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Superbonus 110%: si riapre la procedura ma con sistema antifrode

Poste Italiane a seguito degli ultimi chiarimenti sul superbonus 110% riapre la procedura di acquisto del credito, con nuove regole e nuovi adempimenti
sperbonus 110%
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Superbonus 110%: si riapre la procedura ma con sistema antifrode


Abstract

È ricominciato, dopo il D.L. 13/2022, l’acquisto dei crediti fiscali derivanti dal superbonus 110% da parte di Poste Italiane. La regolamentazione si è fatta però più stringente per evitare frodi ed elusioni: aumentano infatti le limitazioni e i documenti richiesti, con un conseguente prolungamento dei tempi di accettazione. La ripartenza non è stata dunque facile tant’è che il legislatore ha dovuto posticipare ulteriormente la scadenza del 7 aprile.


Indice:

  1. Superbonus 110%: gli ultimi chiarimenti riattivano le procedure
  2. Superbonus 110%: la regolamentazione di Poste Italiane
  3. Superbonus 110%: la ripartenza in salita


1. Superbonus 110%: gli ultimi chiarimenti riattivano le procedure


Il 7 marzo Poste Italiane ha finalmente ripristinato la procedura di acquisto dei crediti fiscali conseguibili tramite Superbonus 110%. Il meccanismo riparte grazie alle ultime chiarificazioni prodotte dal legislatore sui limiti alle cessioni del credito derivante dal Superbonus.

Il D.L. 13/2022, c.d., Antifrodi 2, ha introdotto vari correttivi al Decreto Sostegni ter (D.L. 4/2022) il quale aveva realizzato, tramite l’eliminazione delle cessioni multiple, una stretta eccessiva all’acquisto del credito.

La ratio di suddetta limitazione era quella di contrastare le frodi che affliggono il mondo Superbonus: le cessioni multiple, ad esempio, sono di fatto utili per dissimulare l’origine dei crediti. Tale intervento ha però portato ad un blocco cantieristico costringendo il governo a tornare sui suoi passi. Ciò ha contribuito a realizzare sul tema un atteggiamento schizofrenico fatto di continui e profondi interventi normativi, che sembra aver trovato pace solo con il D.L. 13/2022.

A seguito delle più recenti innovazioni normative, le cessioni dei crediti del Superbonus potranno essere al massimo tre e quelle dopo la prima saranno consentite soltanto tra banche o istituti di credito sottoposti a vigilanza della Banca d’Italia. Inoltre, il decreto correttivo alla regolamentazione del Superbonus ha introdotto un codice identificativo unico, codice che dovrà essere riportato per le cessioni successive alla prima in modo da evitare la frammentazione del credito e la conseguente proliferazione dei cessionari.


2. Superbonus 110%: la regolamentazione di Poste Italiane

Conseguentemente a tali specificazioni Poste Italiane ha ripreso ad acquisire i crediti d’imposta.

Tale possibilità è però ad oggi riservata unicamente ai soggetti che hanno sostenuto direttamente i lavori (le c.d., prime cessioni), ossia ai soggetti che hanno sostenuto i costi dei lavori rientranti nel Superbonus.

Poste ha altresì stabilito che valuterà esclusivamente quelle domande di cessione dove il cedente si sia avvalso di un intermediario. Oltre a ciò, la società ha aumentato la documentazione richiesta, che passa da 3 a 6 documenti.

Ad oggi infatti, per l’acceso alla procedura di cessione del credito derivante dal Superbonus mediante Poste, l’utente proponente oltre a:

  1. copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti, alla
  2. copia del modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta
  3. copia di una dichiarazione del medesimo Intermediario Fiscale, dovrà produrre anche
  4. copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento,
  5. copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile e
  6. copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta.

Questo irrigidimento della procedura produrrà, inevitabilmente, un allungamento dei tempi di accettazione che, secondo Poste, potrà arrivare anche a due mesi e mezzo.


3. Superbonus 110%: la ripartenza in salita

La ripartenza della procedura di acquisto dei crediti fiscali derivanti dal Superbonus è stata segnata da alcune critiche conseguenti l’esclusione, dal procedimento reintrodotto da Poste, delle spese sostenute durante il 2021. Per le suddette spese l’alternativa percorribile parrebbe essere l’utilizzo della prima quota della detrazione spettante in dichiarazione dei redditi 2022, strada però non percorribile per gli incapienti.

Di fronte a suddette criticità il legislatore è stato nuovamente costretto a modificare la scadenza per l’inoltro all’Agenzia delle Entrate della comunicazione relativa alla cessione del credito. Tramite l’approvazione da parte della Commissione Bilancio del Senato, durante i lavori per la conversione in legge del decreto Sostegni ter, di un emendamento, il termine passerà del 7 al 29 aprile. Ovviamente l’ufficialità della proroga dovrà attendere il completamento dell’iter di approvazione della legge di conversione che si concluderà entro il prossimo 28 marzo.

Le truffe hanno dunque sensibilmente irrigidito e reso più complesso l’accesso al Superbonus 110%; ancora una volta l’abuso di pochi incrina il diritto di molti.