Antitrust: non c’è conflitto di interessi per questione decoder nei confronti del Presidente del Consiglio

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 10 maggio 2006, ha deliberato che il Presidente del Consiglio non ha violato l’articolo 3 della legge sul conflitto di interessi relativamente alla norma sui contributi statali destinati all’acquisto di decoder televisivi inserita nella legge Finanziaria 2006. Il procedimento era stato aperto il 22 dicembre 2005 anche nei confronti delle società Mediaset, RTI e Solari.com, dopo la segnalazione di alcuni parlamentari.

Nel corso dell’istruttoria l’Autorità ha dovuto valutare se la concessione del contributo in esame, derivante da un preciso atto di governo riconducibile direttamente al Presidente del Consiglio, fosse idonea a determinare un privilegio specifico a favore delle predette società sul mercato della TV a pagamento e su quello dei decoder digitali, con danno per l’interesse pubblico.

Queste le conclusioni dell’Antitrust:
a) che la previsione legislativa del contributo per l’acquisto dei decoder è riconducibile alla responsabilità del Presidente del Consiglio, poiché sul maxi-emendamento al disegno di legge finanziaria 2006, è stata posta questione di fiducia, con delibera del Consiglio dei Ministri (intervenuta il 14 dicembre 2005). Data l’importanza della questione di fiducia per il Governo, la riferibilità al Presidente del Consiglio non viene meno con la sua assenza durante la deliberazione;
b) che deve escludersi, per difetto di un vantaggio patrimoniale specifico e preferenziale e per assenza di un danno all’interesse pubblico, la sussistenza, nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, di una situazione di conflitto d’interessi, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 215/04, in relazione all’adozione delle disposizioni della legge finanziaria per il 2006 che prevedono l’erogazione di contributi statali per l’acquisto di decoder digitali;
c) che deve conseguentemente escludersi la violazione dell’art. 6, comma 8, della legge n. 215/04 da parte delle imprese facenti capo al Presidente del Consiglio dei Ministri o a suoi parenti entro il secondo grado.

(Autorità garante della concorrenza e del mercato, Provvedimento 10 maggio 2006: Contributi decoder TV).

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 10 maggio 2006, ha deliberato che il Presidente del Consiglio non ha violato l’articolo 3 della legge sul conflitto di interessi relativamente alla norma sui contributi statali destinati all’acquisto di decoder televisivi inserita nella legge Finanziaria 2006. Il procedimento era stato aperto il 22 dicembre 2005 anche nei confronti delle società Mediaset, RTI e Solari.com, dopo la segnalazione di alcuni parlamentari.

Nel corso dell’istruttoria l’Autorità ha dovuto valutare se la concessione del contributo in esame, derivante da un preciso atto di governo riconducibile direttamente al Presidente del Consiglio, fosse idonea a determinare un privilegio specifico a favore delle predette società sul mercato della TV a pagamento e su quello dei decoder digitali, con danno per l’interesse pubblico.

Queste le conclusioni dell’Antitrust:
a) che la previsione legislativa del contributo per l’acquisto dei decoder è riconducibile alla responsabilità del Presidente del Consiglio, poiché sul maxi-emendamento al disegno di legge finanziaria 2006, è stata posta questione di fiducia, con delibera del Consiglio dei Ministri (intervenuta il 14 dicembre 2005). Data l’importanza della questione di fiducia per il Governo, la riferibilità al Presidente del Consiglio non viene meno con la sua assenza durante la deliberazione;
b) che deve escludersi, per difetto di un vantaggio patrimoniale specifico e preferenziale e per assenza di un danno all’interesse pubblico, la sussistenza, nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, di una situazione di conflitto d’interessi, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 215/04, in relazione all’adozione delle disposizioni della legge finanziaria per il 2006 che prevedono l’erogazione di contributi statali per l’acquisto di decoder digitali;
c) che deve conseguentemente escludersi la violazione dell’art. 6, comma 8, della legge n. 215/04 da parte delle imprese facenti capo al Presidente del Consiglio dei Ministri o a suoi parenti entro il secondo grado.

(Autorità garante della concorrenza e del mercato, Provvedimento 10 maggio 2006: Contributi decoder TV).