Se il Durc manca l’impresa non deve essere pagata
Durc: a cosa serve
La pronuncia della Corte di Cassazione ha evidenziato che in assenza di tale documento l’impresa di pulizie non debba essere pagata. L’ordinanza 4079 del 2022 ha evidenziato la centralità del durc, ossia del Documento Unico di Regolarità contributiva, ossia è quel documento che attesta la regolarità contributiva dell’impresa nei confronti dell’INPS, della Cassa Edile o dell’INAIL. Ma a cosa serve? Chi lo rilascia e perché?
La Corte di Cassazione nell’ordinanza 4079 del 2022 ha escluso che il condominio committente di un contratto di appalto di pulizie fosse obbligato a corrispondere il compenso. In particolar modo, il compenso è stato richiesto dall’impresa priva del documento.
Da precisare che in prima istanza il Tribunale ed in seconda istanza la Corte di Appello hanno accolto le deduzioni presentate dal Condominio. Questi, essendo il committente, è stato multato per gravi irregolarità contributive dopo un verbale di accertamento dell’INPS.
L’art. 90 del d.lgs n. 81 del 2008 individua una specifica diligenza del committente del contratto di appalto. Questi, prima di procedere alla fase esecutiva dei lavori, deve valutare l’idoneità tecnica e professionale dell’impresa appaltatrice. Per porre in essere tale valutazione il committente deve acquisire la DURC, ossia il Documento di regolarità contributiva.
La corte di Cassazione ha condannato l’impresa appaltatrice al pagamento delle spese e del relativo contributo unificato.
La Corte ha affermato che l’amministratore di condominio ha l’obbligo di chiedere alle aziende appaltatrici i documenti necessari per rappresentare la regolarità legale dell’impresa, nonché la regolarità nel predisporre misure volte a tutelare la sicurezza dei dipendenti.
L’assenza del Durc è un grave inadempimento contrattuale. L’inps ha sanzionato il condominio per l’assenza di tale Durc, in quanto l’impresa di pulizie regolarmente prestava servizio nella struttura condominiale.
Che cosa è il Durc?
Il Durc è il Documento Unico di Regolarità contributiva, ossia è quel documento che attesta la regolarità contributiva dell’impresa nei confronti dell’INPS, della Cassa Edile o dell’INAIL.
Ma a cosa serve il durc? Il documento unico serve a reprimere il lavoro nero e le irregolarità contributive e assicurative dei datori di lavoro nei confronti dei lavoratori.
Per tale motivo i soggetti obbligati a richiedere il durc sono:
- I datori di lavoro e i lavoratori autonomi per tutti gli appalti pubblici;
- I datori di lavoro privati ;
- Le imprese straniere;
- Le imprese che operano nel campo dell’edilizia privata e che sono soggette alla Dia o alla SCIA;
- Le imprese che operano attività commerciali su aree pubbliche e che sono sottoposte alla l. n. 102 del 2009;
- Le aziende agricole con dipendenti e lavoratori autonomi nel settore dell’agricoltura;
- Datori di lavoro o lavoratori autonomi anche se privi di dipendenti.
Il Durc può essere presentato sia direttamente dal soggetto interessato sia mediante soggetti terzi abilitati,come i consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati o da enti pubblici appaltanti.
Durc: la disciplina e la sua ratio
Dal 15 aprile 2005 si è dato avvio alla richiesta in forma telematica del documento unico. Le imprese effettuano usa sola richiesta all’ente competente, e non tre come avveniva in passato.
Dal 2009 l’obbligo del documento unico è stato posto anche per le ditte che lavorano mediante appalti e subappalti, anche al di fuori dell’edilizia.
Sono stati esclusi dall’obbligo del durc gli artigiani privi di dipendenti. Tuttavia, se gli artigiani richiedono il durc, questo deve essere rilasciato dall’ente competente.
È evidente che possano sussistere delle difficoltà nel rilascio del durc. Infatti, qualora non sia possibile rilasciare il durc, Inps, Inail e Casse Edili trasmettono mediante pec al richiedente l’invito a regolarizzare la situazione con specifica indicazione dei motivi di irregolarità rilevati.
Ma cosa deve contenere tale invito?
L’invito deve contenere la richiesta di fornire ogni elemento utile per la verifica, oppure l’invito a regolarizzare. Infatti l'interessato può regolarizzare la propria posizione o fornire gli elementi utili richiesti entro 15 giorni dalla notifica dell'invito.
L'invito a regolarizzare sospende la possibilità che vengano fatte ulteriori verifiche e ha effetto per tutte le interrogazioni intervenute durante il predetto termine di 15 giorni e comunque per un periodo non superiore a 30 giorni dall'interrogazione che lo ha originato.
Chi rilascia il documento unico
L’art. 2 del d.m. 24 ottobre 2007 individua i soggetti che sono tenuti al rilascio del Durc.
Tali soggetti sono:
- l’Inps e tutti gli altri Istituti previdenziali che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria,
- l’Inail,
- le Casse edili,
- tutti gli altri istituti che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria sempre previa convenzione con Inps e Inail.
È necessario indicare una particolare specificazione. Le Casse edili ritenute legittimate a rilasciare il documento unico sono quelle che detengono i requisiti previsti dall’art. 9, comma 77, legge n. 415/1998. Eventuali Durc rilasciati da Casse edili prive di tale requisiti devono considerarsi “inefficaci”.
Il Durc viene rilasciato entro 30 giorni dalla richiesta. Il durc ha validità di 120 giorni dalla data della verifica. Il durc è liberamente consultabile mediante le applicazioni dell’INPS, INAIL, Casse Edili.
Cosa deve contenere il Durc
Poiché il documento unico attesta la regolarità dei versamenti posti nei confronti dell’Inps, Inail e Casse edili, deve contenere specifici elementi:
- Denominazione o ragione sociale, sede legale e unità operativa, codice fiscale del datore di lavoro;
- Iscrizione agli istituti previdenziali e alle Casse edili;
- Dichiarazione di regolarità ovvero di non regolarità contributiva, con indicazione della motivazione o della specifica scopertura;
- Data di effettuazione della verifica di regolarità contributiva;
- Data di rilascio del documento;
- Nominativo del responsabile del procedimento.