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Qual è il futuro dei corsi di lingua inglese all’estero? L’Irlanda ha le risposte

Corsi di lingua inglese
Corsi di lingua inglese

Indice:

1. Mercato corsi di inglese e campus estivi in Irlanda

2. Cosa è cambiato con il Covid-19 e come l’Irlanda ha gestito la situazione

3. La visione degli operatori del settore sul futuro dell’insegnamento della lingua inglese (anche) nei settori “strategici”

 

1. Mercato corsi di inglese e campus estivi in Irlanda

L'Irlanda è tra le prime destinazioni scelte a livello mondiale per l'apprendimento della lingua inglese. Nel 2018 è stata scelta da 150.000 studenti provenienti da ogni parte del mondo, con un incremento considerevole nel corso del 2019.

L’Irlanda è stata riconosciuta leader mondiale nel settore dell’istruzione nell’ELE Budget Submission[1] del 2020 (documento programmatico del gruppo di lavoro governativo per il settore delle scuole d’inglese istituito dal Governo irlandese), con il numero di studenti più alto di qualsiasi altra destinazione anglofona, in proporzione al numero di abitanti del Paese.

Nel 2020 la tempestiva gestione della pandemia da parte del governo irlandese e le strategie innovative approntate per adeguare l’insegnamento della lingua inglese, sono solo alcuni dei motivi alla base del primato della destinazione Irlanda per gli anni futuri.

Di questo parliamo con Silvia Greevy, sales manager Europe dell’ATC Language Schools (ATC).

ATC, scuola leader del settore EFL (English as a Foreign Language) in Irlanda, ha lavorato in prima linea in rappresentanza delle scuole di lingua inglese nell’ambito del ELE (English Language Education) working group istituito dal Governo irlandese, con l’obiettivo di tutelare l’intero settore EFL durante la pandemia e predisporre le linee guida per le tutte le scuole di inglese nell’era post-covid.

Il successo dell’Irlanda come destinazione per lo studio della lingua è sempre stato determinato da molteplici fattori” - spiega Silvia Greevy - “primo tra tutti il livello di eccellenza nell’insegnamento della lingua inglese e la creatività nello sviluppare corsi all’avanguardia e innovativi”. Seguono l’elevato standard delle sistemazioni per gli studenti, tra cui nuovissimi appartamenti e residence immersi nel verde del campus universitario o nel tessuto urbano, la professionalità e accortezza del personale delle scuole e il calore e accoglienza del popolo irlandese. Con alle spalle una lunga tradizione di accoglienza, le famiglie ospitanti irlandesi rendono il soggiorno in Irlanda un’esperienza unica e indimenticabile.

Non da ultimo, l’Irlanda offre un ottimo rapporto qualità/prezzo, oltre ad essere una destinazione facilmente accessibile dalla maggior parte dei Paesi.

 

2. Cosa è cambiato con il Covid-19 e come l’Irlanda ha gestito la situazione

Nel 2020 tutto il settore delle scuole di lingua nel mondo ha subito uno shock sistemico dovuto alla diffusione del coronavirus e alle misure di contenimento adottate dai diversi governi.  L’esigenza primaria di garantire la sicurezza e la salute dei viaggiatori ha portato sin dai primi mesi del 2020 ad una drastica riduzione dei voli e all’adozione di misure restrittive speciali per i viaggiatori in ingresso in paesi stranieri o di rientro nel proprio paese.

Se nel 2018 le scuole di inglese in Irlanda hanno contribuito all’economia del paese per un valore stimato di almeno 880 milioni di euro, con l’obiettivo del Dipartimento dell’Educazione (Report "An international education strategy for Ireland 2016 – 2020”) di portare questo valore a 960 milioni di euro entro la fine del 2020, oggi i numeri si sono ridotti drasticamente. Se le iniziali previsioni per il periodo tra settembre e dicembre 2020 erano di una riduzione del 90% del numero di studenti rispetto allo stesso periodo del 2019, il lockdown disposto in ottobre ha ridotto ulteriormente i numeri.

Tuttavia, storicamente l’Irlanda reagisce ai momenti di crisi con grande forza e determinazione. La risposta del governo irlandese è stata immediata ed efficace nel dare priorità a sicurezza, salute e istruzione. Insieme alle misure restrittive del lockdown, introdotte il 12 Marzo 2020 con soli 70 casi positivi in tutta la nazione, il governo irlandese ha subito istituito le commissioni di lavoro per i vari settori e poco dopo ha pubblicato chiare ed esaustive linee guida per la riapertura graduale di ogni settore, incluso quello delle scuole d’inglese (EFL), c.d. “Road Map to Repeoning Ireland”.

Silvia Greevy ci racconta come la sua Scuola, ATC, abbia reagito con tempestività alla notizia del lockdown il 12 Marzo, attivando le classi online e live sulla piattaforma digitale già dal lunedì successivo, il 16 Marzo. “Il nostro obiettivo è stato fin da subito garantire la continuità delle lezioni a tutti i nostri studenti in Irlanda e stare loro vicino con un ricco social programme pomeridiano, organizzato online tutti i giorni, che oltre ad aver tenuto compagnia agli studenti ha dato loro ulteriori occasioni per esercitare l’inglese ed imparare”.

 

3. La visione degli operatori del settore sul futuro dell’insegnamento della lingua inglese (anche) nei settori “strategici”

Se da un lato la pandemia ha spinto molti professionisti e studenti a rimandare i propri piani di studio della lingua all’estero, dall’osservatorio di ATC, Silvia Greevy ci racconta come sotto un altro punto di vista questa situazione abbia aperto nuove opportunità per le scuole più lungimiranti, “accelerando l’introduzione di corsi e metodi di insegnamento della lingua inglese che servano a giovani e professionisti nel mondo post-pandemia, molto più digitalizzato, interconnesso, automatizzato e “green”.

Silvia Greevy e la sua Scuola hanno creduto all’esistenza di queste opportunità, al punto che “per tutto il periodo del lockdown la Scuola ha mantenuto in attività l’intero team accademico per impegnarlo nell’ideazione e sviluppo di programmazioni in lingua inglese innovative e propedeutiche alle politiche europee di formazione per il rilancio dell’economia e del lavoro nell’era post-covid. La Scuola ha anche investito risorse significative nella digitalizzazione, nella creazione di programmazioni che fossero fruibili sia online che in presenza per servire contemporaneamente studenti online e offline”.

Alcuni operatori del settore come ATC hanno anche scommesso sulla formazione nell’ambito dell’inglese specialistico (business, finanziario, legale, medico-scientifico, ecc.). Si punta sui settori c.d. strategici, quelli sui quali arriveranno i fondi della UE e sui quali l’Irlanda ha fatto scelte precise e coerenti di investimento già dal 2019.

Tra i settori oggi maggiormente strategici c’è la Green Economy, con massicci investimenti annunciati dal presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen il 26 Settembre scorso nell’ambito della ’“European Green Deal and Digitalization”, con l’obiettivo di stimolare “l'occupazione e la crescita, la resilienza delle nostre società e la salute del nostro ambiente”. 

In Irlanda, in continuità con gli obiettivi europei e col rapporto CEDEFOP (2019) Skills for Green Jobs (European Centre for Development and Vocational Training), si è già registrato un aumento significativo dei corsi di istruzione superiore e FET (corsi di Further Education and Training) nel settore della “Green Economy”.

Altro settore strategico è quello della Cybersecurity, la cui crescente centralità è il prodotto del massiccio piano di automazione del lavoro e del potenziamento del settore della manifattura 4.0. L’introduzione rapida dell’intelligenza artificiale e dell’internet of things, infatti, ha richiesto nuovi profili professionali e il potenziamento di settori strumentali come la c.d. Cybersecurity.

I corsi sulla Green Economy, Sostenibilità, Cittadinanza Digitale, sviluppati nel corso del 2020, dal 2021 saranno integrati nei corsi di inglese offerti dall’ATC a teenagers provenienti da tutto il mondo sia nella programmazione offerta durante l’anno sia nei campus estivi sia all’interno del portfolio online dell’ATC”, spiega Silvia Greevy. “I programmi di career guidance per l’orientamento al mondo del lavoro, con i moduli di self-branding, di Business English e l’inglese specialistico offerti dall’ATC ai professionisti sia in Irlanda che online sono oggi accessibili anche ai più giovani”.

Insomma, al momento non si può viaggiare e non sappiamo dire con certezza quando sarà possibile, per giovani e meno giovani, tornare a imparare l’inglese all’estero, unendo lo studio della lingua all’esperienza di vivere per un periodo di tempo in un ambiente di lingua inglese.

Però possiamo prepararci a quel momento. La chiave sta nello scegliere di non aspettare o rinunciare, e continuare a formarsi.

Il pensiero di Silvia Greevy è in linea con questo atteggiamento propositivo, quando spiega che “lo studio della lingua all’estero  è un’esperienza irrinunciabile, la digitalizzazione delle scuole di lingua e l’esperienza dei corsi online e in sincrono non può sostituire il viaggio di studio, tuttavia questa modalità apre a tecniche innovative di insegnamento che possono raggiungere anche studenti e professionisti che non possono viaggiare e veicolare presso le scuole di ogni ordine e grado programmi linguistici e formativi su misura”. Il riferimento in questo caso è anche ai nuovi sistemi di insegnamento ibridi che già oggi, e ancor di più in un futuro prossimo, permettono di avere classi di studenti, online e offline, di tante e diverse nazionalità.   

 

[1] L’ELE Budget Submission è il documento programmatico contenente proposte e strategie per il settore EFL, redatto dal gruppo di lavoro o task force del governo irlandese.