Sei la mia schiavitù sei la mia libertà

Niazim Hikmet, come spiega lui stesso nella sua lettera a Joyce Lussu, respirò in casa l'aria della poesia fin da bambino, soprattutto quella che scriveva suo nonno.
In virtù di una vita spesso travagliata, i versi di Hikmet rivelano la loro bellezza nella costante aderenza al reale, rimbalzando da brevi componimenti lirici a quelli narrativi.
Poesie d'amore è una raccolta pubblicata nel 1963, nella traduzione di Joyce Lussu, anno stesso della morte del poeta.
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
1949, Nazim Hikmet
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.