La pila
Alessandro Volta nacque a Como nel 1745, sesto figlio di una nobile famiglia decaduta. Si dedicò fin da ragazzo, come autodidatta, agli studi scientifici, affascinato in particolare dal fenomeno dell’elettricità.
Le sue scoperte furono numerose: nel 1778, studiando i conduttori elettrici, introdusse l'uso dei termini “tensione” e “capacità elettrica”; nel 1780 inventò il condensatore d'elettricità e nel 1782 enunciò il teorema sulla quantità elettrica di un conduttore, la prima legge quantitativa di elettrostatica, valida ancora oggi.
Arrivò alla pila partendo dagli esperimenti del contemporaneo Luigi Galvani (1737-1798), professore all’Università di Bologna. Durante un esperimento, lavorando alla dissezione di rane in prossimità di alcune macchine elettrostatiche, un assistente di Galvani aveva toccato accidentalmente con un bisturi elettricamente carico il nervo sciatico, facendo scattare la zampa come se fosse viva.
Appassionatosi, Volta confutò le conclusioni a cui era giunto Galvani, che parlava di elettricità animale, legando invece il fenomeno alla presenza di due metalli diversi e interpretando i guizzi delle zampe semplicemente co- me segni del passaggio della corrente attraverso il corpo della rana. Fu questo l’antefatto che portò alla nascita della pila.
Partendo da queste considerazioni, Volta iniziò i suoi esperimenti e nel 1780 potè dare per la prima volta l’annuncio dell’invenzione della pila, in una lettera all’amico Joseph Priestley, presidente della Royal Society di Londra, che la fece pubblicare sulla rivista dell’Istituto, il «Philosophical Transactions». Nella lettera Volta spiegava di aver inventato un generatore statico di energia elettrica: una serie di dischi di zinco, rame e panno imbevuto di acqua e acido solforico alternati su un supporto verticale in legno, con il primo e l’ultimo dischetto collegati da due fili di rame.
Volta viaggiò attraverso l’Europa per quasi dieci anni a partire dal 1780, partecipando ai più importanti dibattiti scientifici e diventando membro delle principali accademie e istituti di ricerca a Londra, Parigi, Vienna, Leida, Berlino e molti altri. Il 7 novembre 1801 diede pubblica dimostrazione del funzionamento della pila all’Institut de France di Parigi, di fronte a Napoleone Bonaparte che lo premiò con una medaglia d’oro e la nomina a conte e senatore del regno.