”, l’associazione chiede, che l’impresa venga condannata a una prestazione in favore dei consumatori danneggiati dall’”operato” dell’impresa, prestazione, che può consistere anche nel pagamento di una somma complessiva di denaro.

Ai fini dell’ammissibilità dell’”Abhilfeklage”, è necessario, che le richieste avanzate dai consumatori siano dello stesso genere (“gleichartig”).

La “Gleichartigkeit” è ravvisabile, se i fatti, sui quali sono basati, sono identici oppure analoghi e se sono da risolvere le stesse questioni di rilevanza ai fini della decisione.

  La citazione (“Klageschrift”) deve contenere indicazioni, dalle quali risulta la “Gleichartigkeit” delle richieste fatte dai consumatori.

Se parte attrice chiede la condanna dell’impresa a un “kollektiven Geldbetrag”, a una somma complessiva di denaro, in citazione devono essere indicate le richieste individuali. È necessaria, altresí, l’indicazione dei criteri, secondo i quali sono stati calcolati gli importi dedotti dai consumatori.

Se il giudice reputa fondata l’”Abhilfeklage dem Grunde nach” (sull’an debeatur), può emanare un “Abhilfeurteil”. Se invece ne ravvisa l’infondatezza (o l’inammissibilità), la “Klage” va rigettata (“abgewiesen”).

Dopo la lettura del dispositivo dell’”Abhilfeurteil”, il giudice invita le parti, a redigere una bozza di transazione, al fine di “attuare” la sentenza emanata “dem Grunde nach”, concernente la fondatezza della domanda attorea, senza procedere a quantificazione. Per agevolare le “trattative” tra le parti, il giudice è facoltizzato a concedere alle stesse un termine, prorogabile su richiesta concorde delle parti, per il deposito della predetta bozza.

Qualora l’”Abhilfeverfahren” non termini con una transazione, l’”Abhilfeurteil” diventerà irrevocabile e il processo proseguirà; avrà termine con un “Abhilfeendurteil”, contro il quale è proponibile ”Revision” (impugnazione per violazione di legge).

L’entità del “kollektiven  Gesamtbetrag” può esser liquidata “nach pflichtgemäßem Ermessen” **** dal giudice, tenuto conto di tutte le circostanze; a tal fine, trova applicazione il § 278 ZPO (CPC).

Note:

**  Di “Verbandsklage” si parla, quando  un’associazione agisce per la difesa, non di interessi propri, ma di interessi collettivi dei membri del “Verband”; si tratta di azioni rappresentative a tutela dei diritti degli iscritti all’associazione. La “Verbandsklage” è detta anche “Popularklage”, in quanto proponibile per la tutela di diritti, che trascendono la sfera individuale.

Nell’ordinamento della RFT, vigeva, per molto tempo, il sistema dell’”Individualrechtsschutz”, per cui la legittimazione ad agire in giudizio, spettava soltanto al fine di tutelare un diritto proprio. Il settore, nel quale, per primo, è stata riconosciuta (2002) l’ammissibilità (e la legittimazione) di una “Klage”, anche a difesa dei diritti degli associati, è stato quello dell’ecologia, dopo che, verso la fine degli Anni ‘80, molte associazioni erano insorte contro un ministro federale, che aveva autorizzato scarichi di sostanze velenose in mare (come, per esempio, di ossido di titanio), non molto lontano dalle coste della RFT.

***  Nel passato (e, purtroppo, anche tuttora) – specie grandi imprese e società commerciali operanti su scala internazionale – attraverso “protezioni” e “connivenze” - hanno potuto violare, impunemente, diritti e interessi dei consumatori, senza che questi fossero in grado di difendersi efficacemente. Si sono chiesti, i “Verbraucher”, non poche volte, in tutta Europa, “se abbiamo ancora uno Stato o, in realtà, l’abbiamo perduto da tempo”. Cosí si è espresso, sia pure in un altro “Zusammenhang”, un uomo politico di spicco, vissuto durate il 1° secolo a. C. La prona dedizione agli interessi di chi dispone di ingenti risorse finanziarie, ha - da sempre – portato “Unheil” a chi….. Ha parlato, il predetto politico, di “tribuni", spesso prezzolati da chi avrebbe dovuto sovrintendere alla “buona amministrazione”. Dirittura e rigore morale (non favorire nessuno, considerare l’indulgenza una debolezza), ha fatto sí, che quest’uomo di stato, prima esiliato, è stato poi raggiunto da vili sicari per “incarico” degli elementi più abbietti della torbida società del suo tempo) e la sua testa (mozzata) esposta… in Senato… Non è prevalso il principio “Cedant arma togae” (“De Officiis”).

****  Vale a dire, discrezionalmente, ma pur sempre tenendo ben conto dei doveri d’ufficio; senza favoritismi e clientelismi. Questi ultimi – però- “rendono” (almeno da qualche parte). Chi “sistema”, per esempio, la cognata (non proprio brillante sotto vari profili), di qualche capobastone, si attende – fondatamente – che i followers di questo “signore”, lo ricompensino con una nomina (politica) ad opera di politicanti, compari del predetto “signore”. Ciò, perlomeno, è avvenuto in passato, quando si è inteso “riciclare” chi altrimenti non sarebbe mai stato in grado di conseguire una nomina per altra via (quella diretta)