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Diritto amministrativo dell’ambiente

Austria
Bologna
Ph. Anna Romualdi / Bologna

Abstract

Interventi rapidi e incisivi da parte della PA, sono essenziali per la tutela efficiente dell’ambiente.

 

Indice:

1. Il diritto dell’ambiente e quello amministrativo

2. Misure per la tutela dell’Umwelt

3. Obblighi specifici

4. Provvedimenti di sospensione, di chiusura, di sequestro

5. Autorizzazione e interventi successivi da parte della PA

6. Erhebliche Umweltbelastungen e conseguenze

 

1. Il diritto dell’ambiente e quello amministrativo

La tutela dell’ambiente, in Austria, viene assicurata mediante ricorso a “strumenti” propri del diritto amministrativo, di quello privato nonché del diritto penale.

Il presente articolo avrà per oggetto unicamente le misure di carattere amministrativo.

È fuor di dubbio, che il “diritto ambientale” trovi le proprie radici soprattutto nel diritto amministrativo; quello austriaco, nell’“allgemeinen Polizei- und Ordnungsrecht”, anche se non si può negare l’importanza, che sono venuti ad assumere, gli “strumenti” di pianificazione in questo settore, specie negli ultimi 5 decenni. Inoltre, è da notare, che anche il legislatore austriaco, si è deciso ad agire, non di rado, soltanto in seguito all’emanazione di strumenti normativi da parte dell’UE.

L’importanza della tutela dell’“Umwelt”, è più attuale che mai in un’epoca, in cui sembra appetibile soltanto ciò, che è più grande, più sontuoso, ciò che rende di più. Pare che non pochi abbiano perso il senso della misura. In una delle celebri opere di Sofocle (496-406 a .C.) leggiamo: “La dismisura genera il tiranno, la dismisura, se ciecamente in eccesso, si sazia, senza cura del bene e dell’utile….”

Una caratteristica delle misure adottabili ai fini della tutela dell’ambiente è, che, spesso, non hanno carattere di “esclusività”, ma sono “fiancheggiate da altri strumenti” di coordinamento e/o di complementarietà.

 

2. Misure per la tutela dell’“Umwelt

La normativa intesa a realizzare la tutela dell’ambiente può essere distinta in misure e “mezzi” diretti a incidere in modo immediato sul comportamento dei cittadini e in “strumenti”, attraverso i quali questo obiettivo ci si propone di realizzare in maniera indiretta.

Appartengono alla prima categoria, norme intese a preservare direttamente l’ambiente con misure atte a prevenire il verificarsi di pericoli. È stato detto, che, con esse, gli obiettivi della protezione e della conservazione dell’ambiente, vengono realizzati con l’imposizione - da parte dello Stato o di altri enti pubblici - ai cittadini (e ai non cittadini, ma comunque residenti sul territorio) di determinati comportamenti, positivi e anche negativi, di agire, di tollerare, di non fare. L’esigibilità di ciò è assicurata, sia con attività di controllo e di verifica, che con mezzi di coazione, di cui Stato ed enti pubblici a tal fine dispongono.

Si tratta, principalmente, di ordini, divieti e misure di sorveglianza. I provvedimenti possono essere anche sostitutivi di eventuali omissioni o inattività da parte del privato.

 Si ricorre ai divieti, qualora, ai fini della tutela dell’ambiente, devono essere “neutralizzate” o comunque limitate/ridotte attività, dalle quali può derivare danno all’ecosistema. Cosí, per esempio, il § 16, comma 1, del “Forstgesetz” (Legge sulle Foreste), vieta ogni “Waldverwüstung” (devastazione del bosco). Altro esempio: il “Bundesluftreinhaltungsgesetz-BLRG” – Legge federale antiinquinamento atmosferico) - vieta, che vengano bruciati materiali al di fuori degli stabilimenti e degli spazi a ciò destinati (a proposito di questo disposto legislativo, va però rilevato, che il § 3 del BLRG prevede alcune eccezioni a questo divieto).

Vi sono poi parecchi divieti (imposti a fini della salvaguardia dell’ambiente), che possono essere rimossi a seguito di apposita autorizzazione da parte della PA, spesso condizionata all’imposizione (e all’accettazione) di determinati oneri e obblighi a carico dell’autorizzando.

Vanno anche annoverate attività (specie nel settore dell’immissione in commercio di prodotti potenzialmente dannosi per l’ambiente) soggette a obbligo di previa registrazione o di informazione della PA.

 

3. Obblighi specifici

Molti sono gli obblighi specifici imposti alla comunità intera o a determinate cerchie di persone in nome della tutela e della conservazione dell’ambiente (“umweltspezifische Gebote”). Questi obblighi possono concretarsi nel prescrivere il compimento di determinate attività o concretarsi in un tollerare.

Per quanto riguarda gli “umweltspezifischen Handlungspflichten”, un obbligo del genere è sancito dal § 31, comma 1, del Wasserrechtsgesetz-WRG”, che obbliga chiunque di comportarsi in modo tale, da evitare, che possa prodursi inquinamento delle acque.

A mente del comma 2 del citato § 31 del WRG, in caso di pericolo di inquinamento idrico, colui che l’ha causato, è tenuto a provvedere, acché il pericolo venga “neutralizzato”.

Il titolare di uno stabilimento, per il cui esercizio è prescritta autorizzazione, ha l’obbligo di verificare (o di far verificare) periodicamente, se quanto gli è stato imposto in sede di autorizzazione, viene effettivamente adempiuto.

Accanto agli obblighi ora menzionati, vi sono poi controlli da effettuarsi dallo Stato, dai Länder e/o a livello comunale. Particolarmente importante a tal fine, è l’obbligo di consentire agli organi della PA l’accesso alla proprietà privata per prelevare campioni, eseguire analisi, fare verifiche e accertamenti nonché quello di prendere visione di documenti, la cui compilazione, esibizione e conservazione è imposta al privato.

Grandi stabilimenti industriali sono soggetti a controlli da parte di organi statali ai fini dell’osservanza della direttiva UE in materia di immissioni. Devono essere predisposti piani di ispezione che prevedono ispezioni periodiche (cosiddette di routine) e anche “anlassbezogene Inspektionen” (se, per esempio, viene portato a conoscenza dell’autorità competente qualche trasgressione con conseguenze rilevanti).

 

4. Provvedimenti di sospensione, di chiusura, di sequestro

Gli interventi coattivi da parte della PA si concretano spesso in provvedimenti provvisori (di carattere sospensivo). Inoltre sono applicabili “Sicherheitsmaßnahmen”, che possono essere adottate senza osservanza della normativa dettata per i “Verwaltungsvollstreckungsverfahren” (procedimenti amministrativi di esecuzione). In tal modo viene consentito alla PA, di prevenire pericoli per l’ambiente (derivanti, per esempio, da stabilimenti industriali (e non), se non vengono rispettati i divieti (o le limitazioni) di immissioni (nell’aria o attraverso le acque reflue). Altresí in caso di mancata osservanza di obblighi imposti (ad hoc) dalla stessa PA. Il ventaglio dei provvedimenti adottabili dalla PA va dall’imposizione dell’obbligo di ripristino dello status quo ante, alla chiusura di stabilimenti.

Il § 138 “WRG - Wasserrechtsgesetz” prevede, in caso di violazioni – indipendentemente dalle sanzioni penali e dal risarcimento dei danni – che l’autore delle stesse, se l’interesse pubblico lo richiede, possa essere obbligato dalla “Wasserrechtsbehörde” a eliminare manufatti illecitamente fatti costruire o posti in essere.

 

5. Autorizzazione e “interventi” successivi da parte della PA

Parimenti può essere disposto il sequestro di sostanze pericolose o l’installazione di impianti – sempre a tutela dell’ambiente – anche posteriormente all’avvenuto rilascio dell’autorizzazione concessa al titolare dello stabilimento; ciò anche ai fini dell’adeguamento a nuove tecnologie in materia di “Umweltschutz”. In questi casi, è consentito alla PA pure di modificare l’autorizzazione già accordata (per esempio, se poi è risultato, che le prescrizioni imposte, si sono rivelate insufficienti ai fini della tutela della salute).

In sede di imposizione di obblighi ex post, deve essere rispettato, di regola, ilVerhältnismäßigkeitsgrundsatz” (principio di proporzionalità) e la valutazione, da parte della PA, va fatta secondo criteri oggettivi (vedasi VwSlg 15856/A/2002). Occorre notare, che, se si tratta di provvedimenti atti ad assicurare la tutela della salute, il “Verhältnismäßigkeitsgrundsatz non può trovare applicazione (vedasi Vw GH 7.11.2005, 2001/04/0040 e 29.9.2012, 2007/04/0151). Dalla facoltà, per la PA, di imporre successivi obblighi, non sono esclusi impianti autorizzati mediante procedimento “semplificato” (cosiddette Bagatellanlagen). “Per mettersi in regola”, al proprietario dello stabilimento può essere concesso un termine (non eccedente comunque i 5 anni), se l’obbligato è in grado di provare, che l’adempimento immediato (o abreve) è al di fuori delle proprie capacità economiche e se la concessione del termine, non è destinata a vanificare l’interesse protetto.

L’inizio di un procedimento per l’imposizione di obblighi e oneri, successivamente alla concessione dell’autorizzazione, può: 1) avvenire d’ufficio, 2) su richiesta del ministro dell’Ambiente o 3) di persona abitante nelle vicinanze.

L’autorità amministrativa è tenuta a procedere, qualora, successivamente all’autorizzazione, si appalesi, che gli interessi, di cui si è tenuto conto in sede di autorizzazione, non sono (più) sufficientemente tutelati. La PA, in considerazione dei progressi della tecnica o della scienza medica, nel frattempo intervenuti, è tenuto a imporre altri (o aggiuntivi) oneri, al fine di tutelare i predetti interessi e a ordinare l’eliminazione dei danni eventualmente verificatisi (anche a tal fine può essere accordato un termine non eccedente, di norma, i 3 anni (eccezionalmente di 5 anni), se il titolare dello stabilimento non è in grado, per motivi economici, di adempiere subito. Questo provvedimento, contro il quale l’interessato ha facoltà di proporre ricorso dinanzi al “Verwaltungsgericht” (TAR), viene a costituire parte integrante dell’autorizzazione (“Genehmigung”).

 

6. “Erhebliche Umweltbelastungen” e conseguenze

Il ministro per la Tutela dell’Ambiente può proporre richiesta analoga, se, sulla base dei risultati di analisi effettuate o di rimostranze di vicini, è da ritenere, che dallo stabilimento provengano sostanze inquinanti costituenti “erhebliche Umweltbelastung” (per esempio, a causa di residui pericolosi).

I vicini, nella loro richiesta, sono tenuti a provare, che, per effetto della vicinanza dello stabilimento, non sono sufficientemente tutelati; inoltre, che già all’epoca della concessione dell’autorizzazione allo stabilimento, abitavano nelle vicinanze. Questo però non vale nei casi, in cui uno stabilimento è da qualificare come “Bagatellanlage” (vedasi VwGH 5.11.2010, 2010/04/0076).

Assumono la qualità di parti nei predetti procedimenti, i vicini, che hanno proposto richiesta “auf Verfahrenseinleitung” (in pratica, hanno fatto ricorso).

Gli obblighi e oneri imposti in sede di provvedimento autorizzativo, vanno revocati o modificati, qualora, tenuto conto degli interessi, che con il provvedimento di autorizzazione s’intendevano salvaguardare, non sono (più) necessari oppure possono essere tutelati con misure meno gravose. Si parla, in proposito, di “Möglichkeit der Durchbrechung der Rechtskraft des Genehmigungsbescheides im Interesse des Anlageninhabers”. La PA procede, in questi casi, previa richiesta di chi gestisce lo stabilimento.