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Covid nelle scuole: le nuove regole

Le diverse ipotesi di gestione dei positivi all’interno delle strutture scolastiche
scuola e Covid-19
scuola e Covid-19

Covid tra studenti della scuola primaria e secondaria

Con il ritorno degli studenti a scuola e con l’intento di scongiurare il ritorno della didattica a distanza, l'Istituto Superiore di Sanità, in concerto con le Regioni e con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione,  ha varato una bozza di documento recante nuove indicazioni “per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico”. 

Il nuovo approccio permette di salvaguardare la didattica in presenza degli alunni ricorrendo ad una strategia di sorveglianza più testing: gli studenti della scuola primaria e secondaria, se negativi, potranno rientrare in classe.

Secondo la bozza, in caso di positività al Covid-19 da parte di uno studente della scuola primaria o secondaria, viene adottato un piano d’azione di “sorveglianza con testing”. La procedura, così ideata, prevede il ritorno a scuola degli studenti solo in caso di tampone negativo.

 In caso contrario, se si manifesta un ulteriore positività al virus, gli studenti vaccinati o negativizzati entro 6 mesi dalla guarigione potranno ritornare a scuola, sottoposti ad una sorveglianza con test da effettuarsi dopo 5 giorni dal primo tampone negativo. Diversamente, per gli studenti non vaccinati o non negativizzati entro 6 mesi, viene prevista la quarantena con la conseguente didattica a distanza.

 Tuttavia, secondo la bozza di documento, se i positivi aumentassero a due, oltre al primo caso positivo manifestato, ovvero almeno tre positivi in  totale, ecco, allora, che scatterebbe la quarantena per l’intera classe. Il nuovo sistema di regole per la gestione dei positivi in classe differisce ,quindi, sostanzialmente dall’attuale che prevede una quarantena allargata a tutti gli studenti in presenza di un positivo al Covid.

 

Covid tra gli insegnanti

Le stesse norme varranno anche qualora sia l’insegnante, o altro operatore scolastico, ad essere positivo al virus. L’attività svolta in presenza da parte di un insegnante positivo al Covid non comporta di per sé l’automatica quarantena di tutta la classe, ma la sorveglianza con test.

Infatti, in caso di tampone negativo di tutti gli alunni, viene previsto il rientro in classe con un nuovo giro di tamponi da effettuarsi dopo 5 giorni. Nel caso in cui venga a registrarsi una nuova positività all’interno della classe, solo gli studenti vaccinati o negativizzati entro sei mesi potranno continuare con la didattica in presenza.

 Differente, invece, il percorso che dovranno seguire i compagni non vaccinati o non negativizzati che continueranno con la didattica a distanza da casa. Ciononostante, col registrarsi del terzo caso di positività al Covid all’interno della classe, scatta l’obbligo di quarantena per tutti gli studenti.

 

Covid nella scuola materna e asilo nido

Diverse, infine, le procedure previste nella bozza di documento per la scuola materna e asilo nido. Per i bambini di età inferiore ai sei anni, scatta l’isolamento della classe se il Covid infetta anche un solo alunno o altro operatore dei servizi educativi per l’infanzia.

Molte critiche alla bozza sono state avanzate nei giorni scorsi dai sindacati. Scettica è Elvira Serafini, dello Snals, che ha sottolineato come quarantene troppo ridotte non siano la soluzione adatta per bloccare la trasmissione del Covid. Critico anche Antonello Giannelli: il Presidente del Sindacato dei Presidi invoca una gestione omogenea dei casi positivi al virus all’interno della scuola per evitare differenze che possono nascere tra le diverse Regioni e Asl.

Ad ogni modo, le indicazioni fornite nella bozza di documento verranno definite dall’Istituto Superiore di Sanità e dai Ministeri competenti durante questa settimana.