Covid-19: cani al posto dei tamponi

Covid-19: il fiuto dei cani contro il tampone
Sappiamo tutti quanto sia delicata la questione relativa al Covid-19 e alla sua individuazione nell’uomo attraverso tamponi rapidi, molecolari, antigenici, fai da te, sierologici, eccetera eccetera.
Spesso i ritardi o gli errori sono fatali per l’individuazione tempestiva del Covid-19 e per il tracciamento degli infetti.
Per questo, arrivano i cani addestrati, capaci di capire con l’olfatto la presenza del Coronavirus nei soggetti indagati.
Covid-19: come fanno i cani a sentire il virus?
La notizia è ripresa dall’Ansa, che fa sapere che la novità viene da una ricerca svolta dall'Università politecnica delle Marche in collaborazione con l'Area Vasta 3 di Macerata, la Assl di Sassari, l'Università di Camerino e le associazioni cinofile Progetto Serena Onlus Asd, Semplicemente cane e Cluana Dog.
I risultati sono incoraggianti, perché pare che i cani siano davvero in grado di individuare la presenza di infezione da Covid-19 negli esseri umani.
L’addestramento si svolge in alcune settimane, utilizzando campioni di sudore di soggetti positivi e negativi al Covid-19, attraverso i quali i cani imparano a percepire a livello olfattivo le differenze tra i due odori
In breve tempo il cane impara a riconoscere all’olfatto la presenza del virus, ed è addestrato a sedersi qualora lo rilevi.
Covid-19: quali solo le razze canine utilizzate?
Per ora non si sa se ci sono razze più adatte a trovare il Covid-19 con il fiuto.
Quello che si sa è che, nella prima prova realizzata, sono stati utilizzati sette cani tra. cui labrador, golden retriever, bracchi e meticci.
In una prima dimostrazione realizzata presso la Facoltà di Medicina di Ancona, i cani che si sono comportati meglio sono stati due labrador, uno di 4 mesi di nome Aki e un altro di 12 mesi, Wave.
Questi due cani, infatti, hanno trovati gli specializzandi che partecipavano all’esperimento come figuranti, quelli in possesso di campioni di sudore di positivi al Covid-19,
I cani, una volta percepita la presenza del virus, si sono seduti, come da addestramento.
I cani vengono gratificati della scoperta con un premio e lo percepiscono serenamente, come sei si trattasse di un gioco.
Covid-19: il fiuto del cane vale quanto un tampone?
Ovviamente siamo ancora in fase sperimentale.
Difatti, la professoressa Maria Rita Rippo, docente di Univpm e coordinatrice del progetto "C19-Screendog", nonché presidente del corso di laurea in infermieristica presso la sede di Macerata, precisa che saranno necessari almeno altri mille test da realizzare su altrettante persone, per realizzare un veritiero e necessario confronto con i risultati dei rispettivi test molecolari Covid-19, per potere confermare l’effettiva attendibilità del fiuto dei cani.
D’altro canto, l’olfatto dei cani è già utilizzato da anni in medicina, per percepire la presenza di di diverse malattie, tra cui un tumore nei pazienti a sospetto oncologico, rilevando la presenza di impercettibili variazioni ormonali nell’organismo umano.
DI certo, un grandissimo passo avanti verso una ricerca che ha bisogno di tutti. Anche dei cani.