LEONIUS, PAOLUS: Tractatus substitutionum
Tractatus substitutionum, Venetiis, ex officina Marci de Maria Salernitani Bibliopolae Neapolitani, 1563.
Due opere in un volume in 4°, ciascuna con autonomo frontespizio (210 x 150), di ([32] cc., 325 [1] pp. [32] pp. ), legatura originale in pergamena molle, titolo manoscritto sul dorso e al taglio di piede, eleganti capilettera e fregi xilografici, testo in carattere romano e rubricae in corsivo, interessanti noterelle di mano antica, tre pregevoli marche in xilografia, esemplare eccellente nitidamente impresso su carta greve. Unito al trattato in materia di sostituzioni, il volume contiene, come pregevole addendum, gli Scholia in difficillimum totius legis Gallus, ff. de liber(is) et posthum(is) contextum (D. 28. 2. 29), anch’essi in editio princeps.
Il padovano Paolo Leoni, giurista e prelato di estrazione gentilizia, insegnò nella propria città natale e a Salerno. Per volontà di Ercole II d’Este, divenne arciprete di Carpi, ebbe cattedra nell’Università di Ferrara, dove divenne altresì consigliere ducale e presidente del Tribunale di Giustizia. Altro suo potente e convinto estimatore fu Alfonso II, il quale tramite il Cardinal Luigi d’Este ottenne che Gregorio XIII lo creasse vescovo della Diocesi emiliana nel 1578. Amato e talvolta invidiato da quanti ne conoscevano il talento, di cui aveva dato prova incontestabile nel trattato che qui si presenta, il Leoni morì nel 1590, si dice amareggiato, lui che con gli Scholia si era cimentato in uno dei passi del Digesto più temuti dai giuristi di tutti i tempi, per una causa perduta contro Cesare d’Este.
Ref. G. Manini Ferranti, Compendio della storia sacra e politica di Ferrara, Ferrara 1808, t. IV, pp. 103 – 119; A. Padovani, Studi storici sulla dottrina delle sostituzioni, Milano 1983, pp. 438 – 445; OCLC 93214389.
[Studio Bibliografico Lex Antiqua - www.lexantiqua.com]
Tractatus substitutionum, Venetiis, ex officina Marci de Maria Salernitani Bibliopolae Neapolitani, 1563.
Due opere in un volume in 4°, ciascuna con autonomo frontespizio (210 x 150), di ([32] cc., 325 [1] pp. [32] pp. ), legatura originale in pergamena molle, titolo manoscritto sul dorso e al taglio di piede, eleganti capilettera e fregi xilografici, testo in carattere romano e rubricae in corsivo, interessanti noterelle di mano antica, tre pregevoli marche in xilografia, esemplare eccellente nitidamente impresso su carta greve. Unito al trattato in materia di sostituzioni, il volume contiene, come pregevole addendum, gli Scholia in difficillimum totius legis Gallus, ff. de liber(is) et posthum(is) contextum (D. 28. 2. 29), anch’essi in editio princeps.
Il padovano Paolo Leoni, giurista e prelato di estrazione gentilizia, insegnò nella propria città natale e a Salerno. Per volontà di Ercole II d’Este, divenne arciprete di Carpi, ebbe cattedra nell’Università di Ferrara, dove divenne altresì consigliere ducale e presidente del Tribunale di Giustizia. Altro suo potente e convinto estimatore fu Alfonso II, il quale tramite il Cardinal Luigi d’Este ottenne che Gregorio XIII lo creasse vescovo della Diocesi emiliana nel 1578. Amato e talvolta invidiato da quanti ne conoscevano il talento, di cui aveva dato prova incontestabile nel trattato che qui si presenta, il Leoni morì nel 1590, si dice amareggiato, lui che con gli Scholia si era cimentato in uno dei passi del Digesto più temuti dai giuristi di tutti i tempi, per una causa perduta contro Cesare d’Este.
Ref. G. Manini Ferranti, Compendio della storia sacra e politica di Ferrara, Ferrara 1808, t. IV, pp. 103 – 119; A. Padovani, Studi storici sulla dottrina delle sostituzioni, Milano 1983, pp. 438 – 445; OCLC 93214389.
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