Cassazione Civile: la penale è sempre riducibile ad opera del giudice
La volontà contraria delle parti non impedisce che il giudice possa ridurre l’importo di una penale. La clausola penale definita come irriducibile dalle parti si scontra con il potere-dovere attribuito dall’ordinamento al giudice di intervenire per ridurre la penale nell’interesse generale dell’ordinamento.
"Occorre tenere conto che il potere di riduzione della penale ad equità è stato riconosciuto al Giudice dall’art.1384 c.c. a tutela dell’interesse generale dell’ordinamento (Cass.ss.uu.18128/2005), sicchè, trattandosi di un c.d. potere-dovere, lo stesso può essere esercitato anche d’ufficio, al fine di ricondurre l’autonomia contrattuale nei limiti in cui essa appare effettivamente meritevole di tutela ... è evidente la non correttezza giuridica della conclusione cui è giunta sul punto la Corte di merito, ritenendo che la previsione contrattuale della irriducibilità non consentisse perciò stesso la riduzione della penale in tal modo essendosi riconosciuto all’autonomia privata di paralizzare l’esercizio di un potere invece riconosciuto al Giudice nel superiore interesse dell’ordinamento".
Sentenza integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.
(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Civile, Sentenza 28 settembre 2006, n. 21066: Clausola penale - Riduzione d’ufficio - Esclusione per volontà dei contraenti - Inammissibilità).
"Occorre tenere conto che il potere di riduzione della penale ad equità è stato riconosciuto al Giudice dall’art.1384 c.c. a tutela dell’interesse generale dell’ordinamento (Cass.ss.uu.18128/2005), sicchè, trattandosi di un c.d. potere-dovere, lo stesso può essere esercitato anche d’ufficio, al fine di ricondurre l’autonomia contrattuale nei limiti in cui essa appare effettivamente meritevole di tutela ... è evidente la non correttezza giuridica della conclusione cui è giunta sul punto la Corte di merito, ritenendo che la previsione contrattuale della irriducibilità non consentisse perciò stesso la riduzione della penale in tal modo essendosi riconosciuto all’autonomia privata di paralizzare l’esercizio di un potere invece riconosciuto al Giudice nel superiore interesse dell’ordinamento".
Sentenza integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.
(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Civile, Sentenza 28 settembre 2006, n. 21066: Clausola penale - Riduzione d’ufficio - Esclusione per volontà dei contraenti - Inammissibilità).
La volontà contraria delle parti non impedisce che il giudice possa ridurre l’importo di una penale. La clausola penale definita come irriducibile dalle parti si scontra con il potere-dovere attribuito dall’ordinamento al giudice di intervenire per ridurre la penale nell’interesse generale dell’ordinamento.
"Occorre tenere conto che il potere di riduzione della penale ad equità è stato riconosciuto al Giudice dall’art.1384 c.c. a tutela dell’interesse generale dell’ordinamento (Cass.ss.uu.18128/2005), sicchè, trattandosi di un c.d. potere-dovere, lo stesso può essere esercitato anche d’ufficio, al fine di ricondurre l’autonomia contrattuale nei limiti in cui essa appare effettivamente meritevole di tutela ... è evidente la non correttezza giuridica della conclusione cui è giunta sul punto la Corte di merito, ritenendo che la previsione contrattuale della irriducibilità non consentisse perciò stesso la riduzione della penale in tal modo essendosi riconosciuto all’autonomia privata di paralizzare l’esercizio di un potere invece riconosciuto al Giudice nel superiore interesse dell’ordinamento".
Sentenza integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.
(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Civile, Sentenza 28 settembre 2006, n. 21066: Clausola penale - Riduzione d’ufficio - Esclusione per volontà dei contraenti - Inammissibilità).
"Occorre tenere conto che il potere di riduzione della penale ad equità è stato riconosciuto al Giudice dall’art.1384 c.c. a tutela dell’interesse generale dell’ordinamento (Cass.ss.uu.18128/2005), sicchè, trattandosi di un c.d. potere-dovere, lo stesso può essere esercitato anche d’ufficio, al fine di ricondurre l’autonomia contrattuale nei limiti in cui essa appare effettivamente meritevole di tutela ... è evidente la non correttezza giuridica della conclusione cui è giunta sul punto la Corte di merito, ritenendo che la previsione contrattuale della irriducibilità non consentisse perciò stesso la riduzione della penale in tal modo essendosi riconosciuto all’autonomia privata di paralizzare l’esercizio di un potere invece riconosciuto al Giudice nel superiore interesse dell’ordinamento".
Sentenza integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.
(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Civile, Sentenza 28 settembre 2006, n. 21066: Clausola penale - Riduzione d’ufficio - Esclusione per volontà dei contraenti - Inammissibilità).
