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Start-up - Governo: ora con l'equity crowdfunding si finanziano tutte le PMI, anche le Srl

Start-up - Governo: ora con l'equity crowdfunding si finanziano tutte le PMI, anche le Srl
Start-up - Governo: ora con l'equity crowdfunding si finanziano tutte le PMI, anche le Srl

L’equity crowdfunding, metodo di raccolta di fondi tramite piattaforme online col quale vengono cedute quote dell’impresa in cambio di un finanziamento, fino allo scorso anno era riservato alle sole pmi innovative.

 Ma, dall’aprile 2017, è avvenuto un importante cambio di rotta: la possibilità di accedere a questo tipo di finanziamento si è allargata a tutte le piccole medie imprese in forma di Srl, anche se non costituite come “innovative”.

 

Le prime modifiche normative

 Già con la Legge di Bilancio 2017, precisamente con il comma 70 dell’articolo 1 della stessa, vi era stata un’estensione del novero di soggetti che potevano accedere all’equity crowdfunding: sostituendo il termine “pmi” a “pmi innovative”, essa aveva l’obiettivo di ampliare il mercato dell’equity crowdfunding a tutte le tipologie di pmi. Tale possibilità, però, rimaneva limitata alle imprese innovative ed alle Spa.

Non era stata infatti introdotta nessuna deroga all’articolo 2468 del codice civile, che impone alle Società a responsabilità limita il divieto di attuare raccolte di capitali presso il pubblico. Dunque le Srl non potevano comunque cedere proprie quote come capitale di rischio.

 

La modifica del Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017

Il passaggio fondamentale per arrivare a questa estensione di mercato viene attuato dal recente Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017: esso crea una deroga all’art. 2468 del codice civile, il quale bandisce le Srl dalle raccolte di capitali presso il pubblico (il comma 1 cita“Le partecipazioni dei soci di Srl non possono essere rappresentate da azioni né costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari”). Tale deroga rende possibile l’accesso a questa raccolta di capitali anche alle Srl.

 La strada dell’equity-crowdfunding, quindi, è ormai aperta a tutte le pmi, seppur non innovative ed in forma di Srl; per affermarlo con assoluta certezza, tuttavia, dovremo aspettare la conversione del Decreto in norma di legge entro 60 giorni dalla sua emanazione.

 

Ma cosa sono le Pmi?

Sono definite Pmi, in base all’articolo 2 del Decreto ministeriale 18 aprile 2005, quelle imprese che:

a) hanno meno di 250 occupati, e

b) hanno  un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, o alternativamente un  totale  di  bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

 (Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017 – Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.95 del 24-4-2017 - Suppl. Ordinario n. 20)

L’equity crowdfunding, metodo di raccolta di fondi tramite piattaforme online col quale vengono cedute quote dell’impresa in cambio di un finanziamento, fino allo scorso anno era riservato alle sole pmi innovative.

 Ma, dall’aprile 2017, è avvenuto un importante cambio di rotta: la possibilità di accedere a questo tipo di finanziamento si è allargata a tutte le piccole medie imprese in forma di Srl, anche se non costituite come “innovative”.

 

Le prime modifiche normative

 Già con la Legge di Bilancio 2017, precisamente con il comma 70 dell’articolo 1 della stessa, vi era stata un’estensione del novero di soggetti che potevano accedere all’equity crowdfunding: sostituendo il termine “pmi” a “pmi innovative”, essa aveva l’obiettivo di ampliare il mercato dell’equity crowdfunding a tutte le tipologie di pmi. Tale possibilità, però, rimaneva limitata alle imprese innovative ed alle Spa.

Non era stata infatti introdotta nessuna deroga all’articolo 2468 del codice civile, che impone alle Società a responsabilità limita il divieto di attuare raccolte di capitali presso il pubblico. Dunque le Srl non potevano comunque cedere proprie quote come capitale di rischio.

 

La modifica del Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017

Il passaggio fondamentale per arrivare a questa estensione di mercato viene attuato dal recente Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017: esso crea una deroga all’art. 2468 del codice civile, il quale bandisce le Srl dalle raccolte di capitali presso il pubblico (il comma 1 cita“Le partecipazioni dei soci di Srl non possono essere rappresentate da azioni né costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari”). Tale deroga rende possibile l’accesso a questa raccolta di capitali anche alle Srl.

 La strada dell’equity-crowdfunding, quindi, è ormai aperta a tutte le pmi, seppur non innovative ed in forma di Srl; per affermarlo con assoluta certezza, tuttavia, dovremo aspettare la conversione del Decreto in norma di legge entro 60 giorni dalla sua emanazione.

 

Ma cosa sono le Pmi?

Sono definite Pmi, in base all’articolo 2 del Decreto ministeriale 18 aprile 2005, quelle imprese che:

a) hanno meno di 250 occupati, e

b) hanno  un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, o alternativamente un  totale  di  bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

 (Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017 – Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.95 del 24-4-2017 - Suppl. Ordinario n. 20)