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Contributi alle spese di difesa in caso di archiviazione o di assoluzione

Progettata riforma – Austria
Alba d'inverno
Ph. Giacomo Martini / Alba d'inverno

Contributi alle spese di difesa in caso di archiviazione o di assoluzione – Progettata riforma – Austria

 

Abstract: Indagini preliminari e, ancor più, un procedimento penale, anche se hanno avuto termine con un’archiviazione o con un’assoluzione, costituiscono, per l’indagato, rispettivamente per l’imputato, sofferenze non certo indifferenti; possono distruggere l’onore di una persona.

Appare più che “giusto”, riconoscere – a seguito di archiviazione o assoluzione - un risarcimento dei danni subiti (o almeno un’indennità), anche se lo stesso non sarà, con ogni probabilità, tale, da far venir meno i danni causati. Altrimenti, a ingiustizia (costituita dall’essere “trascinato” dinanzi al giudice infondatamente), si aggiungerebbe ingiustizia (spese necessarie per ottenere l’assoluzione da un’accusa rivelatasi non fondata). Mi tornano in mente le parole di Tacito – “La vita di agricola”: “Nihil profici patientia nisi ut graviora tamquam ex facili tolerantibus imperentur”.

Risponde altresí a esigenze elementari di giustizia, che all’assolto vengano rimborsate le spese, necessarie e utili, incontrate per difendersi. Il rimborso (“Kostenersatz”) dovrebbe essere totale. Ancora una volta, il legislatore si è limitato a prevedere soltanto un aumento del “Kostenbeitrag” (contributo nelle spese), anzichè il rimborso delle spese avute per aver esercitato il sacrosanto diritto alla difesa, sancito dal § 7 StPO e anche da norme soprannazionali (vedasi, per esempio., l’art. 5, comma 5, CEDU e l’art. 9, comma 5, del Patto internazionale, che parla di indennizzo e non di risarcimento).

 

Verso la fine del mese di aprile c. a., la ministra della Giustizia e la “Verfassungsministerin”, hanno presentato un disegno di legge, che prevede una riforma del “Verteidigungskostenbeitrag” (contributo nelle spese di difesa in caso di archiviazione del procedimento nei confronti dell’indagato o di assoluzione dell’imputato).

Attualmente, questo contributo, è molto esiguo, tant’è vero, che la “Verfassungsministerin” avrebbe detto, che è quasi irrisorio; la ministra della Giustizia avrebbe parlato di importi ridicoli.

Da tempo è stato chiesto un adeguamento delle somme (forfettarie) da riconoscere agli imputati assolti e ai “Beschuldigten” (indagati), il cui procedimento è stato archiviato.

Quante sono state, in media, nell’ultimo quinquennio, le assoluzioni? 650 circa nei procedimenti dinanzi alle Corti d’assise e ai “Geschworenengerichte”, 2.160 dinanzi a “Einzelrichter” (giudici monocratici), 1.750 dinanzi ai “Bezirksgerichte”.

In nuovi “Verteidigungskostenbeiträge” (d’ora in avanti indicati anche con l’abbreviazione V.Ko.B.), saranno riconosciuti con effetto retroattivo dall’1.1.24 e, per la prima volta, anche per spese avute in caso di avvenuta archiviazione del procedimento. Per il 2024, nel bilancio federale, è stato preventivato l’importo complessivo di 70.000.000 Euro. Si tratta di una notevole “Aufstockung” rispetto al passato (2,5 mio. Euro l’anno; moltiplicazione per 30!). Quest’aumento è stato “salutato” come un ulteriore passo verso una giustizia più ”giusta”.

Una critica non proprio live, è stata avanzata dalla “Richtervereinigung” (Associazione Magistrati), che, data la retroattivitàall’1.1.24, teme un notevole aggravio di lavoro per i giudici, i cui organici sono tutt’altro che al completo. Come sopra accennato, il disegno di legge, non prevede un “Kostenersatz” (rimborso delle spese sostenute, come è stato chiesto da alcuni, ma soltanto un contributo (Beitrag) a favore di chi è stato assolto o il cui procedimento è stato archiviato).

Il V. Ko. B. viene concesso, indipendentemente dalla situazione reddituale dell’assolto o della persona, il cui procedimento è stato archiviato.

Le richieste intese a un “Kostenersatz” - integrale – delle spese sostenute, tuttora non sono state accolte.

Male lingue avrebbero sostenuto, che la progettata riforma in punto V.Ko.B., supportata da tutti i partiti, rappresentati al Nationalrat, avrebbe “preso il via”, dopo che, ultimamente, non pochi esponenti della politica, anche a livello parlamentare, avevano avuto “noie” con la giustizia e dovuto affrontare “Verteidigungskosten” (spese di difesa) molto elevate, pur essendo poi stati assolti. L’adeguamento dei V.Ko.B. è stato definito un “Gebot der Gerechtigkeit” (un obbligo di giustizia).

 Una delle due predette ministre avrebbe affermato, che un procedimento penale, nonostante assoluzione (o archiviazione) sarebbe – per un comune cittadino - una specie di “zivile Todesstrafe” (una condanna alla morte civile) e implicherebbe, spesso, la necessità, di assumere un mutuo, per poter far fronte alle “spese di avvocato”. Dover sostenere spese legali in caso di assoluzione o archiviazione, colliderebbe con il principio di non colpevolezza.

La ministra della Giustizia, con riferimento alle, non infrequenti, assoluzioni e archiviazioni, ha sostenuto, che le stesse, denotano comunque uno Stato di diritto “ben funzionante”.

 

Nonostante la progettata riforma, verrà mantenuto il “sistema” dei “Pauschalkostenbeiträge” (contributi concessi in via forfettaria), anche se vengono considerevolmente aumentati gli importi minimi e massimi, che possono essere riconosciuti; verrà, altresí, aumentata la discrezionalità del giudice in sede di liquidazione degli importi (nell’ambito del minimo del massimo), con obbligo, di seguire determinati criteri.

Questa discrezionalità, è, in ogni caso, da intendere come “pflichtgemäßes Ermessen”, perchè, altrimenti, avrebbe avuto ragione Plauto nel Prologo all’”Anfitrione”, dove Mercurio dice: “Iustam rem et facilem esse oratam a vobis volo. Nam iuste ab iustis iustus sum orator datus. Nam iniusta ab iustis impetrari non decet, iusta autem ab iniustis petere insipientia est. Quippe illi iniqui ius ignorant neque tenent”.

(Per i lettori, che non hanno frequentato il liceo classico, aggiungo la traduzione di cui sopra: “Voglio chiedervi una cosa giusta e facile: ed è giusto, che da uomo giusto, sia stato incaricato di chiedere giustizia a degli uomini giusti, perchè non è conveniente, cercare di ottenere da uomini giusti l’ingiustizia, cosí come è sciocco, d’altra parte, chiedere la giustizia agli ingiusti: iniqui, come sono, essi ignorano il concetto di giusto, non lo comprendono neppure”).

In alcuni casi, come vedremo, gli importi forfettari, possono essere aumentati e – anche raddoppiati (per esempio, in caso di eccezionale complessità o durata del procedimento).

In dottrina, con riferimento alla vigente normativa in materia di V.Ko.B., si è parlato di “ganz legaler Ausbeutung des Unschuldigen im Strafverfahren” (sfruttamento del tutto legale dell’innocente nel procedimento penale). Alla luce di norme, contenute nel BVerfG, è stato affermato. che con gli importi attualmente riconoscibili all’assolto (importi “ritoccati” nel 2017, ma, pur sempre, rimasti molto bassi), lo Stato sarebbe andato “an die Grenze des Zumutbaren”. Non sono state accolte le richieste dirette a sancire l’integrale rimborso delle spese legali sostenute dall’assolto, perchè un obbligo del genere non troverebbe fondamento, nè in norme costituzionali, nè con riferimento al disposto di cui all’art. 6, comma 3, lett. c, CEDU (vedasi Corte EDU 1.4.2004, 691/01) e neppure in relazione a quanto sentenziato dalla Corte costituzionale austriaca in sede di “Normenkontrolle” ex art. 140 B-VG (14.3.17, G, 405, 431, 452, 453/2016). Secondo la Corte costituzionale, il legislatore, riconoscendo all’assolto soltanto parte delle spese affrontate per difendersi in un procedimento penale, non ha “oltrepassato” il “rechtspolitischen Gestaltungsspielraum”, che gli compete, dettando il § 393 a, Abs. 1, StPO; ha fatto le sue “scelte” sulla base di una “sachlichen Grundlage” (base oggettiva). Gli importi forfettari (peraltro variabili nell’ambito dei minimi e dei massimi e pure entro gli stessi), sono stati ritenuti “in angemessenem Verhältnis zu einer notwendigen und zweckmäßigen Verteidigung” (una difesa necessaria e adeguata).

La riforma degli importi in materia di V.Ko.B., è stata convenuta tra i partiti facenti parte dell’attuale coalizione governativa, al fine di consentire un ”accesso alla giustizia per tutti”.

Aumentando le facoltà del giudice in sede di determinazione degli importi da riconoscere, s’intende garantire una “deutlich einzelfallgerechtere Bemessung” degli stessi.

Pur mantenendo il sistema attuale di graduazione degli importi massimi, a seconda dell’”importanza” dell’organo giudiziario, vi sarà equiparazione tra quelli, che verranno riconosciuti per procedimenti dinanzi allo “Schöffen- e al “Geschworenengericht”. Verrà pure previsto un importo massimo in caso di archiviazione.

Attualmente, se indagini preliminari vengono archiviate ai sensi del § 108 oppure 190 StPO, l’indagato non ha diritto a contributo alle “Verteidigungskosten”.

 

Secondo la progettata riforma, l’indagato, il cui procedimento è stato archiviato, sarà - quanto a spese di difesa sostenute - in gran parte, parificato all’assolto. Per quanto concerne i criteri per la determinazione del V.Ko.B., i principali parametri di riferimento, saranno costituiti dalla complessità delle indagini, dalla durata delle stesse, nonchè dalla “Zweckmäßigkeit und Notwendigkeit” della difesa.

I V.Ko.B. saranno liquidati come segue:

  1. 1^ soglia: fino a 6.000 Euro
  2.  2^ soglia: fino a 9.000 Euro
  3.  3^ soglia: fino a 12.000 Euro.

Se si tratta di procedimento di competenza del “Bezirksanwalt”, saranno liquidati – di norma –  in 1.500 Euro.

Il V.Ko.B. verrà liquidato, non d’ufficio, ma su istanza dell’indagato; istanza, che potrà essere proposta entro 3 anni a decorrere dalla data, in cui l’indagato è stato notiziato dell’archiviazione.

L’istanza deve essere diretta al PM, il quale, con eventuali osservazioni, la trasmetterà al giudice (all’”Einzelrichter des Landesgerichtes” - Giudice monocratico del tribunale), che emanerà ordinanza, che potrà essere anche di rigetto o di inammissibilità’.

Contro l’ordinanza del tribunale, sarà ammissibile “Beschwerde” (reclamo) prevista dai §§ 87 e segg. StPO.

Verranno fatti salvi eventuali diritti dell’indagato/imputato a questi spettanti per effetto dell’”Amtshaftungsgestz” (Legge sulla responsabilità dei pubblici dipendenti) e dello “strafrechtlichen Entschädigungsgesetz” (Legge sull’indennizzo a seguito di condanne ingiuste).

 

In caso di assoluzione, gli importi massimi da riconoscere a titolo di V.Ko.B., saranno i seguenti:

Stufe (scaglione) 1:

  1. procedimento dinanzi allo “Schöffen- oder Geschworenengericht”: fino a 30.000 Euro
  2. procedimento dinanzi al giudice monocratico presso il Landesgericht: fino a 13.000 Euro
  3. procedimento dinanzi al Bezirksgericht: fino a 5.000 Euro.

Stufe 2: dibattimento di lunga durata: aa) dinanzi allo “Schöffen- oder Geschworenengericht: fino a 45.000 Euro,  bb) dinanzi al giudice monocratico presso il Landesgericht: fino a 13.000 Euro,  cc) dinanzi al Bezirksgericht: fino a 7.500 Euro.

Stufe 3: procedimenti estremamente complessi:

  1. dinanzi allo Schöffen- o Geschworenengericht: fino a 60.000 Euro
  2. dinanzi al giudice monocratico presso il Landesgericht: 26.000 Euro
  3. dinanzi al Bezirksgericht: fino a 10.000 Euro.

È previsto, che la progettata riforma, troverà applicazione per i procedimenti, nei quali l’archiviazione o l’assoluzione, sono avvenute posteriormente all’1.1.24. Il V.Ko.B. sarà riconosciuto, indipendentemente dal periodo di tempo, in cui le prestazioni difensive sono state rese.