Proroga Superbonus per le villette, nuovo appello dalla politica
No alla scadenza del 30 giugno per il Superbonus per le unità unifamiliari (ossia, le cosiddette “villette”) e, sempre in quella data, al vincolo SAL del 30% di lavori eseguiti.
Questo il nuovo appello delle forze politiche, che si rivolgono ora al governo in vista degli emendamenti al Decreto energia dopo aver richiesto più volte la proroga al Senato (nel periodo di conversione del Decreto Sostegni ter).
E non solo: questa volta, Lega, Movimento 5 Stelle, PD e Forza Italia sembrano intenzionati a premere in maniera compatta per la cancellazione di qualsiasi vincolo all’applicazione del 110% per le villette, sia per i lavori di riqualificazione energetica, sia per la messa in sicurezza.
Ma vediamo cosa è stato richiesto, effettivamente, finora attraverso gli emendamenti.
Superbonus: richiesta proroga al 31 dicembre (o al 31 ottobre)
Nello specifico, sono stati presentati tre emendamenti (Lega e Italia Viva) in cui si chiede al governo almeno la proroga del termine dal 30 giugno al 31 dicembre 2022, mentre Articolo uno e Leu hanno richiesto uno spostamento al 31 ottobre.
Le ragioni per questo nuovo appello sulle norme che regolano il Superbonus 110 sono varie, e tutte valide.
In primo luogo, con la crisi e la guerra in Ucraina, il rincaro dei prezzi e l’approvvigionamento dei materiali – oltre al caro energia generale; e, in secondo luogo, il cambiamento continuo delle regole per quanto riguarda i controlli sui bonus edilizi rendono estremamente difficile portare a termine almeno il 30% dei lavori entro la metà dell’anno, come stabilito finora.
Gli effetti di questo pressing ulteriore delle forze politiche si potranno però capire solo nei prossimi giorni, quando avverrà il confronto tra governo e maggioranza, e quando sarà noto il voto in Commissione in merito alle proposte fatte.
Proroga Superbonus: le opposizioni del governo
Il governo, comunque, ha dalla sua carte non irrilevanti da giocare.
Per sopprimere la scadenza del 30 giugno per il Superbonus 110 sulle villette, infatti, servirebbero tra i 400 e 500 milioni di euro; un importo che non risulta al momento ricavabile dalla somma che il Parlamento ha predisposto per le eventuali modifiche al Decreto energia.
Inoltre, anche l’attesa di nuovi spazi fiscali in arrivo con il DEF per la fine del mese – dal quale si potrebbe in effetti attingere per realizzare le modifiche alla scadenza del 30 giugno – non sembra una strada percorribile.
Crisi ucraina e rincari energetici stanno orientando il governo nel destinare buona parte (se non tutti) gli spazi fiscali in apertura con il DEF a famiglie e imprese in evidente difficoltà.