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Ucraina: la Cina è davvero contro la guerra?

telefonata tra i ministri degli esteri delle rispettive nazioni
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Ucraina: la Cina è davvero contro la guerra?

Cambio di rotta della Cina: la guerra in Ucraina va deplorata. Queste ieri le dichiarazioni del ministro degli esteri cinese Wang Yi durante una telefonata svoltasi con il ministro degli esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba.

Dichiarazioni forti e inattese, queste della Cina sull’Ucraina, che arrivano in un momento topico dei (possibili) colloqui di pace diplomatici attivati da Russia e Ucraina che dovrebbero svolgersi forse già oggi al confine tra Polonia e Bielorussia.

Aspetto importante e non trascurabile è la trascrizione del contenuto della telefonata, che è risultato il medesimo riportato sia da Ucraina che da Cina. Dato fondamentale, visto che i colloqui, di solito, sono sempre riportati in maniera diversa (e più conveniente) dalle varie parti in gioco.

Stavolta, invece, tra Ucraina e Cina convergenza totale: no alla guerra è il messaggio.

La Cina, poi, si è detta “pronta a svolgere un ruolo nella ricerca di un cessate il fuoco tra Kiev e Mosca” per favorire la pace, unica via per la risoluzione di un conflitto tra Paesi sovrani.
 

Ucraina: le parti salienti della telefonata tra il ministro ucraino e quello cinese

La Cina si è detta "estremamente preoccupata per le conseguenze per i civili": "Occorre rispettare l'integrità territoriale e la sovranità di tutti i Paesi".

La Cina ha poi invitato ’"Ucraina e Russia a trovare una soluzione attraverso i negoziati".

Dal canto suo, l’Ucraina ha domandato una mediazione cinese per il cessate il fuoco immediato.

Ancora:  la Cina sostiene “tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica” e ha chiesto “il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi”.

Inoltre, occorre “adoperarsi per forgiare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile in modo da raggiungere una pace e una stabilità durature per il continente europeo", visto che “non si può guadagnare nulla fomentando una nuova guerra”.

Dunque cambio vero della posizione sulla guerra in Ucraina da parte della Cina? E che conseguenze potrà avere sul conflitto in corso? Putin sarà sempre più solo? E come reagirà? Farà davvero sul serio o si tratta soltanto di un atteggiamento per calmare le acque e preparare il terreno all'operazione Taiwan?

Sono molti gli interrogativi, e tante le aspettative da questa presa di posizione cinese.

Chiudiamo soltanto ricordando che per ora l’unico dato certo è l’astensione della Cina al voto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di condanna dell'aggressione militare nei confronti dell'Ucraina.

Dunque la Cina deplora il conflitto in Ucraina, certo. Ma a scoppio ritardato (e forse non tanto esplosivo).