Cassazione Penale: la querela per la società necessita di idonei poteri

"La persona fisica che propone querela per conto di una società dotata di personalità giuridica ha soltanto l’onere di allegare la sua qualità di legale rappresentante della società (ma anche in questo caso la prova di tale qualità assume rilevanza nel caso che venga contestata dalla controparte). Tale allegazione può ritenersi implicita qualora deduca di ricoprire la qualità di organo amministrativo della società (trattandosi di veste astrattamente idonea alla rappresentanza in giudizio della persona giuridica). Tuttavia l’allegazione di tale potere deve essere esplicita nel caso in cui sia dichiarata la sola qualità di direttore; a maggiore ragione nel caso in esame, a fronte della contestazione ad opera del controinteressato, dal momento che l’organo cui sono attribuiti compiti di direzione interna, può ritenersi "dotato del potere di rappresentare la società, anche processualmente, nei rapporti esterni con effetti vincolanti soltanto se sussista in tal senso una specifica attribuzione statutaria, oppure un conferimento negoziale da parte dell’organo amministrativo, ovvero ancora se tale potere derivi dalla natura, che va dimostrata dei compiti affidatigli".

Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza in oggetto, integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.

(Corte di Cassazione – Sezione Seconda Penale, Sentenza 9 novembre 2006, n.37214: Querela - Poteri di rappresentanza della società querelante).
"La persona fisica che propone querela per conto di una società dotata di personalità giuridica ha soltanto l’onere di allegare la sua qualità di legale rappresentante della società (ma anche in questo caso la prova di tale qualità assume rilevanza nel caso che venga contestata dalla controparte). Tale allegazione può ritenersi implicita qualora deduca di ricoprire la qualità di organo amministrativo della società (trattandosi di veste astrattamente idonea alla rappresentanza in giudizio della persona giuridica). Tuttavia l’allegazione di tale potere deve essere esplicita nel caso in cui sia dichiarata la sola qualità di direttore; a maggiore ragione nel caso in esame, a fronte della contestazione ad opera del controinteressato, dal momento che l’organo cui sono attribuiti compiti di direzione interna, può ritenersi "dotato del potere di rappresentare la società, anche processualmente, nei rapporti esterni con effetti vincolanti soltanto se sussista in tal senso una specifica attribuzione statutaria, oppure un conferimento negoziale da parte dell’organo amministrativo, ovvero ancora se tale potere derivi dalla natura, che va dimostrata dei compiti affidatigli".

Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza in oggetto, integralmente consultabile sul Sito della Cassazione.

(Corte di Cassazione – Sezione Seconda Penale, Sentenza 9 novembre 2006, n.37214: Querela - Poteri di rappresentanza della società querelante).