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Quando la canzone viene storpiata

È successo a tutti. Un’analisi divertente delle migliori storpiature o incomprensioni di un testo di una canzone famosa
David Bowie
David Bowie

Secondo un sondaggio realizzato qualche anno fa da Spotify, oltre il 50% degli italiani quando canta una canzone si inventa le parole, perché non capisce i testi, non li sa tradurre o crede dicano erroneamente cose che non sono reali, perché suonano bene in italiano o nella lingua straniera di turno.

Gli esempi sono tantissimi e in fondo ognuno di noi ha una lista, piccola o grande, di canzoni le cui parole credeva in un certo modo, magari per anni, per poi un giorno arrivare a scoprire che, magicamente, dicevano tutt’altro.

E la cosa bella è che le canzoni di cui vi parlerò, se sentite pensando alla strofa sbagliata, pare dicano proprio quel testo strano. Per poi invece ritornare assolutamente corrette se si ascolta la canzone pensando alle parole giuste.

Un’illusione mentale e uditiva, un’affascinante e divertente viaggio tra le storpiature, le incomprensioni e le ripetizioni più o meno compulsive di strofe di canzoni celebri, per molti scontate, per noi, invece, assolutamente differenti.

Iniziamo, allora, questo piccolo viaggio nelle canzoni più storpiate, fraintese e incomprese.

La canzone storpiata, capita male e fraintesa

Per primo lui, il Duca bianco, con la sua magnifica “Heroes”, in cui David Bowie, quando canta la celebre frase “we can be heroes” per molti, all’ascolto, diventa “we can be yellow”. Gialli? Forse, però soltanto per un giorno, eh?

Tocca ora ad “Another one bites the dust”, grande hit dei Queen, che viene malamente storpiata in un romanesco divertente in “Annamose a fa’ du’ toast”. Ammazza che fame, aho! D’altro canto, anche nella struggente canzone “Innuendo” molti di noi hanno cantato, con italico piacere, “A Sorrento io vivo”, anziché “Surrender your ego”.

Poi c’è l’italianissimo tormentone “Non amarmi” del duo composto da Francesca Alotta e Aleandro Baldi, in cui la strofa “Non amarmi, perché vivo all'ombra” diventa magicamente “Non amarmi, perché vivo a Londra”. D’altro canto si sa, le relazioni a distanza non funzionano, e a quei tempi manco c’era Ryanair….

Andiamo sul porno, adesso, con una strofa, la prima, della canzone “Three imaginary boys” dall’omonimo disco di debutto dei Cure, anno 1979, in cui la strofa di attacco “Walk across the garden” se tradotta in italiese potrebbe anche suonare “Quattro caxxi d’oro”. Ci scuserete per la parola oro, ma la virilità vuole la sua parte (plurima), e poi resta sempre un bene rifugio...

Sulla stessa falsariga, ma senza volgarità, la celebre strofa della canzone “San Tropez” dei Pink Floyd, tratta dal disco capolavoro “Meddle”, di cui abbiamo già ampiamente parlato, in cui la strofa “I hear your soft voice calling to me / Making a date later by phone” potrebbe diventare, se italianizzata, “I hear your soft voice calling to me / Making a date for Rita Pavon(e)”. Altra pasta, ma sempre ad (altri) uccelli si fa riferimento…

L’offesa, si sa, di questi tempi è dietro l’angolo. Quando poi è rivolta a un mastro formaggiaio, uno che sa il fatto suo, insomma, diventa topica. E allora ecco Angounn con la sua bellissima “Snow oh the Sahara”, che ad un certo punto sembra dire “stronzo, fa la mozzarella” anziché la corretta versione “for snow to fall on the Sahara”. Sarà stata davvero arrabbiata la ragazza… Che tempi, ragazzi!

C’è anche la Francia in questa gloriosa rappresentanza, che, con Noir Desire, ci porta la magnifica canzone “Le vent nous portera” in cui “des taxis por les galaxies” diventa prosaicamente “con il taxi pure in garanzia”, strofa sponsorizzata da tutti i concessionari d’auto.

Anche l’hard rock ha le sue incomprensioni, e la sua degna rappresentanza. Gli AC/DC, per esempio, nella loro hit di ogni tempo “Highway to hell”, ad un certo punto, se la prendono con “le galline con le spine”, anche se, in realtà, “Like a wheel, gonna spin it”. Praticamente delle faine.

Pure il divino Michael Jackson in questa divertente lista, protagonista di un fraintendimento nella sua canzone “Don’t stop ‘til you get enough”, in cui a un certo punto sembra dire “Uhm, tipo? Tutto a posto?” anziché la corretta strofa “Keep on with the force don’t stop”.

Celebre il pezzo di Eurythmics, “Sweet Dreams”, che inizierebbe con la strofa Sweet dreams are made of cheese, who am I to disagree?” anziché Sweet dreams are made of this, who am I to disagree?”.  Che il testo, sia stato scritto da Geronimo Stilton?

Ancora, sempre in chiave straniera, il successone tormentone dei Village People “YMCA” (già il titolo cantato per esteso è stato storpiato in ogni maniera nei cori etilici conditi da gesti che riproponevano ignote lettere…), in cui l’esortativo “Young man!” diventava in salsa partenopea “Iamme!”. Insomma, su, dai, presto che è tardi!

Per tornare in Italia, Tiziano Ferro, nella canzone “Il mestiere della vita” a un certo punto sembra dire: “Vivi nel cesso, cominciando adesso”. Ma in realtà, purtroppo aggiungo io, la versione corretta è: “Vivi in eccesso, cominciando adesso”. Anche se la toilette, in fondo, avrebbe il suo perchè…

Ed ecco uno dei miei gruppi preferiti, gli Skiantos, che nella seria e profonda canzone “Non voglio più” sembra che dicano, molto ragionevolmente, “puoi tenerti la tua polverina tagliata col gesso, col caffè, con la stricnina”, mentre tutti i testi ufficiali riportano la strofa “puoi tenerti la tua polverina, tagliata col cesso, col caffè, con la stricnina”, che effettivamente, detta così, non significa niente. Perché poi cesso? E non, ad esempio, rutto? Mah…

Da ragazzo, e fino ai venticinque anni compiuti, ho adorato una canzone di Lucio Battisti, “Il tempo di morire”, che vagheggiava di una fantastica motocicletta agognata, con 10 HP, ovvero i cavalli vapore. Cantata a squarciagola continuamente, pensando dicesse “Motocicletta, riesci a capì?”. Perché la bellezza, a volte, è anche questione di comprensione (o, forse, di compressione di cavalli...)

Anche Kurt Cobain ci ha fatto scervellare su una strofa. In particolare, nella splendida canzone “Territorial pissings” abbiamo sempre pensato dicesse “… better find a wife” e non “…better find a way”. E infatti, su questo equivoco, il mio amico, gran scrittore e gran signore, Gianluca Morozzi ci ha scritto un bellissimo racconto dal titolo “Una moglie migliore”.

D’altro canto, anche nella canzone “Smell like teen spirit” il ritornello viene spesso compreso in un italiano un po’ giustizialista: per cui il punto in cui dice “a mulatto, an albino”, diventa “è un ladro, ha rubato!”. Scherzi dei sobborghi grunge…

Poi c’erano quelle canzoni italiane che, pur belle e romantiche, avevano passaggi incomprensibili e oscuri, come in “Canzone”, dolcissima ballata in cui Vasco Rossi dice qualcosa che a un primo ascolto pare “un mese splendido”, oppure “vivere è splendido”. Tutte frasi che ci starebbero benissimo, se non fosse che, in realtà, dice “crudele e splendido”. Che suona peggio delle altre due interpretazioni, ma tant’è…

Tra le altre, “Informer” di Snow diventa “Infame”, mentre Shaggy in “Mr. Boombastic” direbbe “Mista Lovva Lovva” anziché “Mister Lover Lover” e Freddy Mercury in “Living on my own” invocherebbe “Diomede” nel suo vocalizzo corretto “Dee do de de, dee do de de”, mentre a me viene in mente solo Andrea Roncato in spiaggia, che nel film “Acapulco, prima spiaggia a destra” invoca il figlio di Tideo e Deipile quando vede arrivare il nerboruto marito della ragazza veneta che sta ungendo con voluttà di crema solare…

Per giungere, alfine, alla canzone regina delle incomprensioni e storpiature, “Asereje” di Las Ketchup, nata come nonsense e divenuta assurdsense sulla bocca di tutti, quando il ritornello corretto così diceva: Aserejé ja de je de jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi. Non sto nemmeno a scrivere le versioni assurde perché anche l’originale era talmente demenziale che basta da sola a (non) giustificarsi…

Potremmo andare avanti così all’infinito, perché ciascuno di noi ha un elenco di testi incompresi, capiti male e storpiati in ogni maniera. Basta solo confessarlo agli altri, e prima ancora a sé stessi.

Se volete segnalarci pezzi o canzoni che voi avete per anni capito in modo differente dall’originale, potete scriverci a redazione@filodiritto.com.

Magari ci faremo una parte seconda di questo articolo con le canzoni più fraintese, articolo che, solo scriverlo, mi ha divertito moltissimo!