Corte costituzionale della RFT e una condanna per ingiuria
Abstract
L’“Ehrenschutz” (tutela dell’onore) è uno degli obblighi che incombono al legislatore e – nella RFT – è il § 185 StGB (CP), a garantire la tutela del diritto all’onore, che fa parte del cosiddetto Persönlichkeitsrecht e che deve essere interpretato (anche) alla luce del diritto alla libertà di opinione. Se l’affermazione di fatti è accompagnata da “wertenden Stellungnahmen”, esse costituiscono (legittime) “Meinungsäußerungen” (manifestazioni delle proprie opinioni).
Indice:
1. L’espressione “Trulla” e la condanna confermata in appello
2. Il ricorso alla Corte costituzionale federale e l’ambito di tutela della libertà di opinione
3. L’esigenza di una valutazione comparativa e gli estremi di una “Schmähung”
4. Quando è il caso di parlare di “verfassungsrechtlich erheblichen Fehler”
5. L’origine della discussione
6. Annullamento dei provvedimenti dei giudici di merito e spese
1. L’espressione “Trulla” e la condanna confermata in appello
Il ricorrente, dopo l’espiazione di una non breve pena detentiva, era detenuto in “Sicherungsverwahrung” (che è una misura di sicurezza di carattere detentivo).
Gli spettava un “Taschengeld” mensile di 60 euro, con il quale poteva ordinare acquisti per effetti personali nonchè alimentari. Nell’agosto 2013, la “Bestellung” non era stata ancora effettuata.
A causa di precedenti esperienze non proprio “edificanti”, il ricorrente temeva, di non poter fare gli acquisti tempestivamente e che gli stessi dovessero essere rinviati di un mese. Si recava allora nell’ufficio della “Sozialarbeiterin” (sito all’interno dello stabilimento, nel quale veniva eseguita la misura di sicurezza), per reclamare contro questo stato di cose e la “Sozialarbeiterin” (assistente sociale), competente per il “Taschengeld”, aveva assunto un atteggiamento tutt’altro che “entgegenkommend”. Il ricorrente, adirato, aveva allora usato, nel corso della discussione, l’espressione “Trulla” nei confronti di questa “Sozialarbeiterin”.
Sporta querela, il ricorrente era stato condannato – per il reato di ingiuria – a una “Geldstrafe” (multa) di 15 " Tagessätze” nell’ammontare di 2 euro ciascuno; quindi, a una multa di 30 euro complessivi.
Aveva ritenuto, l’“Amtsgericht” (giudice di primo grado), che l’espressione “Trulla” fosse ingiuriosa e lesiva dell’onore dell’assistente sociale in quanto la parola “Trulla” viene comunemente usata per indicare persone tutt’altro che ordinate.
Con “Beschluss” (ordinanza) di data 2.9.2019, il “Landgericht” aveva rigettato l’appello proposto dal ricorrente.
2. Il ricorso alla Corte costituzionale federale e l’ambito di tutela della libertà di opinione
In data 4.10.2019, contro la sentenza di primo grado e contro l’ordinanza di rigetto dell’appello, veniva proposta “Verfassungsbeschwerde” dinanzi alla Corte costituzionale federale, motivando la stessa con il fatto, che il ricorrente era stato leso nei propri diritti sanciti dall’articolo 5, comma 1, S. 1, della Costituzione federale (GG), dall’articolo 3, comma 1, GG e dall’articolo 19, comma 4, GG. Questa “Beschwerde” è stata decisa recentemente.
La Corte costituzionale federale riteneva ammissibile la “Verfassungsbeschwerde” nei limiti, in cui, con la stessa, era stata denunciata violazione del diritto alla “Meinungsfreiheit” (libertà di manifestazione della propria opinione) di cui all’articolo 5, comma 1, S. 1, della Costituzione federale.
Il citato articolo sancisce il diritto di ognuno, di esternare la propria opinione, verbalmente, per iscritto, e attraverso immagini. Il GG, ha osservato la Corte costituzionale federale, tutela soprattutto “Werturteile”, caratterizzati da prese di posizione (“Stellungnahmen”); ciò, indipendentemente da un eventuale contenuto lesivo dell’onore/dell’onorabilità di una persona, alla quale l’espressione è diretta.
Anche espressioni polemiche e formulate in modo offensivo, sono incluse nello “Schutzbereich” (ambito di tutela) della Costituzione federale (vedasi, per esempio, BVerfGE – Corte costituzionale federale – 54, 129, 138f).
La sanzione penale inflitta per un’espressione ricompresa nel suddetto “Schutzbereich”, se contiene un “Werturteil, greift in die Meinungsfreiheit ein”.
Nel caso sottoposto al vaglio di essa Corte, la condanna, come pronunziata e motivata dal giudice di primo grado, interferisce con il diritto alla libertà di opinione (articolo 5, comma 1, S. 1, GG). Questo, anche perché, né il giudice di 1° grado, né quello d’appello, aveva valutato, se vi fosse stata, o meno, l’interferenza de qua.
Prevede l’articolo 5, comma 2, GG, che il diritto fondamentale alla libertà di opinione, può essere limitato per effetto di una legge o del diritto all’onore, tutelato dal § 185 StGB (CP).
3. L’esigenza di una valutazione comparativa e gli estremi di una “Schmähung”
Ai fini dell’applicabilità del § 185 StGB, l’articolo 5, c. 1, S. 1, GG, richiede, di norma, preliminarmente, una valutazione, da un lato, dell’incidenza, che l’espressione “offensiva” può avere sull’onore e, dall’altro lato, della “menomazione”, che il diritto alla libertà di opinione può subire.
Valutazione – comparativa - da non effettuarsi, se l’espressione (ingiuriosa) viola la dignità umana (“Menschenwürde”) oppure si tratta di “Schmähung” (vilipendio); in tal caso, va accordata la prevalenza alla tutela dell’onore (“Schutz der Ehre”) rispetto alla libertà di opinione, senza che sia necessaria valutazione comparativa di cui sopra (vedasi, per esempio, BVerfGE 82, 43 (51) e 85, 1 (16)). In ogni caso, devono essere adottati criteri rigidi.
A proposito della “Schmähung” (o della “Schmähkritik”), la stessa non è ravvisabile, se l’“Ehrenbeeinträchtigung è avvenuta mediante critica sproporzionata o se la stessa è stata “grossolana”; un’esternazione, in tal caso, non può considerarsi “Schmähung”, per cui non ogni esternazione, che sminuisce l’onore, giustifica la condanna per il reato di ingiuria.
“Schmähung”, in ogni caso, si ha, se l’esternazione persegue lo scopo, non di discutere, ma è diretta, precipuamente, a discreditare la persona. Va osservato, che la tutela di cui all’articolo 5, c. 1, S. 1, GG, garantisce non soltanto “sachliche Äußerungen”, ma pure una critica immotivata (“grundlose”), polemica, pesante ed eccessiva. Ai fini della qualificazione di un’espressione come “Schmähkritik” - per cui si prescinde dalla valutazione comparativa tra libertà di opinione e diritto all’onore - è sempre necessario tenere debitamente conto del motivo, per il quale l’esternazione è stata fatta e del contesto, nel quale la stessa è avvenuta (vedasi BVerfGE 93, 266 (303)).
“Schmähkritik” è ravvisabile, se l’esternazione non è stata fatta in relazione a una discussione, ma al (solo) fine, di esporre a vilipendio una persona e se di una precedente discussione si “approfitta” per offendere gravemente la persona.
Ai fini della valutazione, se un’esternazione possa costituire “Schmähung”, deve essere seguito il “Grundsatz des Ausgleichs von Grundrechten durch Abwägung”, tenendo conto delle circostanze (concrete), in cui l’esternazione è avvenuta e dell’importanza dei diritti fondamentali “in gioco”. Non vale più: “Anche se ho subito un’ingiustizia, saprò tacere, cedendo a chi è più potente” (Euripide).
Il recente “Beschluss” della Corte costituzionale federale è significativo in quanto, con esso, è stato statuito, che non sempre “la ragione” sta dalla parte del più potente (non di rado, anche stupido), ma che il diritto può apprestare la tutela anche per persone, che, spesso, non riescono ad avere giustizia (almeno in certi ambienti). Solitamente, a rendere la vita difficile agli altri, sono quelle persone, che non “primeggiano” per il loro eccessivo “Arbeitsgeist”.
La valutazione comparativa può essere omessa, se si tratta di “Schmähung”, ma il giudice, che ritiene di ravvisare gli estremi della stessa, deve esporre (in motivazione) adeguatamente le circostanze (concrete), sulla base delle quali ne reputa la sussistenza (vedasi BVerfGE 61, 1 (12)). La motivazione non può di certo esaurirsi nell’affermazione, che l’autore dell’esternazione ha avuto di mira principalmente (o esclusivamente) un intento ingiurioso. Il giudice, sulla base dei fatti accertati, deve sempre prendere in considerazione, se a indurre l’imputato all’esternazione è stato un “sachliches Anliegen” e non lo scopo di una “persönlichen Kränkung”.
4. Quando è il caso di parlare di “verfassungsrechtlich erheblichen Fehler”
Se il giudice reputa la sussistenza di una “Schmähung”, senza basare questo suo assunto su circostanze accertate in dibattimento, è ravvisabile (nell’operato di questo giudice) un “verfassungsrechtlich erheblicher Fehler”, che deve avere per conseguenza l’”Aufhebung der Entscheidung” (l’annullamento della decisione).
Compete, infatti, alla Corte costituzionale federale, di verificare, se i giudici (”Fachgerichte”) hanno adeguatamente e, in ogni caso, sufficientemente, tenuto conto dell’importanza del diritto alla libertà di manifestazione dell’opinione e di tutte le circostanze, in cui è avvenuto il fatto poi incriminato, in particolare, del contenuto, della forma e degli effetti dell’esternazione.
Ha osservato la Corte costituzionale federale, che i giudici (di 1° e di 2° grado), non hanno rispettato i criteri ora elencati.
Nell’esaminare, se un’esternazione sia o meno “ehrverletzend”, il concetto di “Ehre” (onore), non deve essere dilatato in modo tale, da far sì, che per la “Meinungsfreiheit”, non vi sia più spazio alcuno (BVerfGE 43, 130 (139)).
Non hanno compiuto, i giudici di primo e di secondo grado, una valutazione comparativa tra diritto all’onore e diritto alla libertà di opinione. Pare che l’“Amtsgericht” abbia ritenuto l’esistenza di una “Schmähkritik” (e di conseguenza reputato, che non fosse necessaria una valutazione comparativa tra i diritti testè menzionati); il giudice di secondo grado non si è accorto di questo errore.
L’assunto dell’“Amtsgericht”, secondo il quale, l’esternazione non sarebbe stata fatta nell’ambito di una discussione, ma al solo fine di offendere la persona dell’assistente sociale, esternazione fatta, peraltro, senza motivo, secondo il giudice di primo grado, non è stato condiviso dalla Corte costituzionale federale.
Premesso che il ricorrente non aveva mai offeso la “Sozialarbeiterin” precedentemente all’episodio, che poi ha condotto all’incriminazione, nè successivamente allo stesso, deve tenersi conto, secondo il “Bundesverfassungsgericht”, del fatto, che il ricorrente, a proposito del predetto “Taschengeld”, aveva fatto “einschlägige Erfahrungen mit diesem Missstand” nel senso che già in precedenza, a causa della “trascuratezza” dell’assistente sociale, esso ricorrente, ancora una volta, non avrebbe percepito in termine il “Taschengeld” (di modestissimo ammontare, come abbiamo visto, ma certamente importante per chi è detenuto per effetto di una misura di sicurezza).
5. L’origine della discussione
Essersi recato nell’ufficio dell’assistente sociale per evitare, che un increscioso “inconveniente” si ripetesse ancora una volta e, di fronte a un atteggiamento non proprio “collaborativo” dell’assistente stessa e l’aver usato l’espressione “Trulla” nei confronti della medesima, deve essere “inquadrato”, ad avviso del “Bundesverfassungsgericht”, in una “sach-und anlassbezogenen Auseinandersetzung”; è espressione di una situazione “unmittelbar belastend” per il ricorrente; la trascuratezza dell’assistente sociale avrebbe privato il ricorrente della possibilità di fare acquisti (anche di generi alimentari) per un altro mese.
Il fatto di aver apostrofato l’assistente sociale con l’epiteto “Trulla”, non poteva integrare gli estremi di una “Schmähkritik”, se si valutano debitamente tutte le circostanze, in cui l’episodio, che poi ha condotto all’ingiusta condanna del ricorrente, è avvenuto. Esclusa dunque l’esistenza di una “Schmähkritik”, il giudice sarebbe stato tenuto a una valutazione comparativa “zwischen widerstreitenden Grundrechten”, costituiti, da un lato, dal diritto all’onore e, dall’altro lato, dal diritto alla libertà di manifestazione della propria opinione.
All’omessa valutazione comparativa de qua, non è stato posto riparo neppure dal giudice di secondo grado (“Landgericht”), che ha ritenuto inammissibile l’appello del ricorrente. Inoltre, il “Landgericht”, non ha indicato il motivo, per il quale ha ritenuto la sussistenza di una “Schmähkritik”, ma si è limitato all’assunto, che la sentenza del giudice a quo, sarebbe “sachlich-rechtlich begründet”. Non ha esaminato le circostanze, nelle quali l’esternazione del ricorrente è avvenuta, né il motivo, che ha indotto il ricorrente, a esprimersi nel modo che abbiamo visto.
6. Annullamento dei provvedimenti dei giudici di merito e spese
Questo errore impone di annullare le impugnate decisioni in quanto il “Bundesverfassungsgericht” non può escludere, che l’”Amtsgericht”, se avesse proceduto a una valutazione comparativa tra il diritto alla libertà di opinione e quello all’onore, sarebbe pervenuto a una decisione diversa da quella impugnata. Alla Corte costituzionale federale non è consentito procedere, essa stessa, all’omessa valutazione, che compete ai “Fachgerichte” (“Amtsgericht und Landgericht”).
Ciò premesso, il “Bundesverfassungsgericht”, ha annullato la sentenza dell’”Amtsgericht” di data 5.6.2019 e l’ordinanza di data 2.9.2019 del “Landgericht”, perchè”verletzen den Beschwerdeführer in seinem Grundrecht aus Artikel 5, Abs. 1, S. 1, des Grundgesetzes” (per violazione del diritto fondamentale sancito dall’articolo 5, comma 1, S.1, della Costituzione federale), con rimessione dinanzi all’“Amtsgericht” per nuova decisione.
Le altre, dedotte violazioni della Costituzione federale, non sono state esaminate (“wurden nicht zur Entscheidung genommen”).
Il Land Hessen è stato condannato a rifondere al ricorrente le spese inerenti alla “Verfassungsbeschwerde”, quantificate in 25.000 euro.