x

x

Basta Covid! I 10 musical da vedere (e sentire)

Le isole nei miei scaffali
Musical
Musical

In tempi di domiciliazione forzata la casa ha una visione diversa. E anche la distribuzione e l’ordine delle cose assumono un aspetto che, col passare del tempo, non corrispondono più alla visione della vita e della quotidianità attuale. Allora provi a dare una collocazione con criteri diversi. Mi sono ritrovato così davanti ai miei scaffali dove negli anni ho raccolto un numero a tre cifre, che rasenta le quattro, tra libri, cd e dvd. E mi sono messo a fare un gioco: invece di dividerli per categorie (tutti i libri insieme, tutti i cd insieme e così anche i dvd) e di conseguenza in ordine alfabetico, ho provato a riunire le storie.

Cosa vuol dire riunire una storia?

La nostra cultura e la nostra educazione interiore, etica e morale, si sono formate sui classici.

I classici sono quelle storie che col tempo hanno assunto una immortalità e sono diventati un patrimonio mondiale per l’umanità, in tutte le lingue e in tutte le culture.

In quale parte del mondo non si conosce la storia di Romeo e Giulietta o quella di Don Chisciotte?

Ecco, forse avete già capito quale criterio ho utilizzato per dare un mio ordine a quelle storie che mi hanno formato.

Nei miei scaffali ho creato piccole isole mettendo accanto tutte le versioni in supporti diversi che raccontano quelle storie su cui prima ho fantasticato come lettore e poi ho ritrovato nelle varie versioni musicali, teatrali e cinematografiche (e anche in versione fumetto, altra mia piccola passione). E ho scoperto che molte di queste storie sono state trasposte anche in un genere di spettacolo a me più familiare per motivi professionali, il musical.

Vi voglio portare con me in giro per questo arcipelago. Siete pronti?

Partiamo dall’isola più grande.

Ho citato poco fa come prima storia universale quella shakespeariana di “Romeo e Giulietta” e ci vorrebbe un libro intero per elencare tutte le sue versioni esistenti.

Qui non posso non proporvi la versione che il grande musicista Leonard Bernstein ne fece alla fine degli anni ‘50 trasportando la storia dei due giovani amanti da Verona ai bassifondi di New York. “West Side Story” divenne lo spartiacque tra il musical tradizionale e quello moderno e il successo fu tale che la versione cinematografica, che venne fatta nel 1961, vinse ben dieci Oscar. Io posseggo due versioni del testo teatrale, almeno quattro o cinque dvd di vari film o spettacoli teatrali e circa una decina tra cd e vinili del musical.

Shakespeare è forse l’autore più saccheggiato; vale la pena ricordare anche un altro titolo fondamentale datato 1948, “Kiss me Kate”, con le musiche del grande Cole Porter e ispirato a La bisbetica domata”. Divertimento assicurato nella versione cinematografica e nelle canzoni che riconoscerete di sicuro, perché molte di loro sono diventate nel tempo standard della musica jazz e non solo.

La mia seconda isola più corposa è quella dedicata a un personaggio di una statura tale da essere diventato un modo di dire per definire un paladino della cause perse: “Don Chisciotte della Mancha” di Miguel Cervantes. Anche qui le versioni di qualsiasi genere si sprecano. Nel 1965 debuttò la versione musical col titolo “Man of La Mancha” che ebbe un grande successo in tutto il mondo. La versione francese fu tradotta dal grande chansonnier Jacques Brel e al cinema nel 1972 fu interpretata da Peter O’Toole e dalla nostra Sophia Loren. Peccato non sia mai stato portato in scena nel nostro paese.

Nell’arcipelago dei classici per ragazzi, che quelli della mia generazione compravano nelle edicole in fascicoli settimanali, ho dato una spazio importante alla triste storia di “Oliver Twist”. Divorato il romanzo di Dickens volli vedere anche la versione cinematografica tratta dal musical dello stesso anno (1960). “Oliver!” vinse cinque premi Oscar e dopo tanti anni riascoltare anche solo alcune delle sue canzoni mi riporta alle prime commozioni di bambino.

Una isolona per dimensioni cartacee e per periodo storico raccontato è quella dedicata al capolavoro di Victor Hugo “I miserabili”, una delle letture più importanti e affascinanti della mia vita. E quando nel 1986 ne venne fatto un musical nel West End londinese non vi nascondo le mie perplessità, perché ritenevo impossibile racchiudere quella grande storia in due ore di spettacolo peraltro interamente cantato. Invece avevo torto, perché la versione musical de “Les Misérables”,  dopo 34 anni, va in scena ancora oggi e tutti i giorni ininterrottamente dalla prima, facendo registrare sempre il tutto esaurito. Rappresentato in tutto il mondo, nel 2012 ha avuto anche una versione filmica assolutamente da non perdere.

Ognuno di noi ha storie che fin da bambino hanno suscitato paura e terrore e quella che merita un’isola speciale è quella raccontata da Robert Louis Stevenson ne “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Quanta paura immaginando Hyde e poi vedendo le numerose versioni sul grande schermo. E anche la versione musical “Jekyll and Hyde” del 1990 merita una visione e un ascolto speciale.

Le mie isole si fanno sempre più piccole come dimensioni, ma non come importanza.

Dal punto di vista cronologico arriviamo al ventesimo secolo con libri che raccontano storie più vicine ai nostri tempi.

Lo scrittore tedesco Frank Wedekind dovette aspettare ben 15 anni (1891-1906) prima che venisse messo in scena il suo Risveglio di primavera”, feroce critica alla cultura oppressiva riguardo al sesso nella Germania di fine Ottocento. Pubertà, stupro, aborto, abuso minorile, omosessualità e suicidio sono temi che allora fecero scattare la censura. Anche la versione musical del 2006 “Spring awakening” ha suscitato critiche, ma senza scalfire l’enorme successo di questo piccolo capolavoro. Ve lo consiglio.

Censura, violenza, tortura sotto una dittatura sudamericana sono i temi del libro di Manuel Puig  “Il bacio della donna ragno” del 1976. Storia forte che, oltre alla versione teatrale adattata dallo stesso Puig, ha avuto nel 1985 quella cinematografica con la regia di Hector Babenco che fece vincere il premio Oscar come miglior attore a William Hurt nel ruolo dell’omosessuale Molina.

Nel 1992 i due grandi autori di musical Kander & Ebb (loro successi “Cabaret” e “Chicago”) ne fecero una meravigliosa versione “Kiss of the spider woman” vincitrice di ben sette Tony Award.

Anche la letteratura statunitense ha dato ispirazione a musical di successo.

“Ragtime”, romanzo del 1974 di E.L.Doctorow, racconta l’intreccio di persone celebri e comuni nella New York dei primi del ‘900 nel periodo in cui il ragtime dettava il ritmo alla città. Anche qui potere, violenza e discriminazioni razziali fanno da sfondo a una epopea che, oltre al romanzo, venne ben rappresentata, sempre con lo stesso titolo, anche nel film di Milos Forman del 1981 e nella versione musical che debuttò a Broadway nel 1996. Andate a cercare le musiche e le canzoni di questo musical e scoprirete melodie di cui vi innamorerete perdutamente.

Il mio arcipelago di storie, emozioni e personaggi, che sono diventati parte di me stesso e della mia cultura, potrebbe terminare qui, ma prima di chiudere voglio almeno segnalarvi un musical tratto dalla letteratura del nostro Paese e che per me rappresenta un capolavoro assoluto.

Nel 1869 uno scrittore minore del nostro Ottocento italiano, Iginio Ugo Tarchetti, ai più sconosciuto, pubblicò “Fosca” considerato il suo capolavoro. Si racconta di un giovane ufficiale che abbandona la sua clandestina relazione con una donna sposata per una divorante passione per una donna non bella e molto malata. Questa storia affascinò il nostro regista Ettore Scola che   nel 1981 ne realizzò una famosa versione cinematografica che a sua volta ispirò il più grande compositore di musical vivente, Stephen Sondheim, a realizzarne nel 1994 una sua singolare e affascinante versione in musical dal titolo “Passion”.

Spero che la navigazione in queste mie fantasiose isole culturali vi abbia incuriosito e vi possa spingere a conoscere meglio questi musical. Ne sarete arricchiti come è successo a me che ho avuto anche il piacere di portare in scena, nelle vesti di regista, alcuni di questi capolavori.

Che l’emozione sia con voi. Buona navigazione.