Vino: arriva la F per dire che è pericoloso
Vino: arriva la F per dire che è pericoloso
Hercherg attacca il vino e le sostanze contenenti alcol. Ma la novità assoluta sarà l’introduzione di un nuovo colore come fondo dell’etichetta della lettera F: il colore nero. Tuttavia, la domanda da porci è: quanto affermato da Hercherg è vero? La polemica sorta su tale argomento permette di evidenziare profili di diversa natura: salute, economia, lavoro.
Il vino sarà F nel sistema Nutriscore
Verrà apposta la lettera F sull’etichetta delle bottiglie di vino. Essa potrà testimoniare la massima pericolosità della bevanda. Si adotta la lettera F nel sistema Nutri score, ossia l’etichetta a semaforo.
Fino ad ora l’unico sistema operante da Serge Hercherg, permetteva di classificare le pietanze in una scala di pericolosità: da A fino ad E. Hercherg ha introdotto una nuova lettera nel sistema Nutri score. Si tratta della lettera F. La lettera F sarà stampata in campo nero. Sarà questo il simbolo della particolare pericolosità del prodotto.
Lettera F nel sistema Nutriscore: quali sono i prodotti che risultano pericolosissimi per la salute?
La lettera F posta sull’etichetta a campo nero testimonia la massima pericolosità del prodotto. Hercherg ha ritenuto che gli alimenti e le bevande, qualificati come più pericolosi per la salute umana, sono quelli che contengono alcol. Ma se la percentuale di alcol è bassa il prodotto come deve essere considerato?
Il prodotto deve essere considerato pericoloso nonostante abbia una percentuale di alcol molto bassa. Quindi, vino, birra e altri prodotti contenenti alcol devono essere considerati pericolosi e per tale motivo da contrassegnare con la lettera F.
Il nutri score è un’etichetta che classifica i prodotti alimentari e le bevande e per il vino con lettere e colori
Si tratta di un algoritmo che calcola un punteggio e attribuisce un valore agli elementi pericolosi, come energia, acidi grassi, zuccheri, sodio. Secondo Hercherg tutte le bevande contenenti alcol dovranno essere inserite nell’elenco delle sostanze pericolose. Ci sono anche pietanze favorevoli, come verdura, legumi, frutta o proteine. Il nuovo colore per le sostanze pericolosissime è il nero. Fino ad oggi le categorie erano 5, dalla A alla E. Alla A era attribuito il colore verde, mentre alla E quello rosso.
La Francia di Macron e la lettera F del sistema Nutri score.
Gian Marco Centinaio: “Vorrei sapere cosa pensa il presidente francese Macron dell’ultima proposta lanciata dagli ideatori del Nutri score, che adesso suggeriscono di mettere addirittura una F nera a tutte le bevande che contengono una quantità anche minima di alcol. Il presidente francese è d’accordo?”
Appare evidente che il sottosegretario alle Politiche agricole non sia d’accordo con la scelta di Hercherg di qualificare come pericolose (F) tutte le bevande contenenti alcol, seppur in minima parte.
Centinaio ha ricordato la scelta del presidente francese di firmare un lungo elogio del vino; esso, infatti, è stato definito parte integrante dell’essere francese e inscindibile dalla loro arte di vivere.
È evidente l’importanza del vino per l’economia francese, poiché sono circa 500.000 i lavoratori che operano in tale settore. Il vino è il simbolo della cultura francese ma anche italiana.
Il presidente Macron non promuove il consumo sconsiderato di vino o alcol, bensì quello moderato e consapevole .
Ma se Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole ha espresso parere contrario alla lettera F del sistema Nutri score, cosa ha fatto il presidente di Federvini?
L’attacco di Micaela Pallini, presidente di Federvini, è stato molto duro. Indicare come pericolo la minima percentuale di alcol posto nelle bottiglie di vino e qualificarle con la lettera F del sistema Nutri score “è un vero affronto all’intelligenza dei consumatori oltre che rappresentare uno schiaffo per un comparto che rappresenta, da secoli, non solo una ricchezza economica, ma soprattutto un modello di vita e civiltà.
Etichettare in rosso, o addirittura in nero come nel nostro caso, un cibo o una bevanda, significa mettere alla gogna e criminalizzare un prodotto senza associarlo alle modalità o occasioni di consumo”.
L’Italia e la lettera F del sistema Nutri score
Albiera Antinori, presidente del gruppo Vino di Federvini, sostiene che “questo approccio ostile al mondo del vino è l’ennesima espressione di una vera e propria crociata insensata e irresponsabile verso un fondamentale comparto del nostro Paese, fatto di prodotti agricoli, di qualità, di unicità, di denominazioni di origine, e ci lascia veramente perplessi e preoccupati.”.
L’appello di Antinori è alle istituzioni. Il presidente del gruppo Vino auspica che si possa tutelare, in modo forte e chiaro, un settore fondamentale per il nostro paese.
Paolo Di Stefano, rappresentante delle relazioni internazionali della Coldiretti, ha affermato che “tutte le nostre eccellenze sarebbero etichettate dalla D in giù. Formaggi e prosciutti, ad esempio, contengono elevate quantità di grasso e sale, ma sono alimenti di per sé sani: dipende sempre dalla quantità che se ne mangia”.
Molto più duro è stato l’attacco della Cia- Agricoltori italiani. “Suggerire di classificare come pericolose tutte le bevande alcoliche perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol, è davvero grave e intollerabile”.
Bisogna distinguere tra abuso di sostanza alcoliche, da condannare sempre e comunque, e consumo moderato. Qualificare con la lettera F e quindi come pericoloso un qualsiasi prodotto significa condannare il consumo di quel prodotto, le tradizioni e la qualità. Anche in questo caso l’intervento delle istituzioni politiche appare necessario, al fine di garantire una tutela per tutte quelle attività che operano in un determinato settore. Il settore agroalimentare italiano vale circa 220 miliardi, di cui le indicazioni di origine e di qualità (DOP e IGP) incidono per l’11%.
Brondelli di Confagricoltura prevede che “alla fine di quest’anno, l’export di settore potrebbe raggiungere il livello record di 50 miliardi di euro”, per tale motivo “l’intero sistema merita di essere tutelato nei confronti del Nutri-Score”.
Quando si pongono delle iscrizioni sulle etichette dei prodotti è necessario dire il vero.
Le informazioni devono essere chiare, di facile lettura e soprattutto non artefatte. Si tende a confondere tra informazione e condizionamento.
Chi informa fornisce non dati ma chiavi di lettura per la comprensione dei dati.
Chi condiziona impone, direttamente o indirettamente, la propria visione o il proprio pensiero.
Le etichette devono informare e non condizionare, poiché la scelta dei consumatori deve essere libera e cosciente. Informazioni poco attendibili, assenza di fondamento scientifico e condizionamento dei consumatori: è questo quanto emerge dal convegno “Science Vs Ideology – Beyond the NutriScore” organizzato da Competere.eu, think tank europeo promotore dell’unica piattaforma italiana di discussione super partes e scientifica sulla sustainable nutrition. I protagonisti di tale convegno sono : il Dott. Francesco Visioli,dell’Università di Padova e il Dott. Ramon Estruch, dell’Università di Barcellona.
Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri, ha evidenziato che il Nutri-Score penalizzerebbe senza basi scientifiche la dieta mediterranea. La lettera F sulle etichette nere è un chiaro attacco al Made in Italy.
La lettera F del sistema Nutri score condiziona il libero mercato.
È evidente che attaccare prodotti tipici di un paese con mere applicazioni di lettere, colori ed etichette significa minare l’economia di un paese. L’Italia si fonda sui prodotti della terra, conosciuti nel mondo intero: Prosciutto di Parma, mozzarella di bufala, Parmigiano reggiano.
Ecco, qualificare questo o quel prodotto con la lettera del sistema Nutri score o con l’etichetta rossa o nera per indicarne la pericolosità significa operare, in modo incondizionato, un filtro negativo nel mercato. In questo modo il libero mercato viene alterato. Oggi sono le bevande alcoliche poste al centro dell’attacco di Serge Hercherg, ma domani cosa sarà il bersaglio?
È evidente che colpire un prodotto significa colpire l’economia legata a quel prodotto.
Colpire un prodotto significa colpire coloro che lavorano in quel settore produttivo.
Colpire un prodotto significa creare dei favoritismi nel mercato, aiutando indirettamente i produttori che operano in altri settori commerciali. In questo modo si influenza la scelta di coloro che acquistano un prodotto e per tale motivo il mercato produttivo ne risente in modo negativo.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha evidenziato la sua evidente preoccupazione, poiché il rischio è che i colori del Nutri-Score “vengano erroneamente percepiti come valutazioni assolute sulla salubrità di un determinato prodotto, che prescindono dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato”.
Numerose sono le petizioni che saranno presentate alle istituzioni europee competenti.