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Intervista al presidente di ANVUR, Antonio Felice Uricchio

Venezia, 2016
Venezia, 2016

Come Team per la formazione della comunità professionale dei manager didattici delle università italiane, Comenio – Didattica & Management, assieme al nostro Responsabile scientifico, abbiamo avuto il piacere di incontrare il Presidente di ANVUR, Antonio Felice Uricchio.

L’occasione è stata piacevolissima, con il Presidente sempre a sorriso aperto e con grande disponibilità, ma anche ghiotta per tracciare con il prof. Uricchio il punto della situazione sul mondo universitario, visto dalla prospettiva del personale tecnico amministrativo e, in particolare, da quella dei manager didattici, quali noi siamo.

 

1) La terribile esperienza della pandemia ha dimostrato l'efficienza del sistema universitario come eccellenza della amministrazione pubblica italiana. Nessun ritardo amministrativo nella gestione delle carriere e del conseguimento del titolo finale per i nostri utenti-studenti. Gli anni accademici 2019/2020 e 2020/2021 saranno ricordati per la sperimentazione su ampissima scala dello smartworking, video lezioni, ricevimento a distanza, persino laboratori e tirocini on-line: su quali di queste leve potremo ancora fondare la competitività tra Atenei e fra corsi di studio, unitamente al ruolo di ANVUR?

L’ANVUR ha avviato con diverse altre Agenzie di valutazione europee e mondiali una profonda riflessione sui cambiamenti determinati dallo scenario pandemico e sulle risposte alla crisi da parte delle istituzioni universitarie.

Nei prossimi giorni avvieremo una rilevazione con questionari rivolti a tutte le componenti del mondo accademico (docenti, dirigenti, personale TA). Si analizzeranno i cambiamenti in atto e le innovazioni in materia di governance, organizzazione istituzionale, erogazione dei servizi agli studenti.

In tutto il mondo gli Atenei hanno fatto ampio ricorso sia alla DAD che allo smartworking. La risposta, sia a livello europeo che nazionale, è stata eccellente: grazie alla passione, alla generosità e all'impegno di tutti (docenti, tecnici amministrativi, studenti, famiglie) si sono svolte le attività con risultati non inferiori all'ordinario.

È indubbio che la comunità universitaria si fonda anche sui rapporti personali umani, quindi il senso di appartenenza e le relazioni interpersonali restano fondamentali. Dobbiamo però cogliere l'opportunità di arricchire e innalzare il livello qualitativo dei nostri servizi e raggiungere un maggior numero di studenti attraverso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Confidiamo negli esiti della rilevazione e nella possibilità di costruire un modello che si ponga non in alternativa rispetto alle modalità tradizionali, ma come esperienza meritoria e interessante: smartworking, DAD, ma anche erogazione di servizi online (ad esempio segreterie virtuali, laboratori virtuali, attività di tutorato a distanza e di placement) entreranno nel nostro DNA come modalità duali di svolgimento delle attività didattiche, di ricerca e di terza missione universitarie. Non in competizione, ma integrate.

 

2) Come sono cambiate le funzioni e i compiti svolti dal personale tecnico amministrativo nel gestire la didattica nelle Università?

Il personale tecnico amministrativo svolge un ruolo fondamentale nel rapporto fra attività accademiche e studenti, è l’interfaccia necessaria, soprattutto come catalizzatore di processi. È fondamentale che il PTA abbia partecipato con grande dedizione a questa fase vivendo le attività di smartworking non come allontanamento fisico dalla sede, ma come modo per rimettersi in gioco. Sicuramente non sono mancate delle difficoltà in alcuni contesti, anche in relazione al livello di digitalizzazione dei servizi e di capacità delle nuove tecnologie di assistere le attività ordinarie.

Nel complesso, penso che le esperienze siano state positive e i nostri studenti, che sono i nostri principali valutatori, potranno dare conto anche di questi processi attraverso la valutazione citata prima. Dagli esiti possiamo comprendere e intervenire, correggere eventuali criticità e distorsioni, offrendo soprattutto un contributo positivo anche rispetto a modalità duali di svolgimento dell’attività didattica.

 

3) Quale ruolo sociale e di sostegno al territorio potranno svolgere le istituzioni universitarie nello scenario post Covid, soprattutto nelle regioni più in difficoltà?

Indubbiamente il ruolo delle istituzioni accademiche e del personale didattico, amministrativo e soprattutto di ricerca, è fondamentale nei momenti di crisi.

La crisi pandemica ancora in atto ha offerto al mondo accademico una straordinaria posizione centrale nelle interlocuzioni con gli altri sistemi politici, scientifici, amministrativi del nostro Paese, specialmente nelle aree più deboli in cui le università possono svolgere un compito di stimolo e di catalizzatore dei processi di innovazione e di transizione in atto verso l'economia del futuro, il digitale, l'ecologia, l'inclusione, il contrasto sociale alle disuguaglianze.

Negli ultimi mesi abbiamo potuto assistere alla centralità delle interlocuzioni e all'importanza delle risposte fornite dalle istituzioni universitarie, sia nel campo della ricerca sanitaria che sociale.

Ancor di più vi si potrà fare nel prossimo futuro, quando dovremmo curare le ferite di questi mesi: il rilancio economico passerà necessariamente attraverso la valorizzazione del capitale umano che trova nelle istituzioni universitarie la propria espressione più alta.

 

4) ANVUR delega agli Atenei la composizione dei vari Organi e Organismi di Assicurazione della Qualità. Tale aspetto ha originato situazioni molto differenziate nelle Università, che in molti casi non contemplano la presenza del personale tecnico-amministrativo all’interno di tali Organi e Organismi. AVA3 cambierà tale impostazione?

In questi mesi abbiamo avviato un tavolo di lavoro come prima fase per promuovere, con il contributo di tutte le componenti del mondo accademico e, in particolare, di coloro che operano nel settore della qualità, la definizione delle nuove linee di indirizzo di AVA3. È vero che ANVUR, nel rispetto del principio di autonomia delle università, naturale proiezione dei principi costituzionali in materia, ha lasciato agli Atenei stessi la definizione della composizione di Organi e Organismi di Assicurazione della Qualità.

In particolare, ciò è avvenuto per i Nuclei di Valutazione e per i Presidi della Qualità, che rappresentano i principali organismi con cui si confronta ANVUR per dare compiutezza al processo di accreditamento e di valutazione della qualità. L’auspicio è che in AVA3 ci sia una partecipazione ancora più ampia, sia del personale tecnico-amministrativo, sia degli studenti.

 

5) Presidente, in più occasioni di confronto fra i membri della nostra comunità è emerso un quadro molto variegato della collocazione, del dimensionamento e della funzione del management didattico nei vari Atenei italiani. Per tale motivo, condurremo nei prossimi mesi un censimento sugli Atenei aderenti al progetto, allo scopo di identificare gli standard del servizio e le competenze necessarie al ruolo. Le chiediamo un consiglio per la ricerca e su come poter diffonderne i risultati presso l'alta dirigenza delle università italiane. Ritiene ipotizzabile un coinvolgimento dell'ANVUR nella ricerca?

Offro già da ora la disponibilità – sia personale, che dell'intera istituzione – a promuovere la vostra analisi e soprattutto raccoglierne gli esiti.

L'Agenzia sta curando – dovrebbe uscire la prossima estate – il nuovo Rapporto biennale.

Abbiamo iniziato a definirne capitoli, temi e obiettivi.  Preannuncio che il nuovo Rapporto biennale avrà anche una parte propositiva che nasce dalla rilevazione, poiché all'analisi vorremmo affiancare anche delle prospettive.

Conto molto anche sul tipo di rilevazione e di studio che svolgerete come Comenio D&M e credo che potrà essere proficuo per l'intero sistema nazionale, anche attraverso il supporto e il contributo di ANVUR.

 

6) La qualità della didattica nelle università passa necessariamente dalla valorizzazione del manager didattico nel ruolo di “facilitatore del processo formativo”. Quale è il punto di vista di ANVUR su tale figura?

Il manager didattico è una figura imprescindibile, che deve contribuire a costruire le procedure dei percorsi formativi, anche in fase di progettazione e di confronto con gli stakeholders e, più in generale, dei percorsi di valutazione in itinere delle attività formative svolte. Si tratta di un ruolo fondamentale, da porre al centro della relazione tra docenti, studenti e stakeholders esterni, proprio per conferire valore all’intero processo. Nell’ottica della valutazione, le procedure di accreditamento non prevedono ancora un coinvolgimento diretto dei manager didattici, se non attraverso la fase di interviste presso la sede universitaria. Tuttavia, per questo confermo la disponibilità di ANVUR in riferimento alla promozione di tali figure, anche attraverso confronti e interlocuzioni periodiche nella fase di avvio di AVA3 e del monitoraggio e di manutenzione del sistema.

 

7) Dal resoconto pubblicato dall’Agenzia sulla composizione dei Nuclei di Valutazione, emerge che spesso all’interno dei Nuclei non è presente la componente tecnico-amministrativa e, quando presente, si tratta di personale esterno all’Ateneo. A prescindere da questo dato, se prendiamo in considerazione il Presidio della Qualità, consiglierebbe l'inserimento di manager didattici al suo interno?

Ritengo che tutti gli Organi, sia di governo sia preposti all’assicurazione della qualità, debbano contemplare una presenza di tutte le componenti: docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti. Anche nella mia esperienza universitaria, ho sempre guardato con particolare attenzione alla pluralità e alla coralità del mondo accademico. In particolare, per quanto concerne i Presidi della Qualità e i Nuclei di Valutazione, sono convinto dell’indispensabile e del prezioso apporto che può fornire chi ha maturato, anche a livello amministrativo, esperienza nell’ambito dei processi di assicurazione della qualità. Naturalmente sono gli Atenei chiamati a maturare le proprie scelte in un contesto in cui comunque sembra necessario promuovere la partecipazione e la valorizzazione dei manager didattici.

 

8) Come può l'ANVUR valorizzare e riconoscere maggiormente il ruolo chiave che il personale tecnico amministrativo svolge all'interno dei processi di Assicurazione della Qualità nel sistema universitario?

Come Agenzia siamo molto interessati al processo di riqualificazione e di formazione del personale tecnico-amministrativo che opera nella didattica e, più in generale, nella qualità. Abbiamo promosso in passato molte iniziative di confronto e di formazione. Il nostro obiettivo è dar seguito a queste attività, magari anche in collaborazione con Comenio D&M, che ha una capillare presenza sul territorio e competenze particolarmente significative che ho avuto modo di apprezzare negli anni prima ancora di assumere questo ruolo all’interno dell’ANVUR.

Sono convinto che le Università sono sempre più consapevoli della rilevanza del ruolo dei manager didattici. Anche il Ministero ha svolto un ruolo importante attraverso attività, progettualità e risorse che sono state destinate, ma ancor di più, a livello europeo, questo è accaduto perché sia gli standard europei che i processi che sono stati avviati sulla qualità, penso agli ESG, evidenziano la rilevanza e la centralità delle figure professionali che governano la costruzione di percorsi formativi, la manutenzione dei corsi di studio, il riordino e la revisione degli ordinamenti didattici. Sono convinto che il percorso compiuto abbia giovato al sistema e abbia consentito un innalzamento dei livelli qualitativi delle nostre istituzioni universitarie, soprattutto giovando ai nostri studenti.

 

9) Cosa funziona maggiormente, secondo lei, per sensibilizzare e coinvolgere gli studenti nei processi di Assicurazione della Qualità della Didattica e quale ruolo deve avere il personale tecnico amministrativo in questo ambito?

Ritengo che i processi di valutazione e accreditamento debbano essere partecipati e non si può più pensare a una eterovalutazione che non tenga conto delle specifiche condizioni in cui opera l’istituzione e anche della rappresentatività rispetto alle componenti del mondo accademico. Il percorso di costruzione di una valutazione partecipativa è stato ormai avviato con forza negli ultimi vent’anni.

L’Agenzia ha assunto da tempo la linea di promuovere la valutazione partecipativa, non solo attraverso le competenze dell’istituzione, ma anche promuovendo dei modelli sia bottom up che top down, in grado di guardare sia dall’alto che dal basso l’intero contesto. Alla luce della mia esperienza, sia in Università che in Agenzia, quando gli studenti sono coinvolti sono particolarmente attenti e responsabili nei processi in cui sono chiamati. Tutto sta a toccare il tasto della partecipazione e del coinvolgimento, rendendoli responsabili.

Quando questo accade gli studenti svolgono un ruolo prezioso e offrono anche contributi significativi. Nella costruzione di percorsi di qualità, lo vediamo nei gruppi CEV (Commissioni di Esperti di Valutazione) e nel Comitato Consultivo dell’ANVUR, gli studenti svolgono un ruolo particolarmente importante e lo fanno con dedizione, impegno e con qualità, portando idee e proposte particolarmente interessanti.

 

10) Nei prossimi mesi si concluderà il primo giro degli Atenei sottoposti alla visita di accreditamento periodico. Il personale tecnico amministrativo ha rivestito un ruolo chiave per il buon andamento della visita, sia per l’ateneo sia per la CEV. Qual è il bilancio di tale esperienza e quali sono le prospettive future?

ANVUR è tra le più giovani agenzie europee e siamo ancora al primo ciclo del processo di accreditamento periodico, ma certamente l’esperienza di AVA1 e di AVA2 è stata molto interessante, dal momento che tutte le componenti del mondo accademico hanno dato un contributo particolarmente importante, compreso il personale tecnico-amministrativo.

Ci attendiamo molto dalla fase di avvio di AVA3 e dalla consultazione pubblica che parallelamente verrà attuata, nella consapevolezza che determinate procedure necessitino di uno snellimento e di una semplificazione in modo da renderle meno macchinose, più veloci e maggiormente flessibili. In questo senso diviene decisivo il contributo di tutte le componenti accademiche, che auspico anche in tale sede, e in particolare del personale tecnico-amministrativo, di Comenio D&M e della comunità professionale dei manager didattici che esso rappresenta.

Buon Natale, Presidente! Auguri ad ANVUR e a tutti i manager didattici.

 

Visualizza l'intervista sul canale youtube: Comenio – Didattica & Management.