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Il rapporto tra scuola e università: la formazione degli insegnanti

Bugie di fieno
Ph. Luca Martini / Bugie di fieno

La scuola e l’università fanno parte dello stesso sistema formativo e hanno lo stesso obiettivo, lo stesso mandato sociale: la formazione, intesa anche come fondamentale volano di sviluppo culturale, economico e sociale.

La scuola e l’università dovrebbero, quindi, interagire in modo complementare e sinergico e dovrebbero rispondere in modo efficace ai bisogni formativi emergenti dal tessuto sociale.

Da un lato, la scuola non riesce più a fornire saperi e competenze validi all’ingresso dei percorsi universitari, dall’altro, l’università non riesce a sviluppare una relazione costante e significativa con il mondo della scuola in termini di azioni di orientamento formativo e di sviluppo professionale degli insegnanti.

È necessario quindi ripensare e rivitalizzare, anche in termini economici, la connessione esistente tra scuola e università.

L’università deve puntare sulla formazione e sullo sviluppo professionale degli insegnanti sia sotto un punto di vista didattico-disciplinare che psico-pedagogico al fine di acquisire competenze comunicative, metodologiche e relazionali.

L’università incontra delle difficoltà che derivano, in parte, dal dover spesso “navigare a vista” di fronte a repentini cambiamenti di indirizzo da parte del ministero per quanto riguarda la formazione degli insegnanti con un’offerta formativa realizzata in emergenza (che si base sul rilascio di certificazioni relative all’acquisizione di conoscenze essenziali anziché su un alto livello di specializzazione) e, in parte, dalla pressione di numeri elevatissimi di aspiranti insegnanti che, principalmente, fanno questa scelta dopo aspirazioni disattese o esperienze professionali deludenti e non attraverso un percorso dedicato e maturato nel tempo.

In questo scenario, con un mancato impegno organizzato, sistematico e strategico sulla formazione degli insegnanti, l’università sta perdendo l’occasione di incidere sulla qualità dei processi educativi attraverso l’alta specializzazione, la ricerca e la costruzione di una relazione sinergica con il mondo della scuola.

Ne è un esempio il PF24 (Percorso Formativo per l’acquisizione di 24 CFU in ambito Antropo-Psico-Pedagogico e nelle Metodologie e Tecnologie Didattiche) che è un percorso formativo di fatto slegato dai corsi di studio. Sarebbe, invece, necessario garantire una flessibilità dei corsi di laurea che permetta di avere saperi e competenze su cui costruire la futura professionalità del docente. Per far questo è opportuno che si realizzi un’innovazione didattica all’interno dei corsi di laurea che preveda lo studio delle discipline integrato sinergicamente con le metodologie didattiche e pedagogiche.

Si tratta di una strategia politica e sarebbe necessaria una strategia unitaria di incentivazione della ricerca didattica. Si tratta di predisporre, quindi, all’interno degli spazi di autonomia presenti nell’impianto curricolare dei corsi di studio, percorsi destinati a coloro che intendono orientarsi verso l’insegnamento introducendo esperienze laboratoriali e di tirocinio.

Se l’università intende assumersi la responsabilità e l’onere della formazione dei futuri insegnanti, deve allora affrontare la sfida di delineare in termini formativi una professionalità ad alta specializzazione, dotata di capacità riflessive e predisposta all’aggiornamento continuo nei diversi campi del sapere.

Si tratta, anche, di operare sulla selezione degli insegnanti attraverso una strategia condivisa e co-progettata tra scuola, università e ministero, che consenta di realizzare un accompagnamento progressivo all’inserimento nel mondo della scuola di un numero di docenti adeguato ai posti disponibili.

In questi termini, università e scuola vengono ad avere una corresponsabilità nella formazione e nella selezione degli insegnanti, che deve attuarsi attraverso forme di reclutamento concorsuali coerenti con il profilo professionale e con le competenze richieste.

Anche lo sviluppo professionale degli insegnanti richiede di essere sostenuto e accompagnato da una progettualità organica e sistematica in cui le università devono svolgere un ruolo chiave, rispondente a un progetto di alta specializzazione dei professionisti dell’educazione e di qualificazione dell’offerta formativa della scuola che ha poi un impatto sulla crescita culturale e sociale del nostro Paese.