Basta Covid! I dieci dipinti per risollevarsi l’animo
In questi tempi di quarantena, un po' di bellezza può aiutarci.
Ecco una mia personale selezione di opere d'arte adatte a questi giorni sospesi.
Carlo Carrà, La stazione di Milano, 1909 – 11
Ben più (e oltre) di una banale scena di vita quotidiana dell’incipiente modernità: il divisionismo filamentoso e colorato sprigiona un flusso ad alta temperatura, quasi un vento nucleare. La materia si scioglie in energia e l'energia dà forma alla materia. Come andava meditando Albert Einstein in quegli anni (...delle cui intuizioni ovviamente Carrà nulla sapeva).
Claude Monet, Filare di pioppi, 1891 ca.
Il parossismo retinico del pittore impressionista, quasi patologica, dissolve le forme nello spettro della luce, in una strabiliante fantasmagoria che conclude in modo sublime il secolare ciclo della mimesis figurativa occidentale.
Ensor, Ingresso di Cristo a Bruxelles,1888
Le maschere della comedie humaine del gran teatro del mondo affollano un evento incredibile ed immanente, tra utopie umanitaristiche, sentimento religioso, e polemica sociale.
Ernst Ludwig Kirchner, Cinque donne in strada, 1913
Forme pungenti, piani sdruccioli per una scena quotidiana interiorizzata nel mal di vivere e nell’angoscia dei tempi, e nel presentimento di un dramma epocale.
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il sole nascente, 1904
Un evento ciclico e solenne che ritma da sempre il nostro abitare sul questa terra, diventa occasione di studio della natura della luce e “sole dell’avvenire” speranza per un futuro migliore.
Hermann Nitsch - Theatre of Orgies and Mysteries 1 (1998)
Nell’epoca del cosiddetto “postmoderno” un tempo circolare mette insieme riti arcaici e performances contemporanee. Il sangue sacrificale (ovviamente non umano) e la messa in scena del immolazione sono la catarsi verso il male del mondo.
Otto Mueller, Coppia sulla spiaggia, 1915
Un artista tedesco di etnia sinti, affascinato dal carattere del meticciato, mette in posa in modo minimale e araldico due fanciulle esotiche in una composizione straordinariamente attuale.
Scipione (Gino Bonichi) , Il ponte degli angeli, 1930
Una Roma onirica ove tutto si fa sangue, carne e vita, per un uomo costretto dalla malattia a lunghi soggiorni nell’asettico candore del sanatorio.
Scipione, Uomini che ascoltano, 1932
Agli esordi della vulgata fantascientifico-aerospaziale uomini, o ectoplasmi, in contatto con realtà misteriose.
Toulouse-Lautrec, 1894 Al Salon della rue de Moulins
Uno sguardo equanime e sereno non sul, ma addirittura all’interno del demi-monde , tra deboscio, lussuria prezzolata, umanità e miserie quotidiane.