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Sospensione provvisoria della pena

ex § 56 g StGB (CP)
Rosseggiando
Ph. Erika Pucci / Rosseggiando

Indice:

1. Introduzione

2. Lo “Straferlass“ quale “premio“ per il condannato, che, durante un determinato periodo di tempo, non ha commesso un reato di una certa rilevanza

3. Revoca dello “Straferlass“ e relative formalità

4. “Weisungen” e conseguenze della loro inosservanza – L’ordinanza di data 19.1.2020 della Corte cost. Feder

 

1. Introduzione

Il § 56 StGB prevede la “Strafaussetzung auf Bewährung” (sospensione condizionale della pena). Il comma 1 dispone che, in presenza dei presupposti ivi menzionati, la “Strafaussetzung” va concessa (“setzt…. die Strafe zur Bewährung aus”), qualora vi sia stata condanna a pena detentiva non superiore a 1 anno. Se è stata inflitta pena detentiva superiore a 1 anno, ma non eccedente i 2 anni, il giudice – sussistendo i presupposti di cui al comma 1 e fatta una valutazione complessiva del fatto e della personalità del condannato – è facoltizzato a sospendere la pena condizionalmente, qualora sussistano “besondere Umstände” (circostanze particolari). In tale sede, è da tenere conto anche del tentativo di risarcire il danno cagionato dal commesso reato e, a maggior ragione, del già avvenuto risarcimento. È da notare, che il C. P. dalla RFT, a differenza di quello austriaco, non prevede, che la “Strafaussetzung” possa essere limitata a una parte soltanto della pena inflitta (§ 56, comma 4, StGB).

La cosiddetta Bewährungszeit (periodo di tempo, durante il quale la pena è sospesa) non può essere inferiore a 2 anni, né superiore a 5 anni (§ 56 a StGB). Questi termini iniziano a decorrere dalla data di passaggio in giudicato della sentenza di condanna e possono essere, ex post, ridotti al minimo oppure – prima della scadenza – anche aumentati fino al massimo.

Al condannato, al quale viene concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, vengono (§ 56 c StGB) impartite “Weisungen” (che sono una specie di regole di condotta), se il giudice reputa, che le stesse siano necessarie, per evitare, che il condannato commetta ulteriori reati. Il comma 2 prevede cinque specie di “Weisungen”, che il giudice può imporre e due tipi di “Weisungen”, per le quali è richiesto il consenso del condannato. Se questi fornisce assicurazioni circa la sua futura (regolare) condotta di vita, il giudice, di solito, si astiene – provvisoriamente - dall’imposizione di “Weisungen”, qualora reputi, che il condannato adempia quanto promesso.

 

2. Lo “Straferlass“ quale “premio“ per il condannato, che, durante un determinato periodo di tempo, non ha commesso un reato di una certa rilevanza

Tra gli effetti, che la sospensione condizionale della pena può produrre in favore del condannato, che, durante la “Bewährungszeit”, non è stato condannato a pena detentiva di almeno 6 mesi, va menzionato il cosiddetto Straferlass, che impedisce, che possa avvenire la “Strafvollstreckung” (l’esecuzione della pena).

Il legislatore, in considerazione del fatto che il condannato, durante la “Bewährungszeit”, non ha commesso un reato di una certa rilevanza, prevede questa ”preclusione” all’esecuzione della pena e lo “Straferlass”, se sussiste la condizione ora menzionata, deve essere concesso al condannato (“ist zwingend auszusprechen”), salvo revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena. È stato detto, che “la legge deve scaturire dall’idea di giustizia e che alla giustizia va “congiunto” ogni atto, che “muove” dalla legge”.

Qualora, al momento della scadenza della “Bewährungszeit”, siano in corso indagini o sia stato iniziato un procedimento penale contro il condannato per un altro reato, la decisione sullo “Straferlass” viene – temporaneamente – sospesa, in attesa dell’esito del procedimento e di ciò il condannato va informato, a meno che, non possano essere pregiudicate indagini in corso. Va osservato, tuttavia, anche se il § 56 a StGB non prevede termine per la conclusione dello “Straferlassverfahren” (procedimento per la concessione dello “Straferlass”), che la decisione sullo “Straferlass”, non può essere procrastinata senza valido motivo.

 

3. Revoca dello “Straferlass“ e relative formalità

Come già sopra accennato, lo “Straferlass” ha effetto impeditivo, che la pena possa essere eseguita, salvo revoca dell’“Erlass”. La revoca è circoscritta anche da limiti temporali.

In tal modo si intende tenere conto, da un lato, del “Rechtsstaatlichkeitsprinzip” (principio dello Stato di diritto) e, dall’altro lato, di quello della “Gerechtigkeit im Einzelfall”.

Presupposto indispensabile per la revoca, è che la decisione sullo “Straferlass”, sia diventata irrevocabile e che il condannato, durante la “Bewährungszeit”, abbia commesso reato, per il quale è stato condannato a pena detentiva di almeno 6 mesi. È da notare, che la norma, che limitava le condanne “auf den räumlichen  Geltungsbereich dieses Gesetzes” (vale a dire, a quelle inflitte nella RFT),  è stata abrogata con legge del 2.10.2009, entrata in vigore il 22.10. 2009. Con questa legge, la RFT ha attuato, nel proprio diritto interno, la decisione quadro 2008/ 675 J I del Consiglio UE in materia di condanne intervenute in altri Stati dell’UE. Pertanto, ai fini della revoca, si deve tenere conto anche di eventuale condanna pronunziata in altri Stati dell’Unione, qualora il procedimento penale, ivi conclusosi con sentenza di condanna (irrevocabile), si sia svolto con le garanzie proprie di uno Stato di diritto e se il fatto è punibile, quale reato doloso, anche nella RFT.

La condanna – irrevocabile – può essere stata pronunziata anche prima dell’irrevocabilità dello “Straferlass” (perché il giudice competente per quest’ultimo, non ha avuto conoscenza della condanna).

Ai fini della revoca dello “Straferlass”, sono necessari due presupposti nel senso che la stessa è ammissibile soltanto entro un anno dalla fine della “Bewährungszeit” ed entro 6 mesi a decorrere dal passaggio in giudicato della (nuova) condanna. Trascorsi questi due termini, il condannato può senz’altro sperare, fondatamente, che  non vi sarà revoca del concesso “Straferlass” (vedasi BGH St V 2010, 312).

Si discute, se la revoca dello “Straferlass”, produca anche la revoca della sospensione condizionale della pena o impedisca soltanto, che la pena possa essere eseguita. Secondo alcuni, la revoca comporta, automaticamente, che anche la sospensione condizionale della pena venga revocata, senza che, per quest’ultima, ci debba essere un’apposita pronunzia.

Altri propugnano la tesi, secondo la quale, una conseguenza del genere, non sarebbe prevista dalla legge.

La decisione sullo “Straferlass” viene adottata con ordinanza (“Beschluss”), previa audizione del PM e del condannato (§ 453, comma 1, StPO (CPP)). Dato che lo “Straferlass” è un provvedimento, che produce effetti soltanto favorevoli per il condannato, l’audizione dello stesso viene spesso omessa.

Se al condannato è stato nominato un “Bewährungshelfer” (assistente sociale), il giudice lo informa di ciò nel provvedimento di concessione dello “Straferlass”; vengono altresí assunte informazioni presso il casellario centrale federale e presso organi di polizia. In sede di audizione del PM, questi riferisce, se contro il condannato sono in corso indagini.

Contro la decisione sullo “Straferlass”, è ammissibile la cosiddetta sofortige Beschwerde (reclamo immediato); questo mezzo di gravame è proponibile dal condannato, se l’istanza “auf Straferlass” è stata rigettata; dal PM, in ogni caso.

Le decisioni concernenti lo “Straferlass”, devono essere annotate nel casellario giudiziale centrale federale.

 

4. “Weisungen” e conseguenze della loro inosservanza – L’ordinanza di data 19.1.2020 della Corte cost. Feder

A proposito delle “Weisungen”, alle quali abbiamo accennato nella parte introduttiva di quest’articolo, recentemente, il “Bundesverfassungsgericht – BVerfGE” – Corte costituzionale federale – ha emanato un’importante ordinanza (“Beschluss” -2 BvR 252/19, di data 19.1.2020) in materia di revoca della sospensione condizionale della pena, qualora il condannato non si sia attenuto alle “Weisungen”, che gli sono state impartite.

 È da premettere, che il § 56 g StGB, nell’ultima parte del comma 2, richiama il § 56 f, comma 1, 2^ parte e il comma 3. Il comma 2 di quest’ultimo paragrafo prevede le conseguenze nel caso, in cui il condannato (a pena condizionalmente sospesa), violi, gravemente e ripetutamente, gli obblighi inerenti alle “Weisungen”.

Ha statuito il “BVerfGE”, che la revoca della sospensione condizionale della pena, non può considerarsi motivata “in der verfassungsrechtlich gebotenen Weise” (nel modo richiesto dai precetti costituzionali), se il giudice dell’esecuzione si limita (soltanto) a costatare, che il condannato – nel caso de quo, per violazione della legge sugli stupefacenti – ha omesso di presentarsi per il prelievo dell’urina, senza accertare, se le giustificazioni addotte dal condannato, fossero fondate (o meno). Il condannato aveva asserito, di essere stato impedito, per motivi di lavoro e aveva chiesto fissarsi altri giorni per i prelievi, ai quali doveva sottoporsi.

Ha ritenuto, il BVerfGE, che la decisione concernente la revoca della sospensione condizionale della pena, non rispetti le “verfassungsrechtlichen Anforderungen”, se il giudice dell’esecuzione, oltre a costatare le violazioni dell’obbligo di presentarsi per i prelievi dell’ urina, non aveva preso in considerazione anche fatti, dai quali si potesse desumere la probabilità, che il condannato avrebbe nuovamente commesso reato.

Presupposto indispensabile – in uno Stato di diritto – è che decisioni riguardanti la libertà personale, siano adottate sulla base di un accurato accertamento dei fatti, compiuto dal giudice. Il principio della “bestmöglichen Sachaufklärung”, deve essere osservato anche nel “Vollstreckungsverfahren” (procedimento di esecuzione).

In materia di libertà personale, la motivazione delle decisioni, deve, anch’essa, essere particolarmente accurata e approfondita.

Il principio della “Verhältnismäßigkeit” (di proporzionalità) postula, che la revoca della sospensione condizionale della pena, può essere disposta soltanto, qualora ciò si appalesi indispensabile e se non è possibile il ricorso a misure meno gravi e incisive.

Grave violazione di obblighi inerenti alle “Weisungen” imposte al condannato (con sospensione condizionale della pena) sussistono, se la stessa si configura – sulla base  di criteri oggettivi – come palese “Zuwiderhandlung” contro un obbligo di comportamento sufficientemente determinato e noto al condannato. Si ha  “Beharrlichkeit” nelle violazioni, se, oltre alla ripetizione delle stesse, denotano pure un atteggiamento contrario al rispetto delle “Weisungen” imposte.

“Beharrlicher und gröblicher Verstoß” contro le “Weisungen" impartite al condannato con beneficio della sospensione condizionale della pena, non “giustifica”, da solo, la revoca della sospensione. Ai fini della legittimità della stessa, è necessario, procedere a una valutazione di tutte le circostanze e della tendenza a delinquere, di modo che, possa dirsi, che vi è pericolo della perpetrazione di altri reati.

Ciò premesso, il BVerfGE ha ravvisato, che due ordinanze dell’”Amtsgericht” e rispettivamente del “Landgericht” di Augsburg, violassero i diritti del ricorrente – sanciti dall’art. 2, comma 2, parte 2^, in relazione all’art. 104, comma 1, parte 1^ e dell’art. 20, comma 3, della Costituzione federale (“Grundgesetz”), con conseguente “Aufhebung” (annullamento) delle predette ordinanze e condanna dello Stato della Baviera alla rifusione, in favore del ricorrente, delle spese del procedimento sostenute dinanzi a esso BVerfGE.