CORNELII, BINKERSHOEK: Opera omnia in quibus multa ex romano veteri

CORNELII BINKERSHOEK

OPERA OMNIA in quibus multa ex romano veteri, nec non ex Gentium & Publico Universali, etiamque Hollandiae cum Publico tum Privato Jure capita elegantissime doctissimeque tractantur &c. Edidit et praefatus est B. Philippus Vicat.Tomus Primus contines: Observationum Juris Romani Libros VIII; Opuscola Varii Argumenti; Tomus Secundus continens: Opera Minora; Quaestiones Juris Publici; Quaestiones Juris Privati.

Coloniae Allobrogum, 1761, Sumpt. M. Bousquet & Chapuis.

Tomi 2 in folio (cm: 22 X 34) in perg. coeva, I°: XVI-428; II°: XVI-480.

Insigne giurista Olandese, avvocato di successo all’Aia, fu eletto membro del Gran Consiglio nel 1703 e poi Giudice.Nel 1724 gli Stati Generali lo elevarono a Presidente del Supremo Consiglio d’Olanda e Zelanda. Profondo conoscitore del Diritto Romano e del Diritto Pubblico si inserì nella disputa sulla Libertà dei Mari con il “De Domino Maris” nel quale non si allinea né a Grozio né a Selden ma, con una propria teoria, ammette la sovranità del mare non solo sulle zone costiere, ma anche sull’alto mare, purchè lo Stato riesca a stabilirvi un vero “dominium” così come riuscirono i Romani sul mare mediterraneo e purchè la “potestas maris” sia sempre presente o pronta a manifestarsi.La nostra edizione è impreziosita dalla Prefazione e dalle note del celebre giureconsulto svizzero Vicat.

[Dal catalogo Febbraio 2012 della Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi]

CORNELII BINKERSHOEK

OPERA OMNIA in quibus multa ex romano veteri, nec non ex Gentium & Publico Universali, etiamque Hollandiae cum Publico tum Privato Jure capita elegantissime doctissimeque tractantur &c. Edidit et praefatus est B. Philippus Vicat.Tomus Primus contines: Observationum Juris Romani Libros VIII; Opuscola Varii Argumenti; Tomus Secundus continens: Opera Minora; Quaestiones Juris Publici; Quaestiones Juris Privati.

Coloniae Allobrogum, 1761, Sumpt. M. Bousquet & Chapuis.

Tomi 2 in folio (cm: 22 X 34) in perg. coeva, I°: XVI-428; II°: XVI-480.

Insigne giurista Olandese, avvocato di successo all’Aia, fu eletto membro del Gran Consiglio nel 1703 e poi Giudice.Nel 1724 gli Stati Generali lo elevarono a Presidente del Supremo Consiglio d’Olanda e Zelanda. Profondo conoscitore del Diritto Romano e del Diritto Pubblico si inserì nella disputa sulla Libertà dei Mari con il “De Domino Maris” nel quale non si allinea né a Grozio né a Selden ma, con una propria teoria, ammette la sovranità del mare non solo sulle zone costiere, ma anche sull’alto mare, purchè lo Stato riesca a stabilirvi un vero “dominium” così come riuscirono i Romani sul mare mediterraneo e purchè la “potestas maris” sia sempre presente o pronta a manifestarsi.La nostra edizione è impreziosita dalla Prefazione e dalle note del celebre giureconsulto svizzero Vicat.

[Dal catalogo Febbraio 2012 della Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi]