Cassazione Civile: danno da illegittimo protesto

In una causa relativa al rimborso delle spese e al risarcimento dei danni subiti da una società per l’illegittimo protesto di titoli di credito (quattro assegni) emessi nei limiti dell’affidamento concesso dalla banca e prima che il rapporto di credito fosse risolto, la Corte ha escluso il diritto al risarcimento dei danni a favore della società ricorrente in quanto “la semplice illegittimità del protesto, pur costituendo indizio in ordine alla esistenza di un pregiudizio alla reputazione .. non è di per sé sufficiente per la liquidazione del danno”, per la quale il danneggiato è tenuto a dimostrare la gravità della lesione subita e la non futilità delle sue conseguenze, anche mediante presunzioni semplici (Cassazione 25 marco 2009, n. 7211, Sezioni unite sentenza n. 26972 del 2008).

Pertanto, diversamente da quanto affermato in passato dalla stessa Corte, la provata illegittimità del protesto e il potenziale pregiudizio derivante dall’iscrizione nel bollettino dei protesti non sono più di per sé la prova della lesione del diritto all’immagine.

Occorrerà pertanto “dimostrare che proprio il protesto (non dovuto) di quei quattro specifici assegni, in aggiunta al legittimo protesto degli altri, ha inciso negativamente in modo significativo sull’immagine e sulla reputazione della medesima società”.

(Corte di Cassazione - Sezione Civile, Sentenza 8 settembre 2011)

[Dott.ssa Luciana Di Vito]

In una causa relativa al rimborso delle spese e al risarcimento dei danni subiti da una società per l’illegittimo protesto di titoli di credito (quattro assegni) emessi nei limiti dell’affidamento concesso dalla banca e prima che il rapporto di credito fosse risolto, la Corte ha escluso il diritto al risarcimento dei danni a favore della società ricorrente in quanto “la semplice illegittimità del protesto, pur costituendo indizio in ordine alla esistenza di un pregiudizio alla reputazione .. non è di per sé sufficiente per la liquidazione del danno”, per la quale il danneggiato è tenuto a dimostrare la gravità della lesione subita e la non futilità delle sue conseguenze, anche mediante presunzioni semplici (Cassazione 25 marco 2009, n. 7211, Sezioni unite sentenza n. 26972 del 2008).

Pertanto, diversamente da quanto affermato in passato dalla stessa Corte, la provata illegittimità del protesto e il potenziale pregiudizio derivante dall’iscrizione nel bollettino dei protesti non sono più di per sé la prova della lesione del diritto all’immagine.

Occorrerà pertanto “dimostrare che proprio il protesto (non dovuto) di quei quattro specifici assegni, in aggiunta al legittimo protesto degli altri, ha inciso negativamente in modo significativo sull’immagine e sulla reputazione della medesima società”.

(Corte di Cassazione - Sezione Civile, Sentenza 8 settembre 2011)

[Dott.ssa Luciana Di Vito]