x

x

L'orologio da polso

Antoni Norbert Patek 1811-1877
Jean Adrien Philippe 1815-1894
vizio funzionale
vizio funzionale

All’Esposizione Industriale Francese del 1844, allestita lungo gli Champs-Élysées di Parigi, il polacco Antoni Norbert Patek, proprietario di una bottega per la costruzione di orologi da tasca, conobbe il francese Jean Adrien Philippe.

Il giovane artigiano Philippe aveva appena vinto la medaglia d’oro per aver inventato, due anni prima, un meccanismo di carica manuale degli orologi che sostituiva la tradizionale chiave con un sistema a corona. Si trattava di un progresso fondamentale, che permetteva di costruire orologi di dimensioni più compatte.

Patek rimase affascinato dalla bravura e dalla perizia tecnica del giovane francese e gli propose di lavorare nella sua fabbrica di Ginevra. Philippe accettò e nel 1845 iniziò la collaborazione fra i due. Patek, abile commerciante, produceva orologi di grande valore sia tecnico che artistico, in società con il maestro orologiaio Franciszek Czapek.

Nel 1851 i disaccordi con Patek portarono Czapek a uscire dall’azienda e ad aprire una propria attività; dopo qualche tempo come socio di Patek subentrò Philippe. Il momento era propizio: le vendite di orologi stavano decollando, ma per restare leader del mercato bisognava presentare delle innovazioni. La moda cominciava in quel periodo a proporre orologi da tasca modificati con l’applicazione di un cordoncino per essere portati al polso. L’idea in realtà non era nuova: nel Seicento il filosofo francese Blaise Pascal era stato il primo a legare al polso il proprio orologio da tasca, ma nessun orologio era mai stato progettato per essere portato esclusivamente al polso.

La Patek Philippe decise di creare un nuovo modello che avrebbe rivoluzionato il mercato. Era il 1867 quando fu realizzato il primo orologio espressamente da polso, per la contessa ungherese Koscowicz.

Per lungo tempo il nuovo accessorio rimase tipicamente femminile, mentre gli uomini preferivano continuare a usare gli orologi da tasca. Perché divenisse una moda maschile bisognò aspettare il Novecento, quando l’aviatore brasiliano Alberto Santos-Dumont si fece realizzare dall’amico Louis Cartier un orologio facile da consultare mentre pilotava il suo aereo. Cartier disegnò un orologio maschile da polso dal quale Santos-Dumont non si separò più. Fu la consacrazione di un nuovo modo di vedere l’ora.

Estratto da EUREKA! 100 INVENTORI + 100 INVENZIONI che ci hanno cambiato la vita. DeAgostini, 2009, ISBN 978-88-418-5531-7