x

x

Il mouse di Douglas Engelbart

1967
mouse
mouse

Douglas Engelbart nacque nel 1925 in una fattoria dell’Oregon. Dopo la laurea in Ingegneria presso la Oregon State University prese il dottorato a Berkeley, per poi trasferirsi come ricercatore allo Stanford Research Institute, affascinato dalle potenzialità delle nuove tecnologie e dall’idea di contribuire a massimizzarne l’utilità. Il suo obiettivo era rendere le macchine semplici da usare.

Nel 1963 fondò un suo centro di ricerca, dove avviò alcuni esperimenti sull’ipertesto, la modalità di rappresentazione del testo dalla quale si sarebbe poi sviluppata la rete internet. Il suo campo di interesse erano le interfacce grafiche, per mezzo delle quali sarebbe stato possibile comunicare più facilmente con un elaboratore elettronico. Così incominciò a pensare a un dispositivo che potesse rendere davvero intuitivo interagire con una macchina, per compiere sullo schermo del computer tutte le operazioni che non si potevano eseguire con la tastiera. Joystick e penne elettroniche erano in commercio da qualche anno, ma non funzionavano a dovere.

Engelbart pensò allora a un dispositivo più efficiente con cui muovere un cursore sullo schermo.

Finalmente nel 1964 riuscì a realizzare uno strumento che consisteva in due meccanismi a disco, di cui uno calcolava il movimento del mouse nelle direzioni destra e sinistra (l’asse delle X), e l’altro ovviamente lo spostamento altobasso (l’asse delle Y). A muovere i due dischi, posti in un telaio di legno, una semplice pallina di gomma posizionata nel mezzo: una soluzione presa a prestito dalla sfera che Bíró aveva applicato sulla punta della sua penna per stendere l’inchiostro uniformemente (vedi la scheda corrispondente).

Spostando l’apparecchio la pallina, a contatto con la superficie piana sulla quale veniva fatta scorrere, girava su se stessa, facendo muovere i dischi indicatori di posizione. In questo modo il computer poteva conoscere lo spostamento del cursore e visualizzarlo sullo schermo.

Engelbart brevettò l’invenzione nel 1967, con la dicitura «Indicatore di posizione sulle coordinate X-Y per un sistema a schermo», ma per la forma compatta, per la sagoma arrotondata e per il filo che si snodava da un lato fino a collegarsi al computer, fu subito chiamato “mouse”, ossia “topolino”.

La tecnologia ha poi portato il mouse a perdere la coda e la pallina, ma nel concetto è rimasto identico all’idea originaria.

Estratto da EUREKA! 100 INVENTORI + 100 INVENZIONI che ci hanno cambiato la vita. DeAgostini, 2009, ISBN 978-88-418-5531-7