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Riciclaggio e terrorismo

Quale connessione tra il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo?
il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo
il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo

Abstract

Gli organismi nazionali e internazionali hanno posto una maggiore attenzione alla connessione nata tra il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.

Sommario

1. La connessione tra il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo

2. Il Patrioct Act

 

La connessione tra il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo

Analizzando la preoccupante connessione tra il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo, non possiamo negare che questo legame è oggi di drammatica attualità, soprattutto in seguito a quella serie di eventi che hanno turbato profondamente il mondo occidentale, e che hanno avuto inizio con i tragici fatti dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti.

È doveroso far notare che l’esistenza di presidi antiriciclaggio, laddove non ha funzionato, purtroppo, come deterrente contro le azioni criminali, indubbiamente ha avuto un ruolo di «chinese walls» sui generis rispetto all’ingresso dell’impresa terroristica (o fiancheggiatrice del terrorista) nel mercato del credito e della finanza tradizionali.

Oggi il terrorista deve servirsi dei (ormai non più ignoti) cosiddetti «sistemi bancari informali» (si pensi alle «Hawala» di matrice islamica), che consentono trasferimenti di denaro in tutto il mondo, evitando le normali procedure bancarie, senza lasciare tracce su supporti cartacei.

Se è vero che, in questi casi, il pericolo è costituito dalla impossibilità, a oggi, di più accurati controlli rispetto a quelli effettuabili sui circuiti tradizionali, è del pari acclarato che la capillarizzazione delle rimesse che si è costretti a effettuare in luogo di (ad esempio) normalissimi bonifici a fronte di forniture (false, in questo caso!) internazionali, crea fastidio alle organizzazioni in parola e le espone a maggiori rischi di emersione.

 

Il Patrioct Act

Tuttavia, contro i due fenomeni contemporaneamente si è appuntata una maggiore attenzione da parte degli organismi nazionali ed internazionali.

Due esempi emblematici, il «Patrioct Act» americano del 2001 e le «Nove Speciali Raccomandazioni del Gafi» del 2003, hanno preso atto, con misure senza precedenti nella storia delle economie mondiali, che il terrorismo consuma denaro prodotto anche da chi ricicla, e che questa spirale va stroncata sul nascere, a costo di limitare i diritti dei singoli.

Per gli studiosi va evidenziato che, in questo mischiarsi di «istituti giuridici penali», si ha quella che si definisce la «presupposizione» del riciclaggio; in altri termini, il riciclaggio diviene a sua volta (ed emblematicamente) «reato presupposto» necessario per finanziare altri reati, che toccano la vita delle persone e non più solo, meno percettibilmente, le loro economie.