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Vaiolo delle scimmie: sei casi in Italia

L’Europa trema.
Vaiolo delle scimmie
Vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie non si ferma. Nonostante la presenza dei vaccini, il vaiolo delle scimmie continua a diffondersi rapidamente. La Spagna, l’Italia, Portogallo, Germania ma soprattutto il Regno Unito. Appare sotto controllo ma non bisogna rischiare. Il covid- 19 non è stato ancora debellato e l’Europa, se non il Mondo intero, sta per iniziare una guerra su due fronti: covid-19 e vaiolo delle scimmie.

 

Vaiolo delle scimmie in Italia

Sono sei i casi di vaiolo delle scimmie che sono stati confermati in Italia.  L’istituto Spallanzani ha specificato che “un quinto caso, con caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti, è stato notificato oggi dall’Istituto Spallanzani. Sono in corso gli accertamenti su altri casi sospetti”.

In Lombardia è stato segnalato il primo caso di positività nella serata del 24 maggio 2022.

Inoltre, i ricercatori hanno “completato la prima fase dell’analisi della sequenza del Dna del Monkeypox virus dei primi tre casi italiani”.

I ricercatori hanno individuato i campioni positivi che “sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (HA), che consente l’analisi filogenetica”.

Dagli studi effettuati risulta che i campioni sono simili al ceppo dell’Africa Occidentale “con una similarità del 100% con i virus isolati in Portogallo e Germania. Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus “paneuropeo”.

Tale ceppo è connesso ai focolai dei vari paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie.

 

Vaiolo delle scimmie in Europa

Il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo rapidamente in tutta Europa. I positivi al vaiolo delle scimmie in Spagna sono aumentati da 16 a 36. Si tratta di capire se i casi individuati siano correlabili allo stesso ceppo che si è manifestato in Italia

Ma il numero continua a crescere anche in relazione ai casi sospetti. Infatti, fino ad ora i casi sospetti di vaiolo delle scimmie sono circa 88 di cui 35 sono stati messi da parte.

In Inghilterra invece il numero dei casi di vaiolo delle scimmie è di 56 positivi.

 

Vaiolo delle scimmie: quali sono i rimedi

La rivista Science ricorda che vi sono 2 vaccini contro il vaiolo. Questi vaccini potrebbero essere utilizzati anche per combattere il vaiolo delle scimmie in quanto ritenuti compatibili.

I vaccini sono:

  • Uno prodotto dalla Emergent BioSolution, un’azienda americana;
  • Il secondo dall’azienda europea Bavarian Nordic, con sede in Danimarca.

L’articolo evidenzia che i due vaccini disponibili in Europa e Nord America, al momento non vengono somministrati.

Ma sono soltanto questi rimedi al vaiolo?

No, esistono anche altri farmaci antivirali non specifici che sono attivi ed efficaci.

Ad oggi, dunque, sono soltanto due i vaccini antivaiolo disponibili, capaci di proteggere anche dal vaiolo delle scimmie.

Quello dell’americana Emergent BioSolutions che è considerato simile al vaccino utilizzato durante la campagna degli anni 90 e può ancora causare reazioni gravi e persino la morte nelle persone che hanno un sistema immunitario compromesso.

Il secondo vaccino usa una forma non   replicante di Vaccini, ossia un virus molto simile a quello del vaiolo. Tale vaccino produce un numero inferiore di effetti collaterali rispetto al vaccino americano. Inoltre, tale vaccino è stato ritenuto   quale unico   approvato per il vaiolo delle scimmie.

 I due vaccini possono prevenire la malattia anche se usati fino a 4 giorni dall’esposizione al virus. Ciò significa che potrebbero essere usati per proteggere i soggetti entrati a contatto con gli infetti. Tuttavia, al momento non è stato prescritto l’uso di vaccini anti vaiolo delle scimmie.  Soltanto, in Inghilterra è stata disposta la distribuzione dei vaccini ai contatti a rischio di vaiolo delle scimmie.

 

Il vaiolo delle scimmie: la risposta inglese

Il Regno Unito ha disposto la vaccinazione dei contatti ad alto rischio per il vaiolo delle scimmie. “Fino alle 10 del 23 maggio, oltre 1.000 dosi di” vaccino anti-vaiolo “Imvanex sono state fornite, o stanno per esserlo, alle strutture del Servizio sanitario nazionale. Nel Regno Unito – si legge in una nota dell’agenzia per la sicurezza sanitaria (Ukhsa) – rimangono oltre 3.500 dosi di Imvanex”.

I team UKHSA, che si occupano di prevenzione, stanno contattando le persone ritenute a rischio e stanno consigliando loro di restare in isolamento domiciliare per massimo 3 settimane.

  La Ukhsa ritiene di avere “acquistato forniture di un vaccino sicuro contro il vaiolo”, che “viene offerto ai contatti stretti identificati di persone alle quali è stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie, per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi”.

 

Il vaiolo delle scimmie: la storia

Il vaiolo nel passato è stato un vero e proprio flagello. Ha ucciso il 30% delle persone infette. Tuttavia, grazie ad una diffusa campagna vaccinale posta in essere tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso il vaiolo è stato debellato. Eccetto i campioni di vaiolo esistenti in laboratorio, esso è l’unico agente patogeno che nella storia è stato eliminato.

Negli anni 70 la riduzione evidente di casi di vaiolo ha indotto alla graduale riduzione nella produzione e

somministrazione dei vaccini in quanto gli effetti collaterali del trattamento avevano oramai superato i potenziali benefici.

Inoltre, furono registrati circa un decesso per ogni milione di vaccinati al vaiolo.

 Da allora la produzione si è interrotta.