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Francesco Vezzoli e Mr. Savethewall: una riflessione sul plagio nell’arte

Plagio nell'arte
Plagio nell'arte

Gregge di schiavi”: questo l’appellativo con cui Orazio, nel I secolo a.C., apostrofava gli imitatori. Nessuna giustificazione, dunque, per gli artisti che prendevano spunto dal lavoro altrui, assurgendolo – più o meno dichiaratamente – a modello.

Duemila anni dopo, ai tempi del “concettuale”, l’opera d’arte è imperniata sulla priorità del processo mentale, e il confine tra spunto e plagio si fa più labile che mai.

E così, quando ad aprile l’artista Francesco Vezzoli ci ha incantati con un omaggio a Fontana – il tricolore con un taglio verticale nel mezzo sulla copertina di “Vanity Fair” – il collega Mr. Savethewall ha subito riesumato un’analoga bandiera italiana, anch’essa squarciata, anch’essa ispirata al maestro dei Concetti Spaziali.

Vezzoli

Il messaggio di Vezzoli è chiaro, quanto mai attuale: in questo periodo di sofferenza condivisa, la bandiera ferita è emblema di quel dolore che, da mesi, imperversa sul nostro Paese.

Scriveva Fontana: «Io buco, passa l’infinito da lì, passa la luce». È una ferita, sì, ma è anche uno spiraglio, un ponte verso il futuro; verso l’Italia guarita che sogniamo di rivivere al più presto.

Del tutto diverso è il contesto in cui, cinque anni fa, vedeva la luce Itaglia, l’opera di Mr. Savethewall che fa il verso a una classe politica incompetente, a una società che soffre gli errori del suo governo. Il modello è, ancora una volta, il fondatore dello Spazialismo, ma mutano il significato e il numero di tagli, seppur la critica alla politica e ai tagli della spesa pubblica, in particolare a quella sanitaria è più che mai attuale.

Mrsavethewall

È dunque possibile parlare di plagio? Fino a che punto l’opera dell’ingegno originaria è tutelata?

Importante precisare, innanzitutto, che la Legge 22 Aprile 1941 n.633 non menziona mai questa parola. All’assenza di tipizzazione cerca di ovviare la giurisprudenza, chiarendo che il plagio consiste «nel ricalcare, in modo parassitario, quanto da altri ideato e, quindi, espresso in una forma determinata e identificabile» (Trib. Milano, 29 giugno 2011, n. 8650). Esso non sussiste, invece, se l’opera in questione presenta «in modo chiaro e netto uno scarto semantico, idoneo a conferirle un proprio e diverso significato artistico» (Cass. 26 gennaio 2018, n.2039).

Ecco perché quando, in occasione della Art Week 2019, Ibrahim Mahama impacchettò i caselli daziari di Porta Venezia, non fu possibile parlare di plagio rispetto alla tecnica di Christo: l’artista ghanese ha operato su un monumento diverso, mai impacchettato prima, utilizzando tra l’altro un materiale differente dal cellophane; e se il divario non fosse ancora evidente da queste peculiarità formali, lo scarto semantico è acuito dal messaggio intrinseco, ben lontano da quel mostrare nascondendo che è proprio di Christo, al quale per altro il Tribunal de Grande Instance (Parigi, 26 maggio 1987) aveva negato l’esclusiva sul packaging del Pont Neuf.

Un altro caso emblematico a chiarire la questione dello scarto semantico risale al 2011, quando la Fondazione Giacometti accusò John Baldessari di riproduzione non autorizzata, in riferimento alla mostra The Giacometti Variations alla Fondazione Prada. In quell’occasione, il Tribunale ritenne che le opere di Baldessari dovessero essere considerate delle opere d’arte non solo originali ma anche originarie e quindi degne di autonoma tutela poiché «mutano il senso dell'opera parodiata» (Trib. Milano, 13 luglio 2011, Riv. Dir. Ind.).

Anche le cancellature di Emilio Isgrò, riprese da Roger Waters per la cover dell’album Is This The Life We Really Want?, sono state oggetto di un noto contenzioso, terminato nel 2018 con una vittoria in fase cautelare del maestro a cui è seguita una transazione.

Questo precedente non ha tuttavia scoraggiato Peter Tunney, che in una personale ad Art Basel Miami 2019 ha reso le cancellature protagoniste delle sue opere, facendo probabilmente affidamento sul generale principio secondo cui «il diritto d'autore non tutela le idee in quanto tali, ma i momenti successivi della elaborazione» (Trib. Milano, 29 giugno 2011, n. 8650); e non è tutto: ironia della sorte, qualche giorno fa l’artista Barry Blitt ha vinto il Premio Pulitzer 2020 nella categoria “Editorial Cartoons” per le copertine realizzate per il “The New Yorker”, tra cui una contrassegnata proprio dalle cancellature.

Non dimentichiamo, infine, che lo stesso Isgrò è stato preceduto dal Poema ottico (1924) di Man Ray, che a sua volta si era ispirato al Canto notturno del pesce (1905) del poeta Christian Morgenstein.

Alla constatazione che la teoria dello scarto semantico non sia stata ancora tipizzata e sia relativamente nuova, in quanto la Cassazione ne ha parlato per la prima volta nel 2015, verrebbe da dire che, negli ordinamenti di common law, sia più facile distinguere la violazione del diritto d’autore dal prestito ispiratore attraverso il principio del fair use, codificato dall'art. 107 del Copyright Act del 1976.

Alla luce di questi precedenti, la bandiera di Vezzoli risulta autonoma rispetto a quella di Mr. Savethewall: le tracce dell’opera originaria si smarriscono in un significato del tutto diverso e il dialogo con la fonte acuisce il prestigio di chi ha saputo conferirle un valore aggiunto.