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Victor Hugo e Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi

Dopo la capitolazione dell’imperatore Napoleone III, sconfitto a Sédan, la neo proclamata Repubblica francese decide la prosecuzione del conflitto.

Le armate prussiane dilagano nella Francia orientale dove sorgono comitati locali di difesa a supporto delle scarse truppe residue. Parigi è assediata.

Nella latitanza delle altre potenze, il governo provvisorio accetta una solitaria offerta di aiuto, quella di Giuseppe Garibaldi che, alla testa di una formazione multinazionale composta da alcune migliaia di uomini, respingerà a Digione l’attacco dei prussiani nelle giornate del 21, 22 e 23 gennaio 1871.

Unico l’aiuto offerto, unica l’attestazione di gratitudine, quella di Victor Hugo, che prese la parola nell’Assemblea nazionale riunita a Bordeaux, dimettendosi subito dopo questo intervento per le manifestazioni di ostilità che aveva suscitato.

 

Victor Hugo parla in difesa di Garibaldi all’Assemblea nazionale francese (10 marzo 1871)

Victor Hugo - Dirò solo una parola. La Francia ha appena affrontato una terribile prova, da cui è uscita sanguinante e vinta. Si può essere vinti e restare grandi: la Francia lo prova. La Francia, prostrata di fronte al mondo, ha conosciuto la codardia dell’Europa. (Movimento nell’aula).

Nessuna delle potenze europee si è levata per difendere questa Francia che tante volte aveva preso in mano la causa dell’Europa.... (Bravo! all’estrema sinistra); non un re, non uno Stato, nessuno! Salvo un uomo...(Sorrisi ironici a destra – Ben detto! all’estrema sinistra).

Là dove le potenze, come si dice, non intervenivano, ebbene, un uomo è intervenuto e quest’uomo è una potenza. (Esclamazioni sui banchi della destra).

Quest’uomo, signori, che cosa aveva? La sua spada.

Visconte di Lorgeril – E Bordone. (Si ride).

Victor Hugo – La sua spada, e questa spada aveva già liberato un popolo... (Esclamazioni sui medesimi banchi) e questa spada poteva salvarne un altro (Ancora esclamazioni). Egli lo ha pensato: è venuto, ha combattuto.

Da destra – No! no!

Visconte di Lorgeril – Questa è propaganda! Non ha combattuto.

Victor Hugo – Le interruzioni non mi impediranno di terminare il mio discorso. Ha combattuto .... (Nuove interruzioni).

Numerose voci a destra – No! no!

Da sinistra – Sì! Sì!

Visconte di Lorgeril – Ha fatto finta!

Una voce a destra – In ogni caso non ha vinto!

Victor Hugo – Non voglio ferire nessuno in questa Assemblea, ma voglio dire che è il solo, fra i generali che hanno combattuto per la Francia, a non esser stato battuto... (Vivaci proteste a destra – Applausi a sinistra)

Numerose voci a destra – All’ordine! All’ordine!

Barone di Jouvenel – Prego il Presidente di invitare l’oratore a ritirare questa frase antifrancese.

Visconte di Lorgeril – È una comparsa da melodramma, il vostro eroe! (Vivaci proteste a sinistra) Non è stato battuto perché non ha combattuto.

Presidente – Signor di Lorgeril, la prego di restare in silenzio. Avrete la parola in seguito. Ma rispettate la libertà dell’oratore (Bene!).

Generale Ducrot – Chiedo la parola (Movimento nell’aula).

Presidente – Generale, avrete la parola dopo il signor Victor Hugo.

Numerosi membri si alzano e interpellano vivacemente il signor Victor Hugo.

Presidente (rivolto a questi ultimi) – Solamente il signor Victor Hugo ha la parola.

Richier – Un francese non può sentire parole come quelle che sono state appena pronunciate. (Agitazione generale).

Visconte di Lorgeril – L’Assemblea rifiuta di dare la parola al signor Victor Hugo, poiché egli non parla francese (Oh! Oh! – Rumori confusi)

Presidente – Non avete la parola, signor di Lorgeril ... Aspettate il vostro turno.

Visconte di Lorgeril – Volevo dire che l’Assemblea non vuole ascoltare perché non comprende questo francese! (Rumori).

Una voce – È un insulto al paese!

Generale Ducrot – Insisto e chiedo la parola.

Presidente – Avrete la parola se il signor Victor Hugo è d’accordo.

Victor Hugo – Desidero terminare.

Numerose voci rivolte a Victor Hugo – Spiegatevi! (Basta! Basta!)

Presidente – Voi chiedete al signor Victor Hugo di spiegarsi: lo farà. Vogliate ascoltarlo in silenzio (No! No! All’ordine!)

Generale Ducrot – Non si può tacere su questo!

Presidente – Avrete la parola dopo l’oratore.

Generale Ducrot – Protesto contro queste parole che costituiscono un oltraggio .... (Alla tribuna! Alla tribuna!)

Victor Hugo – È impossibile ... (Le grida continuano).

Una voce – Ritirate le vostre parole! Non ve le perdoneremo!

Un’altra voce a destra si rivolge all’oratore con frasi che si perdono nella confusione.

Presidente – Seduti!

La stessa voce – Richiamate all’ordine l’oratore!

Presidente – Richiamerò voi all’ordine, se continuate a interrompere (Bravo! Bene!) Richiamerò all’ordine coloro che impediranno al Presidente di esercitare la sua funzione. Sono io che decido chi richiamare all’ordine.

Da numerosi banchi a destra – Noi lo chiediamo, il richiamo all’ordine!

Presidente – Non basta che lo chiediate. (Bene! - Diverse esclamazioni confuse)

Generale di Chabaud-Latour – Parigi non è stata sconfitta, è stata presa per fame! (È vero! È vero! - Assenso generale)

Presidente – Do la parola al signor Victor Hugo affinché si spieghi, e coloro che lo interromperanno saranno richiamati all’ordine. (Bene!)

Victor Hugo – Vi darò soddisfazione, signori, e farò di più. Tre settimane fa avete rifiutato di ascoltare Garibaldi.

Una voce – Aveva dato le dimissioni!

Victor Hugo – Oggi rifiutate di ascoltare me. E tanto mi basta. Do le dimissioni. (Rumori in aula – No! No! – Applausi a sinistra).

Una voce – L’Assemblea non accetta le vostre dimissioni!

Victor Hugo – Le ho date e le mantengo.

(L’onorevole membro dell’Assemblea che si trova, scendendo dalla tribuna, ai piedi del tavolo degli stenografi situato all’ingresso del corridoio di sinistra, prende la penna di uno degli stenografi e scrive, in piedi, sul bordo esterno del tavolo, la sua lettera di dimissioni al Presidente.)

Tratto dagli “Annales de l’Assemblée Nationale”, 1871, Séance du mercredì 8 mars 1871, p. 208-210.