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Quarantena e scuola: l’ultima parola al Cts

Presenza o Dad per le scuole?
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Quarantena: l’incessante ascesa della curva dei contagi

Settimane fa, virologi ed esperti hanno presagito un aumento dei contagi, data la nuova variante Omicron e le festività natalizie (godute dagli Italiani nella quasi totale assenza di restrizioni).

La “profezia” si è avverata e l’aumento c’è stato, ma nessuno poteva immaginare che la curva dei contagi iniziasse a salire in modo così sostanziale, da far sfiorare al nostro Paese –nella giornata di ieri – quasi 171 mila casi.

Data la situazione, Governo, Regioni e presidi ritengono di rivedere le disposizioni in merito a quarantena e riapertura delle scuole.

 

Quarantena: la proposta delle Regioni

Quarantena: le Regioni, al fine di garantire la didattica in presenza e in sicurezza, hanno proposto che:

  • nella scuola dell’infanzia la quarantena scatti per sette giorni al verificarsi del primo caso di positività;

  • nelle scuole elementari e medie (prima e seconda), si richiede la quarantena –sempre per sette giorni –al verificarsi di due casi di positività al Covid –19;

  • Per i ragazzi della terza media e delle scuole superiori, le regole dovrebbero essere sostanzialmente le stesse, con quarantena per sette giorni in caso di tre positivi.

Il ritorno in classe deve essere anteceduto da un tampone antigenico o molecolare, effettuato tra il quinto e il settimo giorno.

Sul tavolo delle proposte si legge anche la richiesta di sospensione dell’attività fisica e di quella musicale.

 

Quarantena: si attende il parere del Cts

Valide le proposte delle Regioni, in perfetto connubio con il parere del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per il quale la didattica in presenza era, è e sarà sempre una priorità.

Si attendono tuttavia direttive da parte del Comitato tecnico scientifico, a cui spetta l’ultima parola.

 

Quarantena: si torna a scuola ma non tutti sono d’accordo

Mentre si ragiona e si discute riguardo all’imminente rientro nelle classi, di segno decisamente opposto è l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori).

Marcello Pacifico, leader della summenzionata associazione sindacale, mette in discussione le proposte presentate, sostenendo che “l’anno scorso con una curva di contagi dieci volte inferiore si ritornava al 50 per cento a fare la didattica a distanza. Quest’anno con i casi in crescita esponenziale, anche all’estero, considerando che nella vicina Francia abbiamo avuto 300mila nuovi positivi in sole ventiquattr’ore, decidiamo che i contatti stretti non contano più nulla.”

Troppe differenti situazioni, molte opinioni e importanti decisioni da prendere: si rinviano la sintesi e l’ultima parola al Cts.