RENAZZI, FILIPPO MARIA: Elementa Juris Criminalis
RENAZZI FILIPPO MARIA
Elementa Juris Criminalis.
Editio Octava.Bononiae, 1826, Ex Typ. Fr. Cardinali, sono 6 tomi in 5 voll. 8° antico in mz-pelle coeva con fregi e diciture in oro al dorso (lievi mende), tagli gialli.
I°: De Delictis Generatim, pp. XXIV-312; II°: De Poenis Generatim, pp. XII-300; III°: De Judiciis Criminalibus, pp. 316; IV°: De Delictis et Poenis Speciatim, Pars I-II et III, pp. 285; V°: De Delictis et Poenis Speciatim, Pars IV, pp. 248 (N.B. da pp. 190 in fine: De Sortilegio et Magia);
SEGUE dello stesso Autore:De Ordine seu forma Judiciorum Crimininalium Diatriba, pp. 70 (sparse fioriture).
“Renazzi appartiene al gruppo dei maggiori criminalisti che scrissero dopo Beccaria, e che stanno di mezzo fra la vecchia e la nuova Scuola, e rappresentano una fase di transizione, nella quale tuttavia cresce ognor più la parte dovuta alle teorie dei novatori”. Cfr. Del Giudice Pasquale
Celebre giureconsulto nato a Roma nel 1747 ed ivi morto nel 1808. Dal 1769 professore di diritto criminale a Roma del quale fu innovatore con gli “Elementa Juris Criminalis” stampati la prima volta nel 1776; l’opera ebbe notevole successo tanto da essere adottata come testo di studio in varie università italiane, da valere all’Autore nomine accademiche da parte di università straniere e una pensione vitalizia da Papa Clemente XIV°. Fu tradotta in varie lingue e stampata più volte. Renazzi ebbe tra i suoi uditori il Filangieri, fu invitato dal governo di Milano ad insegnare a Pavia, dal Bonaparte a Bologna e dall’Imperatrice Caterina II di Russia per redigere un nuovo Codice Criminale per i suoi Stati. Egli però non volle abbandonare Roma dove era anche Sottosegretario alla Fabbrica di San Pietro (si narra che quando Roma fu occupata dai francesi fu per merito suo se la insigne basilica e i suoi tesori furono salvati dalla furia dei giacobini).
[Idea della settimana, Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi]
RENAZZI FILIPPO MARIA
Elementa Juris Criminalis.
Editio Octava.Bononiae, 1826, Ex Typ. Fr. Cardinali, sono 6 tomi in 5 voll. 8° antico in mz-pelle coeva con fregi e diciture in oro al dorso (lievi mende), tagli gialli.
I°: De Delictis Generatim, pp. XXIV-312; II°: De Poenis Generatim, pp. XII-300; III°: De Judiciis Criminalibus, pp. 316; IV°: De Delictis et Poenis Speciatim, Pars I-II et III, pp. 285; V°: De Delictis et Poenis Speciatim, Pars IV, pp. 248 (N.B. da pp. 190 in fine: De Sortilegio et Magia);
SEGUE dello stesso Autore:De Ordine seu forma Judiciorum Crimininalium Diatriba, pp. 70 (sparse fioriture).
“Renazzi appartiene al gruppo dei maggiori criminalisti che scrissero dopo Beccaria, e che stanno di mezzo fra la vecchia e la nuova Scuola, e rappresentano una fase di transizione, nella quale tuttavia cresce ognor più la parte dovuta alle teorie dei novatori”. Cfr. Del Giudice Pasquale
Celebre giureconsulto nato a Roma nel 1747 ed ivi morto nel 1808. Dal 1769 professore di diritto criminale a Roma del quale fu innovatore con gli “Elementa Juris Criminalis” stampati la prima volta nel 1776; l’opera ebbe notevole successo tanto da essere adottata come testo di studio in varie università italiane, da valere all’Autore nomine accademiche da parte di università straniere e una pensione vitalizia da Papa Clemente XIV°. Fu tradotta in varie lingue e stampata più volte. Renazzi ebbe tra i suoi uditori il Filangieri, fu invitato dal governo di Milano ad insegnare a Pavia, dal Bonaparte a Bologna e dall’Imperatrice Caterina II di Russia per redigere un nuovo Codice Criminale per i suoi Stati. Egli però non volle abbandonare Roma dove era anche Sottosegretario alla Fabbrica di San Pietro (si narra che quando Roma fu occupata dai francesi fu per merito suo se la insigne basilica e i suoi tesori furono salvati dalla furia dei giacobini).
[Idea della settimana, Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi]