x

x

L’Ambasciata di Francia a Venezia durante la Rivoluzione (1790-1797)

disegno ambasciata
disegno ambasciata

Indice:

1. Premessa

2. Il disegno dell’immobile

3. A quale scopo serviva questo documento?

4. Dove si trova e perché

5. Dove si trova il documento originale di cui questo è copia? 

 

1. Premessa

Pochi anni prima della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia (12 maggio 1797) e mentre la Francia attraversava un periodo rivoluzionario, la monarchia francese mantenne a Venezia un’ambasciata in un edificio prestigioso, a testimoniare l’importanza di questa rappresentanza diplomatica.

In questo breve intervento per la rubrica Pezzi unici, esamineremo insieme il disegno che illustra il palazzo.

 

2. Il disegno dell’immobile

Il disegno, che misura mm 490 x 330 (scala di piedi veneti 60 = mm 90), è già stato presentato per la mostra organizzata dall’Archivio di Stato di Venezia «Cartografia, disegni, miniature delle magistrature veneziane» (30 giugno - 30 settembre 1984) ed è colorato ad acquerello e pastelli. 

Esso permette di comprendere come questa ambasciata, situata in un Palazzo al confine con il Canal Grande e presso campo San Geremia, fosse tanto importante. Il palazzo si dipana intorno a un giardino centrale ed è un aggregato di vari edifici cambiati nel corso del tempo e degli ambasciatori, come ad esempio il conte di Châlons dimostra.

Grazie al disegno della filza degli Ufficiali alle Cazzude, che qui si presenta, possiamo vedere una rappresentazione precisa e fedele del palazzo e dei suoi residenti. 

Intorno al giardino centrale, gli edifici più grandi sono occupati dall’ambasciatore di Francia, ma non è l’unico ad abitarvi. Nell’edificio che si trova tra la calle del Forno da un lato e la calle detta dello Speciale dall’altro, a pianterreno e nel primo piano vivono le Sorelle Minelli, che beneficiano di una giustizia civile e criminale distinta, come desumiamo dalla lettura dei documenti antichi. Dall’altro lato del giardino ci sono due case occupate dai signori Parafighi e dalla signora Battista. Infine, due altre case, marcate di color rosso, sono divise tra residenti più modesti e l’ambasciata. 

 

3. A quale scopo serviva questo documento?

Questo disegno fa parte di un documento più ampio. 

Il 5 giugno 1790, allo scopo di aggiornare le delimitazioni precise della residenza dell’ambasciatore di Francia a Venezia, il Senato adottò una deliberazione[1] che elenca tutte le proprietà del luogo.

Questo documento è trasmesso a tutte le amministrazioni competenti, a cominciare dall’ambasciata di Francia a Venezia, ma anche a tutte quelle che possono avere interesse a conoscere questo aggiornamento. 

Allora occupata da Marc-Marie de Bombelles (1744-1822), ambasciatore di Francia a Venezia tra il 1789 e il 1791, la sede dell’ambasciata si è sviluppata negli anni immediatamente precedenti, questo spiega la necessità di fare un nuovo disegno. 

In effetti, come il documento rende conto, il predecessore di Marc-Marie de Bombelles, Jacques Hardouin, conte di Châlons (1738-1794), ambasciatore tra il 1786 e il 1789[2], aggiunge due case e un appartamento superiore della proprietà di Giacomo Foscarini «al proprio Palazzo a maggior comodo di sua numerosa famiglia».

 

4. Dove si trova e perché

Tra i magistrati che hanno ricevuto una copia di questa deliberazione vi sono gli Ufficiali alle Cazzude

Grazie al «disegno del palazzo dell’ambasciatore de Francia e delle du case adiacenti al sul giardino marcate di color rosso», realizzato a Venezia il 20 maggio 1790 da Demetrio Carlo Zola, capitano degli ingegneri, gli Ufficiali alle Cazzude[3] possono verificare la conformità della sede dell’ambasciata di Francia con la convenzione di 1771 ma, soprattutto, calcolare con esattezza le tasse dovute.

 

5. Dove si trova il documento originale di cui questo è copia? 

Mentre il registro delle deliberazioni del Senato contiene alcuni disegni per altre sedi come quello di Vienna alla stessa data[4], questa deliberazione in particolare non presenta il disegno al quale si riferisce nel corpo del testo: pertanto, bisogna ricorrere alle copie inviate ad altre amministrazioni per trovarlo.

 

[1] Senato, Deliberazioni, Corti, 445/22, giugno/luglio 1790, 5 giugno 1790. 

[2] Succedendo a Jean de Vergennes, il conte di Châlons rimarrà a Venezia fino al 1788, quando sarà nominato per l’ambasciata di Francia a Lisbona. 

[3] L’Ufficio delle cazzude (1497-1797) ha la competenza sui «debiti per decime ed altre tasse pubbliche e ai debiti delle Camere di Terraferma» (Da Mosto I, p. 104; Guida generale IV, p. 944). 

[4] Senato, Deliberazioni, Corti 445/22, giugno/luglio 1790, 5 5iugno 1790, per l’ambasciata di Vienna a Venezia. 

 

Pezzi unici

 

3ª puntata di Pezzi unici sul Canale YouTube dell’Archivio di Stato di Venezia.

Per accedere ai contenuti aggiuntivi vi invitiamo a visitare il Canale YouTube dell’Archivio di Stato di Venezia.