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Art. 609-novies - Pene accessorie ed altri effetti penali (1)

1. La condanna o l’applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies e 609-undecies comporta:

1) la perdita della responsabilità genitoriale, quando la qualità di genitore è elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato (2);

2) l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno;

3) la perdita del diritto agli alimenti e l’esclusione dalla successione della persona offesa;

4) l’interdizione temporanea dai pubblici uffici; l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque in seguito alla condanna alla reclusione da tre a cinque anni, ferma restando, comunque, l’applicazione dell’articolo 29, primo comma, quanto all’interdizione perpetua;

5) la sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte (3)

2. La condanna o l’applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-octies e 609-undecies, se commessi nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni diciotto, 609-quater e 609-quinquies, comporta in ogni caso l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori (4).

3. La condanna per i delitti previsti dall’articolo 600-bis, secondo comma, dall’articolo 609-bis, nelle ipotesi aggravate di cui all’articolo 609-ter, dagli articoli 609-quater, 609-quinquies e 609-octies, nelle ipotesi aggravate di cui al terzo comma del medesimo articolo, comporta, dopo l’esecuzione della pena e per una durata minima di un anno, l’applicazione delle seguenti misure di sicurezza personali:

1) l’eventuale imposizione di restrizione dei movimenti e della libera circolazione, nonché il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori;

2) il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori;

3) l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti (5).

4. Chiunque viola le disposizioni previste dal terzo comma è soggetto alla pena della reclusione fino a tre anni (6).

(1) Articolo aggiunto dall’art. 10, L. 66/1996.

(2) Numero così modificato dall’art. 93, comma 1, lettera u), DLGS 154/2013, a decorrere dal 7 febbraio 2014 ai sensi di quanto disposto dall’art. 108, comma 1 dello stesso DLGS 154/2013.

(3) Comma prima modificato dalle lettere a) e b) del comma 1 dell’art. 8, L. 38/2006e poi così sostituito dal n. 1) della lettera u) del comma 1 dell’art. 4, L. 172/2012.

(4) Comma aggiunto dalla lettera c) del comma 1 dell’art. 8, L. 38/2006 e poi così modificato dal n. 2) della lettera u) del comma 1 dell’art. 4, L. 172/2012.

(5) Comma aggiunto dal n. 3) della lettera u) del comma 1 dell’art. 4, L. 172/2012.

(6) Comma aggiunto dal n. 3) della lettera u) del comma 1 dell’art. 4, L. 172/2012.

Rassegna di giurisprudenza

In tema di reati in materia sessuale, le misure di sicurezza personali previste dall’art. 609-nonies, comma terzo, sono applicabili solo nel caso di condanna e non anche nell’ipotesi di applicazione della pena non superiore a due anni di reclusione, mancando una disposizione derogatoria rispetto alla previsione generale di cui all’art. 445 CPP (Sez. 3, 25799/2017).

In tema di reati sessuali, le misure di sicurezza personali previste dall’art. 609-nonies, comma terzo, sono applicabili solo nel caso di condanna per le fattispecie consumate ivi previste e non anche per le corrispondenti ipotesi tentate (Sez. 3, 25788/2017).

La pronuncia della sentenza di patteggiamento per il reato di violenza sessuale comporta obbligatoriamente l’applicazione della pena accessoria dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela ed alla curatela, trattandosi di statuizione sottratta al potere discrezionale del giudice (Sez. 3, 44023/2009).