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Esclusiva: il prossimo Presidente della Repubblica

Mattarella e Draghi
Mattarella e Draghi

Caro Direttore,

Le scrivo qui fuori dai Palazzi, ma vicinissimo alle voci di corridoio, come sempre farò in esclusiva per Filodiritto. 

La pantomima sul prossimo Presidente della Repubblica o se vuole il balletto dei nomi, la tiritera di quelli che non si fanno per non essere bruciati, tutta questa sceneggiata mi sta già da settimane dando il voltastomaco.

Francamente tutti i veramente informati, che poi sono i cosiddetti stakeholder della nostra politica, quelli che si vedono e quelli che non si vedono, di cui Le parlerò in una prossima lettera, sanno già il nome, ci girano intorno, ma lo sanno benissimo

E io glielo svelo.

Si segni il nome in codice dell'operazione: Marta

Le viene in mente qualcuno? Proprio lei. 

Poteva essere diversamente?

1. Se mai si andrà di nuovo a votare, e io francamente qualche dubbio ce l'ho, lo si farà il più tardi possibile. Vogliamo garantire la legittima pagnotta ai parlamentari di prima nomina che sanno benissimo di non essere rieletti alla prossima tornata?

2. Ma secondo Lei Draghi si fa tagliare fuori dalla gestione della pecunia? Non è mica fesso. Sa che la promozione vuol dire rimozione

3. Crede davvero all'idillio Draghi/Mattarella? Guardi due primedonne non reggono il palcoscenico insieme per più di un atto. Siamo agli sgoccioli. Sorrisi di facciata.

4. Draghi deve ancora capire cosa farà da grande. E in fondo è uno che ama fare all in. Non si accontenta di un ruolo che ad oggi è decisivo ma solo se al governo c'è un due di coppe quando briscola è spade. Come quello di prima. Come si chiamava? Boh, vede, non me lo ricordo più. Se ne torna in Ue? Probabile. Riesce a tenere ancora a lungo per le palle gli stakeholder di cui sopra? Dura, molto dura. Gioca la partita della riforma costituzionale e si insedia come nuovo superpresidente? Aspetta le elezioni, se ci saranno, e in un parlamento frammentato resta a Palazzo Chigi senza soluzione di continuità? 

5. Marta è perfetta. Intanto è donna. Poi è da anni che gioca impeccabilmente le sue carte. Guardi la sua riforma, un capolavoro di cerchiobottismo. Sono rimasti tutti spiazzati. Alcuni credono di aver vinto. Hanno perso tutti, soprattutto gli avvocati. Ma pazienza, credono di contare qualcosa. Contenti loro. Lo hanno voluto del resto. Ha vinto solo lei. È una giurista. È dalla parte giusta della storia ma non smaccatamente. Sta al suo posto con eleganza. Parla il giusto, anzi quasi niente. Si muove come si deve muovere, come uno stealth rasentando pure l'acqua. Ha gli amici giusti. Compresi i giornali che non vedono l'ora di scrivere paginate e paginate. Non ne sbaglia una. Dia retta a me, un genio della politica. Deve solo stare attenta a una cosa. Quale? Ovvio, le altre donne della politica. Ma è questione facile, non esistono. Poi il partito LGBTQ e chi più ne ha più ne metta detta l'agenda ma non è ancora in grado di issare al Quirinale un* su* figura. Il prossimo giro sì. 

Due cose sono certe:

Draghi non si farà mai il suo partito. Non ne ha bisogno, molto meglio comandare senza sottoporsi al giudizio dell'elettorato. Ma secondo Lei??!! Gli provocherebbe solo guai e non è al livello di Monti. Diciamo che lo guarda dall'alto in basso come le dolomiti i colli euganei (e così ho svelato le mie origini); sarà un bel casino, mesi a discutere se parlare di Presidentessa o di La Presidente.

Tutto qui.

Vede che poi non sono grandi retroscena. 

Un caro saluto a Lei e ai Suoi lettori. Curiosi e aperti, come dovranno essere sempre di più. 

Domitillo